Un momento dell'incontro con i cittadini
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Territorio

Nodo ferroviario tratto sud, Galasso: «Ricuciamo quartieri contigui, ma divisi dalle rotaie»

Incontro nel pomeriggio a Japigia, ma ci sono proteste da parte dei cittadini che hanno subito espropri per i lavori

Un progetto che riunisce finalmente quartieri di Bari come Madonnella e Japigia, da sempre separati dalle rotaie della ferrovia anche se vicinissimi. Questo quanto verrà realizzato da RFI attraverso uno spostamento della attuale linea ferroviaria e la creazione di un prolungamento di viale Einaudi tale da congiungere la strada al quartiere di Japigia.

Nello specifico ci sarà una variazione di percorso che riguarderà la linea ferroviaria per Lecce, che oggi esce da Bari Centrale e in corrispondenza del passaggio su via De Mola vede dividersi la Sud-Est, che va verso destra, e l'altra che prosegue verso via Imperatore Traiano. In quel punto inizia il progetto di modifica in modo che i due binari che vanno a Lecce andranno in parallelo con quelli della Sud-Est, ovvero cammineranno in affiancamento, costeggeranno la zona della Fibronit dove ci sarà una nuova stazione, la stazione Campus che altro non è che una vecchia stazione delle Sud-Est riconvertita. Proseguiranno poi passando sotto il ponte di via Omodeo, che viene demolito e ricostruito per renderlo capace di far passare 4 binari, con marciapiedi più larghi e anche una pista ciclabile. I quattro binari proseguiranno poi fino all'Executive, dove ci sarà un'altra stazione, che verrà denominata Stazione Executive, subito dopo le due linee proseguiranno dividendosi. Sud-Est proseguirà dov'è ora, mentre Rfi passerà sotto la tangenziale e poi dietro l'impianto di depurazione. In prossimità di Bariblu, zona di Triggiano, ci sarà un'altra stazione e poi i binari andranno a reimmettersi sulla vecchia linea, poco prima di Torre a Mare dove la vecchia stazione continuerà a funzionare. Si parla di 10 km e 146 metri di nuova linea, con 15 nuove infrastrutture tra cavalcavia, sottovia e nuove fermate.

«L'incontro di oggi lo abbiamo richiesto ad RFI e Italfer – dichiara la presidente del Municipio I, Micaela Paparella – perché si è reso necessario illustrare questo progetto e rispondere alle domande dei cittadini che sono stati oggetto di piccoli espropri. Il progetto nasce per collegare due quartieri e creare un collegamento tra via Amendola e il quartiere Japigia, che attualmente possiamo definire difficoltoso, per migliorare la viabilità».

«Questo progetto ricuce quartieri di Bari che erano contigui, ma non dialogavano tra di loro soprattutto con le infrastrutture – sottolinea l'assessore ai lavori pubblici, Giuseppe Galasso – immaginiamo Madonnella con Japigia che sono da sempre separati dalla ferrovia, un segno presente sul territorio che caratterizza Bari da diversi anni. Con questo nodo ferroviario il problema viene risolto, dato che i binari vengono spostati e arretrati e messi adiacenti a quelli delle ferrovie Sud-Est».

«L'appalto è stato già bandito da Rfi – prosegue – ed è in procinto di essere contrattualizzato, entro la fine dell'anno 2018. Dopodiché stimano un tempo fino al 2024 per il progetto esecutivo, ovvero l'ultima fase della progettazione, oltre all'esecuzione dei lavori, che interesseranno sia la costruzione della nuova linea ferroviaria, sia opere infrastrutturali di tipo stradale, che servono anche a migliorare la viabilità del comune di Bari. Tra queste una molto importante è il prolungamento di viale Einaudi attraverso via Diomede Fresa, che avrà un sottopassaggio carrabile ciclopedonale a quattro corsie, che collega San Pasquale con Japigia e sbucherà in via San Pio nella zona della rotatoria di via Salapia e sarà a servizio dei due quartieri. Servirà in maniera esclusiva nel mentre verrà demolito il ponte di via Omodeo, mentre diventerà una delle due alternative dopo la ricostruzione del ponte».

L'incontro si è fatto un po' incandescente quando sono intervenuti gli abitanti del quartiere Japigia, che sono stati oggetto di esproprio per permettere la realizzazione di queste nuove infrastrutture. Ciò che lamentano sono comunicazioni inadeguate da parte di RFI, un trattamento diverso tra gli abitanti di Japigia e quelli della zona dell'Executive, oltre a temere che i territori a loro espropriati non verranno indennizzati in modo adeguato ovvero in modo tale da poter far fronte ad eventuali lavori per far sì che i condomini interessati non finiscano per avere problemi. Vogliono fatti e non parole, e ad oggi non hanno ancora avuto nulla di scritto nonostante le rassicurazioni.

«L'argomento è diventato ora di attualità – spiega Galasso in merito a questo problema – perché sono arrivate le notifiche relative agli espropri fatti, necessari per poter realizzare opere infrastrutturali dove non c'erano, in quanto è necessario occupare aree in più. La notifica di esproprio per poter occupare tali aree è un'operazione di rito che viene fatta ogni volta che si fanno delle opere pubbliche. Considerate che l'infrastruttura nuova va ad occupare porzioni di territorio non urbanizzate, gli spazi erano limitati l'unico corridoio disponibile era quello in affiancamento alle ferrovie Sud-Est, in modo da avere un unico segno sul territorio che divide la città e non due come oggi».

«Abbiamo voluto con forza questo incontro perché i cittadini sono spaventati dalla situazione, essendo arrivate le prime lettere di esproprio – dice ai nostri microfoni il consigliere municipale di Japigia, Nicola Biancofiore – Tempo fa avevamo già avuto un incontro con l'assessore Galasso sul tema per dare chiarimenti, ma essendo ora diventato il progetto esecutivo abbiamo voluto che gli stessi esecutori dessero informazioni più tecniche e che entrassero nel merito. Questo progetto è un progetto ministeriale, in cui il comune è stato messo a parte, e non permette ampi margini di manovra. Speriamo con questo incontro di dare un po' di chiarezza, è qualcosa che dobbiamo ai cittadini. Purtroppo, si è venuta anche a creare un confronto tra le due parti interessate, quella dell'Executive e quella di Japigia, avendo l'Executive ottenuto una serie di compensazioni che vogliamo possano avere anche i cittadini di Japigia».
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