Politica
Elezioni politiche, il Movimento 5 stelle presenta i candidati a Bari: «No a speculazione e agenda Draghi»
Turco: «Noi dalla parte di imprese e cittadini che creano ricchezza. Rilanciare reddito di cittadinanza e misure ecologiche»
Bari - lunedì 29 agosto 2022
12.57
Entra sempre più nel vivo la competizione tra i partiti in vista delle elezioni politiche del prossimo 25 settembre, quando gli italiani saranno chiamati alle urne per scegliere il nuovo Parlamento. Questa mattina, in un albergo di Bari, il Movimento 5 stelle ha presentato i propri candidati nei collegi pugliesi.
Il senatore Mario Turco, vicepresidente nazionale del M5s, ha illustrato alcuni dei punti del programma pentastellato, che ruota attorno a una serie di "no" che i grillini oppongono all'ultima esperienza di governo, quella guidata da Mario Draghi.
«No all'agenda Draghi, con riferimento agli aumenti degli investimenti negli armamenti - ha detto Turco. Da dicembre 2021 il M5s ha proposto misure a sostegno di famiglie e imprese, contro la crisi energetica e l'inflazione. Misure esposte nel documento dei nove punti per essere pronti ad affrontare i mesi invernali, che non hanno avuto risposta».
L'altro punto fondamentale del programma pentastellato ruota attorno al «No alla vera causa dell'emergenza energia e inflazionistica, la speculazione finanziaria - ha detto ancora Turco. La finanza sta avvelenando i pozzi dell'economia reale, noi vogliamo stare dalla parte di cittadini e imprese che creano e distribuiscono ricchezza».
Turco sottolinea che il «Governo Draghi ha speso 50 miliardi di bonus e sussidi inutili, senza affrontare il vero problema dell'emergenza. Noi diciamo "Sì" all'agenda della parte giusta, confermando e rivedendo il reddito di cittadinanza nella parte delle politiche attive del lavoro, boicottate da tutte le regioni italiane nonostante il miliardo speso durante il Conte II. Siamo dalla parte dei cittadini con riferimento ai salari. Portiamo avanti il tema del salario minimo legale a 9 euro l'ora per risolvere il problema di quei lavoratori che non riescono ad arrivare a fine mese. Siamo anche a favore di quei lavoratori che hanno salari che stanno perdendo potere d'acquisto a causa di un'inflazione arrivata quasi al 10%, una tassa occulta che arricchisce solo le case dello Stato. Nel nostro programma c'è un adeguamento dei salari all'inflazione, strumento che oggi manca. La copertura va trovata nella lotta alla speculazione finanziaria e alla tassazione di favore, a sostegno dell'economia reale».
Turco ha proseguito: «Siamo dalla parte delle imprese, perché con il salario minimo a 9 euro proponiamo una riduzione del cuneo fiscale per non maggiorare i costi del lavoro nel mondo economico. Noi abbiamo introdotto la decontribuzione previdenziale in piena pandemia, e rilanceremo la decontribuzione Sud del 30%. La lotta al precariato è un altro obiettivo del M5s, non possiamo accettare che i nostri giovani lavorino pochi giorni al mese; dobbiamo estendere le tutele dei lavoratori dipendenti anche agli autonomi, al mondo delle partite Iva: gli ambulanti, i tassisti e gli agenti di commercio. Siamo stati l'unico paese in Europa ad aver introdotto in piena pandemia il blocco dei licenziamenti, che ci ha permesso di ripartire prima degli altri; non abbiamo lasciato indietro nessuno».
Un altro tema snocciolato da Turco è la «Questione ambientale e la transizione ecologica. Nessuno conferma quanto annunciato nella concretezza dell'azione politica, noi l'abbiamo dimostrato dicendo no a trivelle e inceneritori. In Puglia abbiamo detto no al trasferimento di 575 milioni dalla bonifica delle aree di Taranto a una indefinita attività di produzione, che nessuno sa quando sarà attivata. Tutela ambientale significa transizione energetica, che noi abbiamo dimostrato con il bonus 110%: la vera rivoluzione energetica è passata da lì, per raggiungere il 6.6% di Pil nel 2021 e il 3.4% nel 2022».
Il senatore Mario Turco, vicepresidente nazionale del M5s, ha illustrato alcuni dei punti del programma pentastellato, che ruota attorno a una serie di "no" che i grillini oppongono all'ultima esperienza di governo, quella guidata da Mario Draghi.
«No all'agenda Draghi, con riferimento agli aumenti degli investimenti negli armamenti - ha detto Turco. Da dicembre 2021 il M5s ha proposto misure a sostegno di famiglie e imprese, contro la crisi energetica e l'inflazione. Misure esposte nel documento dei nove punti per essere pronti ad affrontare i mesi invernali, che non hanno avuto risposta».
L'altro punto fondamentale del programma pentastellato ruota attorno al «No alla vera causa dell'emergenza energia e inflazionistica, la speculazione finanziaria - ha detto ancora Turco. La finanza sta avvelenando i pozzi dell'economia reale, noi vogliamo stare dalla parte di cittadini e imprese che creano e distribuiscono ricchezza».
Turco sottolinea che il «Governo Draghi ha speso 50 miliardi di bonus e sussidi inutili, senza affrontare il vero problema dell'emergenza. Noi diciamo "Sì" all'agenda della parte giusta, confermando e rivedendo il reddito di cittadinanza nella parte delle politiche attive del lavoro, boicottate da tutte le regioni italiane nonostante il miliardo speso durante il Conte II. Siamo dalla parte dei cittadini con riferimento ai salari. Portiamo avanti il tema del salario minimo legale a 9 euro l'ora per risolvere il problema di quei lavoratori che non riescono ad arrivare a fine mese. Siamo anche a favore di quei lavoratori che hanno salari che stanno perdendo potere d'acquisto a causa di un'inflazione arrivata quasi al 10%, una tassa occulta che arricchisce solo le case dello Stato. Nel nostro programma c'è un adeguamento dei salari all'inflazione, strumento che oggi manca. La copertura va trovata nella lotta alla speculazione finanziaria e alla tassazione di favore, a sostegno dell'economia reale».
Turco ha proseguito: «Siamo dalla parte delle imprese, perché con il salario minimo a 9 euro proponiamo una riduzione del cuneo fiscale per non maggiorare i costi del lavoro nel mondo economico. Noi abbiamo introdotto la decontribuzione previdenziale in piena pandemia, e rilanceremo la decontribuzione Sud del 30%. La lotta al precariato è un altro obiettivo del M5s, non possiamo accettare che i nostri giovani lavorino pochi giorni al mese; dobbiamo estendere le tutele dei lavoratori dipendenti anche agli autonomi, al mondo delle partite Iva: gli ambulanti, i tassisti e gli agenti di commercio. Siamo stati l'unico paese in Europa ad aver introdotto in piena pandemia il blocco dei licenziamenti, che ci ha permesso di ripartire prima degli altri; non abbiamo lasciato indietro nessuno».
Un altro tema snocciolato da Turco è la «Questione ambientale e la transizione ecologica. Nessuno conferma quanto annunciato nella concretezza dell'azione politica, noi l'abbiamo dimostrato dicendo no a trivelle e inceneritori. In Puglia abbiamo detto no al trasferimento di 575 milioni dalla bonifica delle aree di Taranto a una indefinita attività di produzione, che nessuno sa quando sarà attivata. Tutela ambientale significa transizione energetica, che noi abbiamo dimostrato con il bonus 110%: la vera rivoluzione energetica è passata da lì, per raggiungere il 6.6% di Pil nel 2021 e il 3.4% nel 2022».