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Vela, presentato a Bari il Campionato Assoluto di Dinghy
Sino a domenica gareggeranno in 54 nella manifestazione clou della più antica classe velica d’Italia
Bari - giovedì 4 settembre 2025
11.51
«A Bari ci sentiamo a casa. È la terza volta che veniamo al Barion e adesso ci torniamo per fare cifra tonda». Punta forte sul ritrovato legame tra la Puglia e la vela dinghy, il segretario di classe Francesca Lodigiani alla vigilia della novantesima edizione del Campionato Italiano Assoluto di Dinghy 12' che si svolgerà nel capoluogo pugliese sino a domenica prossima. La manifestazione è stata presentata nel pomeriggio presso la sede sociale del Canottieri Barion che organizza l'evento su delega della Federazione Italiana Vela: «Gareggeremo in 53, e con tutti i migliori. E fra questi, ben 16 saranno i pugliesi. Una bellissima flotta ricreata in pochissimo tempo».
Il circolo di molo San Nicola si è guadagnato sul campo la fiducia Dinghy 12', la più antica classe velica d'Italia: «Il nostro – ha spiegato Francesco Rossiello presidente del Canottieri Barion – è stato uno sforzo doveroso nel rispetto di una tradizione antica, visto che negli anni Cinquanta Bari ha ospitato alcune edizioni dei campionati italiani e disponeva di una propria flotta molto competitiva. E così che passato e presente si danno la mano. Basti pensare che qualcuno per questa occasione ha rispolverato il Dinghy del proprio padre. Tutto questo è bellissimo».
Il Canottieri Barion ha ripreso quota sulla scena dinghy con l'organizzazione di due tappe di Coppa Italia, nel 2022 e nel 2024, e di una coppa ABC interzonale nel 2025, sotto l'incessante spinta organizzativa di Stefano Antoncecchi, capo flotta Dinghy per la Puglia. Ed a supporto di questa riscoperta recente c'è ovviamente anche il presidente del comitato VIII Zona FIV Alberto La Tegola: «Il dinghy è la casse giusta per far capire che la vela può essere praticata a qualsiasi età. Grazie al Barion e grazie al presidente Rossiello per aver organizzato l'evento. Bari ha bisogno anche di questi appuntamenti per continuare a valorizzare la propria immagine. Speriamo di godere ancora di tanto dinghy». Una grande opportunità anche per il consigliere delegato allo Sport Lorenzo Leonetti: «Il dinghy ha più di 110 anni, il Canottieri Barion 130. Due grandi saghe ultracentenarie che s'intrecciano nel nome della marineria. Questo circolo è un gioiello sul mare, una vera università sportiva per la città».
Sette le prove in programma: si comincia nella tarda mattinata di domani, giovedì 4 settembre, con due prove al giorno sino a sabato prossimo, con la giornata di domenica 7 consacrata all'eventuale recupero. Il campo di regata sarà allestito nel tratto di mare antistante l'imboccatura del porto antico, sul lungomare Sud di Bari, con percorsi tipo bolina-poppa.
Tra i favoriti Vittorio D'Albertas del CV S.M.Ligure, vincitore all'Elba del titolo italiano nel 2024, e Alberto Patrone del Circolo Velico Cogoleto, dinghista dell'anno nel 2024, vincitore nella ranking list e detentore del titolo italiano delle barche classiche. I pugliesi giocano in casa e puntano ovviamente a fare bella figura, su tutti Mimmo Bottiglione della Sezione Velica Marina Militare Taranto, quest'anno sempre a podio nelle classiche. Insieme a lui gli atleti del Canottieri Barion Beppe Pannarale e Gigi Costantino, entrambi reduci da tante splendide prestazioni, oltre ad Andrea Micheli storico tesserato del CV Bari. Altra lotta avvincente si annuncia tra gli equipaggi femminili, in particolare tra Francesca Lodigiani del Circolo Velico Santa Margherita Ligure, attuale segretario di classe, e Maria Elena Balestrieri del Circolo Nautico Chioggia. Saranno premiati i primi cinque assoluti della classifica finale ma anche per il primo dei Dinghy Classici (scafo in legno), il primo delle classifiche Master (over 65 anni), Super Master (over 75), Legend (over 80), la prima Lady ed il primo equipaggio in doppio.
