Territorio
Il palazzo della Terza regione aerea si rifà il look. Lavori conclusi a marzo
Gli interventi, da 450mila euro finanziati dall'Aeronautica, hanno interessato la facciata sul lungomare e quelle su via Vaccaro e via Addis Abeba
Bari - mercoledì 29 gennaio 2020
13.17
Sono in dirittura d'arrivo i lavori di restauro che hanno interessato il palazzo della Terza regione aerea, sul lungomare monumentale di Bari, dove l'Aeronautica forma, addestra e istruisce al volo le reclute del corpo militare. Le opere, secondo le stime degli addetti ai lavori, saranno terminate a fine marzo. L'edificio, progettato e costruito tra la fine degli anni '20 e primi anni '30 in pieno stile "liberty" (come molti palazzi di pregio sul lungomare cittadino), nella sua storia ha ospitato importanti personaggi, tra cui i reali britannici durante il periodo della seconda guerra mondiale. Gli interventi di riqualificazione, dall'importo di 450mila euro finanziati dall'Aeronautica militare, sono stati eseguiti dalla ditta Marco Carbone, aggiudicataria del bando.
I lavori sono consistiti principalmente nel recupero della struttura dal punti di vista della sicurezza, sia sulla facciata che dà sul lungomare sia su quelle di via Arcivescovo Vaccaro e via Addis Abeba. Le opere si sono rese necessarie soprattutto in considerazione del distacco di materiali lungo il prospetto di via Arcivescovo Vaccaro, che provocava rischio per la pubblica incolumità. Un intervento che ha lo scopo di rallentare il deterioramento degli elementi architettonici, e contestualmente reintegrare le parti lapidee perdute, conservando quelle ancora esistenti. «L'intervento ha riguardato la messa in sicurezza delle facciate, ammalorate dagli agenti atmosferici - dice l'architetto Giovanna De Cillis, che ha curato il progetto. In secondo luogo, si è fatto un intervento di riqualifica di tutte le facciate, sia quelle laterali sia quelle sul fronte-mare, compresa la torre monumentale. Sono state interessate sia le parti lapidee sia quelle non lapidee, con interventi di restauro puntuali sulle porzioni che andavano riqualificate. I lavori di restauro quasi sempre subiscono lievi ritardi perché sono sensibili alle condizioni climatiche; entro fine marzo l'opera sarà completata».
La direzione dei lavori è stata affidata al maggiore Antonella Schibani, del 302° servizio tecnico distaccato infrastrutture di Gioia del Colle. Il comandante del terzo reparto Genio Aeronautica militare, il colonnello Giuseppe Russi, responsabile unico del procedimento, continua: «I lavori di restauro si sono resi necessari perché un'infrastruttura che si affaccia sul lungomare di Bari subisce gli effetti dell'invecchiamento e soprattutto dei venti di tramontana e maestrale. La struttura lapidea iniziava ad aver bisogno di ripristini; per mettere in sicurezza le facciate abbiamo studiato questo ripristino manutentivo delle facciate, sia quella sul lungomare sia quelle di via Vaccaro e via Addis Abeba. Non ci siamo limitati solo al ripristino degli elementi lapidei, ma tutte le superfici sono state interessate per riportare alle origini la bellezza del fabbricato».
Micaela Paparella, consigliere comunale delegato del sindaco per i beni architettonici, conclude: «Un palazzo progettato dagli architetti Saverio Dioguardi e Aldo Forcignanò, realizzato fra il 1933 e il 1935. È uno degli elementi fondamentali dello skyline del lungomare monumentale di Bari, costituito da edifici di alto pregio storico e architettonico. Un lavoro importante per questo lungomare, che è diventato un luogo molto frequentato dagli itinerari turistici e per le giornate di studio».
I lavori sono consistiti principalmente nel recupero della struttura dal punti di vista della sicurezza, sia sulla facciata che dà sul lungomare sia su quelle di via Arcivescovo Vaccaro e via Addis Abeba. Le opere si sono rese necessarie soprattutto in considerazione del distacco di materiali lungo il prospetto di via Arcivescovo Vaccaro, che provocava rischio per la pubblica incolumità. Un intervento che ha lo scopo di rallentare il deterioramento degli elementi architettonici, e contestualmente reintegrare le parti lapidee perdute, conservando quelle ancora esistenti. «L'intervento ha riguardato la messa in sicurezza delle facciate, ammalorate dagli agenti atmosferici - dice l'architetto Giovanna De Cillis, che ha curato il progetto. In secondo luogo, si è fatto un intervento di riqualifica di tutte le facciate, sia quelle laterali sia quelle sul fronte-mare, compresa la torre monumentale. Sono state interessate sia le parti lapidee sia quelle non lapidee, con interventi di restauro puntuali sulle porzioni che andavano riqualificate. I lavori di restauro quasi sempre subiscono lievi ritardi perché sono sensibili alle condizioni climatiche; entro fine marzo l'opera sarà completata».
La direzione dei lavori è stata affidata al maggiore Antonella Schibani, del 302° servizio tecnico distaccato infrastrutture di Gioia del Colle. Il comandante del terzo reparto Genio Aeronautica militare, il colonnello Giuseppe Russi, responsabile unico del procedimento, continua: «I lavori di restauro si sono resi necessari perché un'infrastruttura che si affaccia sul lungomare di Bari subisce gli effetti dell'invecchiamento e soprattutto dei venti di tramontana e maestrale. La struttura lapidea iniziava ad aver bisogno di ripristini; per mettere in sicurezza le facciate abbiamo studiato questo ripristino manutentivo delle facciate, sia quella sul lungomare sia quelle di via Vaccaro e via Addis Abeba. Non ci siamo limitati solo al ripristino degli elementi lapidei, ma tutte le superfici sono state interessate per riportare alle origini la bellezza del fabbricato».
Micaela Paparella, consigliere comunale delegato del sindaco per i beni architettonici, conclude: «Un palazzo progettato dagli architetti Saverio Dioguardi e Aldo Forcignanò, realizzato fra il 1933 e il 1935. È uno degli elementi fondamentali dello skyline del lungomare monumentale di Bari, costituito da edifici di alto pregio storico e architettonico. Un lavoro importante per questo lungomare, che è diventato un luogo molto frequentato dagli itinerari turistici e per le giornate di studio».