Scuola e Lavoro
«Basta con la didattica a scelta», i presidi in Puglia scontenti dell'ultima ordinanza
ANP parla non solo difficoltà di gestione della DDI, ma di impossibilità di organizzazione a causa della brevità della durata delle disposizioni
Puglia - domenica 17 gennaio 2021
16.46 Comunicato Stampa
La nuova ordinanza sulla scuola del presidente Emiliano ha sicuramente destato malumori. Considerando anche che la sua scadenza è molto breve, avendo validità solo fino al 23 gennaio.
«Siamo francamente sconcertati - scrivono da ANP Puglia - ma dovremmo meglio dire indignati, da questo balletto di disposizioni, che ora impegnerà i dirigenti in quel che resta del fine settimana a richiedere ai genitori l'espressione della loro volontà. E, inoltre, tutto ciò varrà solo per 6 giorni, poiché la nuova ordinanza vige da lunedì 18 soltanto fino a sabato 23 gennaio. Come nella precedente ordinanza la scelta dei genitori è esercitabile solo per una sola volta e per l'intero periodo di vigenza, ossia fino al 23 gennaio, ma da lunedì ci potranno essere deroghe rimesse alle valutazioni del dirigente scolastico. Il che significa che saranno possibili ripensamenti in corso d'opera da parte delle famiglie».
«Non ci stiamo lamentando - aggiungono - dell'ennesimo surplus di lavoro, ormai ci siamo abituati, ma del fatto che con l'ultima di queste ripetute piroette si danno definitivamente tanti saluti alla stabilità dell'organizzazione e dell'offerta formativa delle scuole, da esse faticosamente perseguite fino ad oggi».
«Nelle scuole pugliesi del primo ciclo - proseguono - continua ad essere in vigore la discutibile "libertà di scelta" e la nuova ordinanza affossa pure la disposizione, chiesta da noi e dalle altre organizzazioni sindacali per assicurare almeno una parvenza di stabilità alla frequenza scolastica, che la scelta, una volta che fosse esercitata, non potesse essere più cambiata. Abbiamo ritenuto fosse discutibile, e continuiamo a ritenerla tale, la cosiddetta "libertà di scelta" che il Presidente Emiliano fa discendere da un "principio di rango costituzionale grosso come una montagna". Ma a questo punto meglio chiudere tutto, oppure prendersi il rischio calcolato di continuare l'attività scolastica quando e dove possibile».
«Confessiamo - sottolineano i presidi - senza falsi pudori che quella contro la "libertà di scelta" appena ricordata è una battaglia che abbiamo perso, per mancanza di alleati di un qualche peso politico e istituzionale. L'attuale ministra all'istruzione minacciò a suo tempo fuoco e fiamme contro tale principio, ma poi non ne fece più nulla. Chiudiamo quindi ogni polemica sulla libertà di scelta e accettiamo, per ora e in mancanza di altre prospettive, il male minore. Ma consentiteci, se non altro, di chiederci: se il principio evocato da Emiliano è di così grande peso da scomodare la Costituzione per giustificarlo, perché si applica solo in Puglia?»
Passando alle scuole superiori, ribadiamo la nostra ferma contrarietà alle ordinanze prefettizie nella parte in cui, adducendo le difficoltà del trasporto pubblico locale, impongono il doppio turno di ingresso e di uscita alle scuole superiori di 4 province su 6 del territorio pugliese. Diverse le controindicazioni, gli inconvenienti e i disagi che il doppio turno comporterebbe, in primo luogo per gli studenti, e in secondo luogo, per le scuole, con la complicazione - ai limiti dell'impossibilità - di gestire orari delle lezioni continuamente mutevoli, in particolare quelli relativi a docenti in servizio in più scuole».
«Non si vedono ancora le annunciate misure tese ad aumentare il livello di salvaguardia sanitaria nelle scuole - concludono - Al crash down del tracciamento dei positivi al virus, difficilmente ripristinabile in tempi brevi causa la numerosità dei contagiati, ogni giorno in aumento, dovrebbe seguire un aumento della sorveglianza sanitaria, sia per mezzo di una campagna di esecuzione a tappeto di tamponi per gli alunni, sia attraverso l'immediata e non rinviabile vaccinazione di tutto il personale della scuola. A parole, ciò è stato promesso dalla Regione, come dichiarato dall'assessore Lopalco nell'ultima riunione avuta con lui, unitamente all'istituzione della figura dell'"infermiere scolastico" ossia di una figura sanitaria dedicata unicamente alle scuole e fisicamente presente nelle scuole stesse. Siamo in attesa di atti concreti, valuteremo di conseguenza».