All'evento il Canottieri Barion si presenterà nel migliore dei modi: eventi sociali coinvolgeranno armatori, equipaggi, sponsor e autorità, per onorare un appuntamento di grande prestigio che rinsalda lo storico legame fra Bari e la classe Dinghy. Già in passato il capoluogo pugliese era stato sulla scena della classe Dinghy con l'organizzazione di cinque edizioni dei Campionati Italiani nel 1950, 1951, 1953, 1963 e 1967, a cura del Circolo della Vela. Erano gli anni ruggenti dei timonieri baresi Nicola Lapenna, Gianni Modugno vincitore di due titoli nel 1959 e nel 1962, Gianni Milano e Francesco Piccininni del Canottieri Barion. La tradizione si rinnova, con il circolo del presidente Rossiello capace di riscuotere consensi e fiducia in pochissimo tempo.
Il Dinghy 12' è una storica deriva con scafo in legno o in vetroresina, con un'ampia velatura armata di picco. Nel panorama velico internazionale, poche altre imbarcazioni possono vantare una storia così lunga e ricca di successi. Nato nel 1913 dalla matita dell'inglese George Cockshott, questo gioiello di design ha saputo conquistare il cuore di velisti di ogni generazione, grazie alla sua semplicità, robustezza e prestazioni eccezionali.
Fin dalle sue prime regate, il Dinghy 12' si è distinto per la sua versatilità, adattandosi con facilità a diversi tipi di acque e condizioni meteo. La sua popolarità è cresciuta rapidamente, portando alla fondazione della Classe Internazionale Dinghy 12' nel 1919. Nel 1920 e 1928, la barca ha avuto l'onore di figurare come disciplina olimpica nelle edizioni di Anversa e Amsterdam, consacrando il suo status di icona velica. Proprio l'esperienza dei velisti italiani che vengono selezionati per le Olimpiadi di quegli anni la introduce nel nostro Paese, dove le prime imbarcazioni sono costruite nel 1929 e si tiene, nel 1931, il primo Campionato Italiano.
Il segreto del successo del Dinghy 12' risiede nella sua accessibilità. Si tratta di una barca economica da costruire e mantenere. Inoltre, la sua semplicità di manovra la rende perfetta per chi si avvicina per la prima volta alla vela, ma allo stesso tempo offre sfide stimolanti anche ai velisti più esperti. Nel corso del suo secolo di vita, il Dinghy 12' ha subito alcune modifiche al regolamento di stazza, pur mantenendo inalterato il suo spirito originario. L'introduzione di nuove tecnologie e materiali ha permesso di migliorare le prestazioni della barca, senza snaturarne l'essenza.
Oggi il Dinghy 12' vanta una flotta attiva in oltre 20 paesi del mondo, con un numero crescente di appassionati che ne apprezzano le qualità uniche. La classe continua ad organizzare regate a tutti i livelli, dai campionati nazionali alle competizioni internazionali, offrendo un terreno di confronto ideale per velisti di ogni età e provenienza.
Nata nel 1969, l'Associazione Italiana Classe Dinghy 12' (AICD), è impegnata nella valorizzazione e nella promozione di questa storica classe velica e conta oggi circa 300 iscritti. L'associazione, coordinata da Francesca Lodigiani segretario dal 2011, si adopera per preservare l'eredità del Dinghy 12' e per trasmetterne i valori alle nuove generazioni di velisti. Ogni anno oltre 200 timonieri partecipano a più di 100 regate nazionali, zonali e locali – da Lugano a Palermo – sui loro scafi in legno e vetroresina, per un totale di circa 150 giornate sulle boe compresi i numerosi campionati invernali. Le flotte maggiori sono concentrate in Liguria, nell'Alto e Medio Adriatico, sui Laghi Prealpini e nel Lazio. C'è poi una buona attività in Sicilia a Mondello e di recente si è ricostituita una flotta in Puglia.
