Una spiaggia in Puglia
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Territorio

In Puglia le coste sono sotto attacco, ecco il dossier Mare Monstrum 2020

La nostra regione ai primi posti nelle classifiche stilate da Legambiente relative a cemento illegale, cattiva depurazione e pesca di frodo

Campania, Puglia, Sicilia e Calabria sono protagoniste in negativo del dossier Mare Monstrum 2020 di Legambiente. In queste 4 regioni si concentra il 52,3% delle infrazioni ai danni delle coste italiane, che comprendono tra le altre cose cemento illegale, cattiva depurazione e pesca di frodo.

Nel 2019 sono 23mila le infrazioni accertate in tutta Italia, con un incremento del 15.6% rispetto all'anno precedente. Il dossier è stato redatto dall'Osservatorio nazionale Ambiente e Legalità di Legambiente, e raccoglie numeri e storie di un'aggressione all'ecosistema marino che non concede deroghe agli impegni sul fronte ambientale. Nella classifica del cemento illegale nelle regioni costiere, la Puglia è seconda dopo la Campania con 1.368 infrazioni accertate (il 13,6% sul totale nazionale), 973 persone denunciate e 368 sequestri effettuati. L'abusivismo dilaga soprattutto nel Salento, con numerosi manufatti fuorilegge che costellano la battigia. A Porto Cesareo e Nardò sono concentrate centinaia di richieste di condono edilizio la cui gran parte riguarda illeciti commessi sul demanio. Nel barese, a Monopoli, la Guardia costiera ha sequestrato nel 2019 un'area di 5.500 metri quadrati in località Pantano, per bloccare la realizzazione di una villa con piscina in un'area sottoposta a vincolo. Tra sequestri e demolizioni, a fine 2019 la Guardia Costiera di Manfredonia ha sequestrato un'intera struttura ricettiva sul litorale adiacente al porto di Mattinata per il mancato smontaggio delle strutture, e la stessa sorte è toccata a 3 lidi di Gallipoli. In un caso, ai titolari sono state contestate opere abusive, con dieci persone indagate per distruzione o deturpamento di bellezze naturali, lottizzazione abusiva, opere eseguite in assenza di autorizzazione o in difformità da essa, occupazione del demanio marittimo. Un cambio di passo per un ripristino della legalità si intravede con la storia del villaggio di Lesina, nel foggiano, per molti anni tra i casi più eclatanti di abusivismo elencati dal dossier. Nel 2016 il Comune e la Procura di Foggia hanno sottoscritto un protocollo d'intesa per gli abbattimenti nei territori di Torre Mileto, Schiapparo e Agro di Lesina, partendo dagli edifici pericolanti, sul demanio e colpiti da sentenze definitive. Nel 2019 hanno preso avvio i lavori per le demolizioni ed è notizia delle scorse settimane l'abbattimento di tre villette in stato di abbandono.

L'inquinamento da cattiva depurazione, scarichi fognari e idrocarburi è uno dei nodi critici denunciati, per un totale in numeri di 7.813 infrazioni contestate nel 2019, 9.433 persone denunciate e/o arrestate e 3.177 sequestri eseguiti dalle Capitaneria di porto e dalle Forze dell'ordine. Nella classifica del mare inquinato la Puglia è al secondo posto dopo la Campania, con 834 infrazioni accertate (il 10,7% sul totale nazionale), 1.261 persone denunciate e arrestate e 326 sequestri effettuati.

Nel 2019 la pesca illegale continua a farla da padrona nel Mediterraneo. In questa particolare classifica la Puglia è sempre sul podio, terza dopo Sicilia e Campania, con 601 infrazioni accertate (11,5% sul totale nazionale), 558 persone denunciate e arrestate e 149 sequestri. Secondo i più recenti dati forniti dall'Ispra, il Mediterraneo è il mare più "sfruttato" al mondo: dal 77,8% di stock ittici "sovrasfruttati" (monitorati nel 2007) a causa dell'attività di pesca si è arrivati al 90,7% del 2017 (ultimo dato disponibile).

«Le minacce alla salute delle acque sono molteplici – dichiara Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – La salvaguardia degli ecosistemi marini e lacustri è un tema che oggi occorre mettere in relazione alla gestione dell'emergenza Covid, causa di uno scellerato aumento di rifiuti abbandonati. Per qualche istante ci siamo illusi che la pandemia ci avrebbe reso più consapevoli degli errori che commettiamo di continuo, incuranti dei danni che provocano all'ambiente. Goletta Verde e Goletta dei laghi puntano a scuotere le coscienze con azioni di cittadinanza attiva, sensibilizzando bagnanti e stabilimenti turistici sull'importanza di rispettare mari, laghi e fiumi, la cui salute è interconnessa alla nostra».

Scarichi non depurati, abusivismo, rifiuti e microplastiche non risparmiano i bacini lacustri italiani, da 15 anni monitorati da Goletta dei Laghi che quest'anno cambia anch'essa il format – più spazio al digitale e ai territori – ma non la missione. Undici le regioni interessate dalla campagna: Piemonte, Lombardia, Friuli, Veneto, Umbria, Lazio, Campania, Molise, Calabria, Sicilia e Puglia, con tappe in quest'ultima dal 2 al 7 agosto nei laghi Varano e Lesina.



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