
Scuola e Lavoro
Anche a Bari manifestano i giovani medici: «Rivedere subito il sistema formativo»
Camici bianchi in presidio davanti al Policlinico: «Chiediamo rapporto uno a uno fra lauree e percorsi di specializzazione»
Bari - venerdì 29 maggio 2020
12.20
Anche a Bari manifestano i giovani medici: camici bianchi in presidio all'ingresso del Policlinico nell'ambito di una manifestazione nazionale convocata dalla rete Medici on mobilitazione permanente, composta studentesse e studenti, neo-abilitati, camici grigi, medici in formazione specialistica e corsisti di medicina generale.
«Siamo convinti - dicono dall'associazione Link Medicina Bari - che la risposta ai problemi che riguardano la salute e la formazione medica non possa derivare che da un'azione unitaria e trasversale. Non siamo più disposti ad accettare soluzioni tampone, incomplete o parziali. Lo stanziamento di contratti aggiuntivi in numero insufficiente a rispondere alle reali esigenze di salute della popolazione non è altro che una pezza parziale e inefficace: la rifiuteremo in ogni modo. Siamo convinti della necessità di una riforma globale, che riguardi tutta la filiera formativa e lavorativa medica, dai corsi di laurea, alla formazione specialistica e generalista, all'assunzione nel Ssn, al ruolo del medico del territorio». La richiesta è che venga revisionato il sistema della formazione nel campo medico: «Nella situazione attuale, frutto di oltre un decennio di politiche di austerità e ora segnata da una pandemia mondiale, è necessario rivedere con urgenza la programmazione della formazione medica - continuano da Link Medicina. Vorremmo che gli effetti di questa pandemia fossero di lezione al Governo, affinché possa aprire gli occhi e investire nella Sanità, senza fare ricorso ai vincoli di bilancio».
I manifestanti, pertanto, chiedono «L'azzeramento dell'imbuto formativo, un rapporto 1:1 tra neolaureati e posti di formazione specialistica o generalistica e rifiuteremo qualsiasi proposta al ribasso». Fra le altre richieste figurano: «La garanzia di una formazione di qualità, uniforme fra tutte le scuole. Chiediamo una certificazione della graduale assunzione di competenze, inquadrata in un percorso formativo definito e non assoggettabile alle esigenze delle aziende ospedaliere, che ci consenta di assumerci formalmente le responsabilità che già ci assumiamo informalmente. La centralità della medicina sul territorio, realtà che si assume la cura della persona nella sua totalità e globalità. Chiediamo che venga garantito ai futuri medici di medicina generale un percorso formativo di qualità, nel quale venga valorizzata l'importanza di una gestione globale e proattiva dei pazienti, e tutele pari a quelle dei colleghi in formazione specialistica».
«Siamo convinti - dicono dall'associazione Link Medicina Bari - che la risposta ai problemi che riguardano la salute e la formazione medica non possa derivare che da un'azione unitaria e trasversale. Non siamo più disposti ad accettare soluzioni tampone, incomplete o parziali. Lo stanziamento di contratti aggiuntivi in numero insufficiente a rispondere alle reali esigenze di salute della popolazione non è altro che una pezza parziale e inefficace: la rifiuteremo in ogni modo. Siamo convinti della necessità di una riforma globale, che riguardi tutta la filiera formativa e lavorativa medica, dai corsi di laurea, alla formazione specialistica e generalista, all'assunzione nel Ssn, al ruolo del medico del territorio». La richiesta è che venga revisionato il sistema della formazione nel campo medico: «Nella situazione attuale, frutto di oltre un decennio di politiche di austerità e ora segnata da una pandemia mondiale, è necessario rivedere con urgenza la programmazione della formazione medica - continuano da Link Medicina. Vorremmo che gli effetti di questa pandemia fossero di lezione al Governo, affinché possa aprire gli occhi e investire nella Sanità, senza fare ricorso ai vincoli di bilancio».
I manifestanti, pertanto, chiedono «L'azzeramento dell'imbuto formativo, un rapporto 1:1 tra neolaureati e posti di formazione specialistica o generalistica e rifiuteremo qualsiasi proposta al ribasso». Fra le altre richieste figurano: «La garanzia di una formazione di qualità, uniforme fra tutte le scuole. Chiediamo una certificazione della graduale assunzione di competenze, inquadrata in un percorso formativo definito e non assoggettabile alle esigenze delle aziende ospedaliere, che ci consenta di assumerci formalmente le responsabilità che già ci assumiamo informalmente. La centralità della medicina sul territorio, realtà che si assume la cura della persona nella sua totalità e globalità. Chiediamo che venga garantito ai futuri medici di medicina generale un percorso formativo di qualità, nel quale venga valorizzata l'importanza di una gestione globale e proattiva dei pazienti, e tutele pari a quelle dei colleghi in formazione specialistica».