Il Dinghy 12' rappresenta più di una semplice barca a vela. È un simbolo di tradizione, sportività e passione per il mare. La sua storia ultracentenaria è una testimonianza della sua capacità di unire persone di tutto il mondo sotto il segno di un comune amore per la vela.
Il circolo di molo San Nicola si è guadagnato sul campo la fiducia Dinghy 12', la più antica classe velica d'Italia: «Il nostro – ha spiegato Francesco Rossiello presidente del Canottieri Barion – è stato uno sforzo doveroso nel rispetto di una tradizione antica, visto che negli anni Cinquanta Bari ha ospitato alcune edizioni dei campionati italiani e disponeva di una propria flotta molto competitiva. E così che passato e presente si danno la mano. Basti pensare che qualcuno per questa occasione ha rispolverato il Dinghy del proprio padre. Tutto questo è bellissimo».
Il Canottieri Barion ha ripreso quota sulla scena dinghy con l'organizzazione di due tappe di Coppa Italia, nel 2022 e nel 2024, e di una coppa ABC interzonale nel 2025, sotto l'incessante spinta organizzativa di Stefano Antoncecchi, capo flotta Dinghy per la Puglia. Ed a supporto di questa riscoperta recente c'è ovviamente anche il presidente del comitato VIII Zona FIV Alberto La Tegola: «Il dinghy è la casse giusta per far capire che la vela può essere praticata a qualsiasi età. Grazie al Barion e grazie al presidente Rossiello per aver organizzato l'evento. Bari ha bisogno anche di questi appuntamenti per continuare a valorizzare la propria immagine. Speriamo di godere ancora di tanto dinghy». Una grande opportunità anche per il consigliere delegato allo Sport Lorenzo Leonetti: «Il dinghy ha più di 110 anni, il Canottieri Barion 130. Due grandi saghe ultracentenarie che s'intrecciano nel nome della marineria. Questo circolo è un gioiello sul mare, una vera università sportiva per la città».
Sette le prove in programma: si comincia nella tarda mattinata di domani, giovedì 4 settembre, con due prove al giorno sino a sabato prossimo, con la giornata di domenica 7 consacrata all'eventuale recupero. Il campo di regata sarà allestito nel tratto di mare antistante l'imboccatura del porto antico, sul lungomare Sud di Bari, con percorsi tipo bolina-poppa.
Tra i favoriti Vittorio D'Albertas del CV S.M.Ligure, vincitore all'Elba del titolo italiano nel 2024, e Alberto Patrone del Circolo Velico Cogoleto, dinghista dell'anno nel 2024, vincitore nella ranking list e detentore del titolo italiano delle barche classiche. I pugliesi giocano in casa e puntano ovviamente a fare bella figura, su tutti Mimmo Bottiglione della Sezione Velica Marina Militare Taranto, quest'anno sempre a podio nelle classiche. Insieme a lui gli atleti del Canottieri Barion Beppe Pannarale e Gigi Costantino, entrambi reduci da tante splendide prestazioni, oltre ad Andrea Micheli storico tesserato del CV Bari. Altra lotta avvincente si annuncia tra gli equipaggi femminili, in particolare tra Francesca Lodigiani del Circolo Velico Santa Margherita Ligure, attuale segretario di classe, e Maria Elena Balestrieri del Circolo Nautico Chioggia. Saranno premiati i primi cinque assoluti della classifica finale ma anche per il primo dei Dinghy Classici (scafo in legno), il primo delle classifiche Master (over 65 anni), Super Master (over 75), Legend (over 80), la prima Lady ed il primo equipaggio in doppio.
