
Attualità
"Cara di Bari: impossibile vivere e lavorare al suo interno"
Sit-in questa mattina in piazza Prefettura dei sindacati, ricevuti dal prefetto Russo
Bari - martedì 8 luglio 2025
16.41
Una situazione orami impossibile, sia per viverci che per lavorarci. È quella all'interno del Cara di Palese. Per questo motivo, ieri mattina, i sindacati Fp Cgil Bari e Filcams Cgil Bari hanno messo in scena una protesta davanti alla Prefettura e chiesto un incontro con lo stesso prefetto Francesco Russo.
«È necessario salvaguardare i diritti sia dei lavoratori degli appalti che dei richiedenti asilo ospiti della struttura – sottolinea Antonio Ventrelli -. Il ministero ha tagliato le gare di appalto, e non è possibile avere né un numero congruo di lavoratori, né di ore per le pulizie, e questo ha come conseguenze che le condizioni igienico sanitarie della struttura sono disastrose».
«La gara – aggiunge Ventrelli - è stata tarata su un determinato numero di ospiti che, però, mediamente è notevolmente superiore. Il ministero degli Interni, però questo lo sapeva e nonostante questo ha fatto una gara considerando un numero di ospiti inferiore. Non si può pensare alla pulizia di quella struttura, come se fosse una normale pulizia degli uffici. In quella struttura le condizioni igienico sanitarie sono una bomba ad orologeria. E prima o poi qualcuno potrebbe rimetterci la vita».
A Ventrelli fa eco Ileana Remini di Fp Cgil Bari che aggiunge: «Sono anni che assistiamo ad un progressivo depauperamento degli appalti all'interno del Cara, anche dal punto di vista dell'appalto dell'accoglienza e sociosanitario. Le condizioni di vita e di lavoro all'interno di quel luogo sono diventate al limite della decenza. Crediamo che sia arrivato il momento che tutte le Istituzioni si facciano carico di questo problema, che all'interno del Cara ci sia un presidio sanitario fisso, perché gli ospiti sono molti più di quelli che dovrebbero essere. E crediamo che sia arrivato il momento che il ministero dell'Interno si faccia davvero carico di questa situazione».
«È necessario salvaguardare i diritti sia dei lavoratori degli appalti che dei richiedenti asilo ospiti della struttura – sottolinea Antonio Ventrelli -. Il ministero ha tagliato le gare di appalto, e non è possibile avere né un numero congruo di lavoratori, né di ore per le pulizie, e questo ha come conseguenze che le condizioni igienico sanitarie della struttura sono disastrose».
«La gara – aggiunge Ventrelli - è stata tarata su un determinato numero di ospiti che, però, mediamente è notevolmente superiore. Il ministero degli Interni, però questo lo sapeva e nonostante questo ha fatto una gara considerando un numero di ospiti inferiore. Non si può pensare alla pulizia di quella struttura, come se fosse una normale pulizia degli uffici. In quella struttura le condizioni igienico sanitarie sono una bomba ad orologeria. E prima o poi qualcuno potrebbe rimetterci la vita».
A Ventrelli fa eco Ileana Remini di Fp Cgil Bari che aggiunge: «Sono anni che assistiamo ad un progressivo depauperamento degli appalti all'interno del Cara, anche dal punto di vista dell'appalto dell'accoglienza e sociosanitario. Le condizioni di vita e di lavoro all'interno di quel luogo sono diventate al limite della decenza. Crediamo che sia arrivato il momento che tutte le Istituzioni si facciano carico di questo problema, che all'interno del Cara ci sia un presidio sanitario fisso, perché gli ospiti sono molti più di quelli che dovrebbero essere. E crediamo che sia arrivato il momento che il ministero dell'Interno si faccia davvero carico di questa situazione».