«Siamo francamente sconcertati - scrivono da ANP Puglia - ma dovremmo meglio dire indignati, da questo balletto di disposizioni, che ora impegnerà i dirigenti in quel che resta del fine settimana a richiedere ai genitori l'espressione della loro volontà. E, inoltre, tutto ciò varrà solo per 6 giorni, poiché la nuova ordinanza vige da lunedì 18 soltanto fino a sabato 23 gennaio. Come nella precedente ordinanza la scelta dei genitori è esercitabile solo per una sola volta e per l'intero periodo di vigenza, ossia fino al 23 gennaio, ma da lunedì ci potranno essere deroghe rimesse alle valutazioni del dirigente scolastico. Il che significa che saranno possibili ripensamenti in corso d'opera da parte delle famiglie».
«Non ci stiamo lamentando - aggiungono - dell'ennesimo surplus di lavoro, ormai ci siamo abituati, ma del fatto che con l'ultima di queste ripetute piroette si danno definitivamente tanti saluti alla stabilità dell'organizzazione e dell'offerta formativa delle scuole, da esse faticosamente perseguite fino ad oggi».
«Nelle scuole pugliesi del primo ciclo - proseguono - continua ad essere in vigore la discutibile "libertà di scelta" e la nuova ordinanza affossa pure la disposizione, chiesta da noi e dalle altre organizzazioni sindacali per assicurare almeno una parvenza di stabilità alla frequenza scolastica, che la scelta, una volta che fosse esercitata, non potesse essere più cambiata. Abbiamo ritenuto fosse discutibile, e continuiamo a ritenerla tale, la cosiddetta "libertà di scelta" che il Presidente Emiliano fa discendere da un "principio di rango costituzionale grosso come una montagna". Ma a questo punto meglio chiudere tutto, oppure prendersi il rischio calcolato di continuare l'attività scolastica quando e dove possibile».
«Confessiamo - sottolineano i presidi - senza falsi pudori che quella contro la "libertà di scelta" appena ricordata è una battaglia che abbiamo perso, per mancanza di alleati di un qualche peso politico e istituzionale. L'attuale ministra all'istruzione minacciò a suo tempo fuoco e fiamme contro tale principio, ma poi non ne fece più nulla. Chiudiamo quindi ogni polemica sulla libertà di scelta e accettiamo, per ora e in mancanza di altre prospettive, il male minore. Ma consentiteci, se non altro, di chiederci: se il principio evocato da Emiliano è di così grande peso da scomodare la Costituzione per giustificarlo, perché si applica solo in Puglia?»
Passando alle scuole superiori, ribadiamo la nostra ferma contrarietà alle ordinanze prefettizie nella parte in cui, adducendo le difficoltà del trasporto pubblico locale, impongono il doppio turno di ingresso e di uscita alle scuole superiori di 4 province su 6 del territorio pugliese. Diverse le controindicazioni, gli inconvenienti e i disagi che il doppio turno comporterebbe, in primo luogo per gli studenti, e in secondo luogo, per le scuole, con la complicazione - ai limiti dell'impossibilità - di gestire orari delle lezioni continuamente mutevoli, in particolare quelli relativi a docenti in servizio in più scuole».
«Non si vedono ancora le annunciate misure tese ad aumentare il livello di salvaguardia sanitaria nelle scuole - concludono - Al crash down del tracciamento dei positivi al virus, difficilmente ripristinabile in tempi brevi causa la numerosità dei contagiati, ogni giorno in aumento, dovrebbe seguire un aumento della sorveglianza sanitaria, sia per mezzo di una campagna di esecuzione a tappeto di tamponi per gli alunni, sia attraverso l'immediata e non rinviabile vaccinazione di tutto il personale della scuola. A parole, ciò è stato promesso dalla Regione, come dichiarato dall'assessore Lopalco nell'ultima riunione avuta con lui, unitamente all'istituzione della figura dell'"infermiere scolastico" ossia di una figura sanitaria dedicata unicamente alle scuole e fisicamente presente nelle scuole stesse. Siamo in attesa di atti concreti, valuteremo di conseguenza».