All'evento il Canottieri Barion si presenterà nel migliore dei modi: eventi sociali coinvolgeranno armatori, equipaggi, sponsor e autorità, per onorare un appuntamento di grande prestigio che rinsalda lo storico legame fra Bari e la classe Dinghy. Già in passato il capoluogo pugliese era stato sulla scena della classe Dinghy con l'organizzazione di cinque edizioni dei Campionati Italiani nel 1950, 1951, 1953, 1963 e 1967, a cura del Circolo della Vela. Erano gli anni ruggenti dei timonieri baresi Nicola Lapenna, Gianni Modugno vincitore di due titoli nel 1959 e nel 1962, Gianni Milano e Francesco Piccininni del Canottieri Barion. La tradizione si rinnova, con il circolo del presidente Rossiello capace di riscuotere consensi e fiducia in pochissimo tempo.
Dinghy 12': oltre 110 anni di vela e passione
Il Dinghy 12' è una storica deriva con scafo in legno o in vetroresina, con un'ampia velatura armata di picco. Nel panorama velico internazionale, poche altre imbarcazioni possono vantare una storia così lunga e ricca di successi. Nato nel 1913 dalla matita dell'inglese George Cockshott, questo gioiello di design ha saputo conquistare il cuore di velisti di ogni generazione, grazie alla sua semplicità, robustezza e prestazioni eccezionali.
Fin dalle sue prime regate, il Dinghy 12' si è distinto per la sua versatilità, adattandosi con facilità a diversi tipi di acque e condizioni meteo. La sua popolarità è cresciuta rapidamente, portando alla fondazione della Classe Internazionale Dinghy 12' nel 1919. Nel 1920 e 1928, la barca ha avuto l'onore di figurare come disciplina olimpica nelle edizioni di Anversa e Amsterdam, consacrando il suo status di icona velica. Proprio l'esperienza dei velisti italiani che vengono selezionati per le Olimpiadi di quegli anni la introduce nel nostro Paese, dove le prime imbarcazioni sono costruite nel 1929 e si tiene, nel 1931, il primo Campionato Italiano.
Il segreto del successo del Dinghy 12' risiede nella sua accessibilità. Si tratta di una barca economica da costruire e mantenere. Inoltre, la sua semplicità di manovra la rende perfetta per chi si avvicina per la prima volta alla vela, ma allo stesso tempo offre sfide stimolanti anche ai velisti più esperti. Nel corso del suo secolo di vita, il Dinghy 12' ha subito alcune modifiche al regolamento di stazza, pur mantenendo inalterato il suo spirito originario. L'introduzione di nuove tecnologie e materiali ha permesso di migliorare le prestazioni della barca, senza snaturarne l'essenza.
Oggi il Dinghy 12' vanta una flotta attiva in oltre 20 paesi del mondo, con un numero crescente di appassionati che ne apprezzano le qualità uniche. La classe continua ad organizzare regate a tutti i livelli, dai campionati nazionali alle competizioni internazionali, offrendo un terreno di confronto ideale per velisti di ogni età e provenienza.
Nata nel 1969, l'Associazione Italiana Classe Dinghy 12' (AICD), è impegnata nella valorizzazione e nella promozione di questa storica classe velica e conta oggi circa 300 iscritti. L'associazione, coordinata da Francesca Lodigiani segretario dal 2011, si adopera per preservare l'eredità del Dinghy 12' e per trasmetterne i valori alle nuove generazioni di velisti. Ogni anno oltre 200 timonieri partecipano a più di 100 regate nazionali, zonali e locali – da Lugano a Palermo – sui loro scafi in legno e vetroresina, per un totale di circa 150 giornate sulle boe compresi i numerosi campionati invernali. Le flotte maggiori sono concentrate in Liguria, nell'Alto e Medio Adriatico, sui Laghi Prealpini e nel Lazio. C'è poi una buona attività in Sicilia a Mondello e di recente si è ricostituita una flotta in Puglia.
Il Dinghy 12' rappresenta più di una semplice barca a vela. È un simbolo di tradizione, sportività e passione per il mare. La sua storia ultracentenaria è una testimonianza della sua capacità di unire persone di tutto il mondo sotto il segno di un comune amore per la vela.


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