Il braccialetto
Il braccialetto "Mobile Angel"
Territorio

Anche a Bari parte il progetto "Mobile Angel" in supporto alle donne vittima di violenza di genere

Il braccialetto si attiva sia su iniziativa della vittima che in caso di un brusco movimento

Nella mattinata odierna, nella sede della Procura della Repubblica del capoluogo, è stato presentato l'avvio del progetto "Mobile Angel", un dispositivo elettronico che si aggiunge a corollario delle iniziative intraprese a livello nazionale, e su più fronti, per contrastare il fenomeno delle violenze di genere.

L'articolazione delle procedure esecutive è stata chiarita in una conferenza stampa che ha visto la partecipazione del Procuratore della Repubblica di Bari, dr. Roberto ROSSI, il Generale di Brigata Gianluca Trombetti Comandante Provinciale dei Carabinieri di Bari (ente coinvolto nella gestione del progetto), il dr. Ruggiero Mennea, consigliere regionale con delega al welfare, l'Avv. Valentina Romano, direttora del Dipartimento Welfare, in rappresentanza della Regione Puglia (ente che ha finanziato l'acquisto dei primi device da impiegare), la d.ssa Adriana De Serio, Presidente di Soroptimist International - Club di Bari, (organizzazione su base volontaria di donne impegnate in attività professionali e manageriali che promuove l'avanzamento della condizione femminile attraverso la presa di coscienza, il sostegno e l'azione contro gli abusi e le violenze di genere) e le rappresentanti dei numerosi CAV (Centri Anti Violenza) del territorio.

L'iniziativa, finanziata dalla Regione Puglia con risorse pari a 100mila euro, nell'ambito della strategia avviata in materia della prevenzione e contrasto della violenza di genere, prevede il coinvolgimento dei partner istituzionali con i quali è già in essere proficua collaborazione, che in questo modo potrà essere potenziata – fra questi vanno indicati i già citati "Soroptimist International Italia" e i CAV (Centri Anti Violenza).

Nell'ambito del contrasto alla violenza di genere, il dispositivo emergenziale è composto da uno smartwatch dotato di geolocalizzatore, connesso al telefono cellulare della potenziale vittima, che invia unalertalla Centrale Operativa dei Carabinieri che localizza la vittima e fa intervenire la pattuglia più vicina. Il "Mobile Angel" si attiva sia su iniziativa della vittima che in caso di un brusco movimento, quale ad esempio uno strattonamento. Lo strumento, quindi, accresce la percezione di sicurezza da parte delle donne, potenziali vittime di violenze e maltrattamenti, grazie a questo nuovo "alleato" al polso.

Si tratta di un'iniziativa già avviata in altre città e che si è dimostrata efficace in più situazioni, poiché il tempestivo intervento della pattuglia dei Carabinieri ha impedito la realizzazione del progetto criminoso.
  • Violenza sulle donne
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