Bari-Spezia 1-1, Iachini: «Ho visto troppo timore. Bravi a recuperarla»

Pari e patta tra Bari e Spezia, che fanno 1-1 al San Nicola. Mister Beppe Iachini, tecnico dei biancorossi, nel post gara analizza: «Puscas lo ringrazio perché ieri ha avuto una forma influenzale e oggi non doveva essere neanche in panchina, ma gli ho chiesto uno sforzo in più e ha fatto 25' anche se è debilitato. Non mi potevo aspettare tantissimo, ma certi gesti vanno coltivati in prospettiva. Lulic ha fatto una discreta gara a Catanzaro, ma fare due partite in quattro giorni non era il caso dopo l'infortunio al crociato; ho scelto Edjouma per sfruttare la sua forza fisica andando sugli esterni. Kallon? Ho preferito insistere con Achik che è entrato col piglio giusto per aprire la difesa avversaria, l'ha fatto abbastanza bene. Siamo mancati nell'ultimo passaggio. Si è evidenziato troppo timore reverenziale, poco coraggio e poca personalità. Io amo giocare più in verticale, ma qualche passaggio sbagliato nel primo tempo ha fatto intimorire la squadra. Nella ripresa siamo entrati col piglio giusto, quel goal avrebbe ucciso un toro ma non ha ucciso il Bari. Sibilli è stato bravo a calciare bene, poi nel finale sono venute meno delle energie. Volevo inserire Kallon, ma c'erano ragazzi stanchi e con i crampi, così ho preferito mantenere il cambio che mi restava per non rischiare alla terza partita in una settimana».

Ancora Iachini: «È venuta meno un po' di brillantezza che avevamo visto nella precedente partita. Può succedere alla terza gara in una settimana, ma la squadra ha tenuto botta contro un avversario che aveva giocatori che l'anno scorso hanno fatto la serie A. Stiamo facendo il nostro percorso, dovevamo fare una partita più gagliarda; dovevamo essere più veloci, è fondamentale contro squadre chiuse e compatte. A volte siamo tornati indietro, questo mi dà un po' noia. Dobbiamo insistere, questo spesso è causa del timore. Se ti tarpi le ali, rischi di non fare quello che hai preparato in settimana. Guardiamo avanti con coraggio, fiducia e personalità. Morachioli sta crescendo, aveva giocato poco nell'ultimo periodo e bisognava dargli un po' di benzina. Ci può dare una grande mano, contro una difesa a cinque serve gente con velocità davanti per aprire i centrali e creare superiorità numerica sugli esterni. L'impegno e lo spirito sono stati molto positivi, sul resto avremo modo di lavorarci. Lui e Achik sono entrati bene. Dovevamo essere più veloci nella circolazione, giocando più in verticale; abbiamo sbagliato qualche passaggio, e questo ha fatto sì che fossimo timorosi. A Catanzaro l'abbiamo fatto meglio, ci lavoreremo. Alla terza partita in una settimana, c'erano meno energie e la fluidità non è stata così brillante come ci eravamo detti. Aver avuto la forza e il carattere di trovare il pareggio e poi insistere è un buon segnale che fa ben sperare. Ci sono margini di miglioramento, continueremo a lavorarci su».

Iachini prosegue e conclude: «Dobbiamo continuare a crescere e a credere in quello che stiamo facendo, correggendo ciò che non deve far parte del nostro percorso. Sulle palle inattive a volte non riusciamo a sviluppare quello che prepariamo; il piazzato è fondamentale per sbloccare o chiudere le partite. Ora prepariamo la prossima partita, voglio vedere una crescita costante da parte della squadra. Non posso pensare negativo, per cercare quella scintilla che a oggi è venuta meno; devo insistere a livello mentale. Le partite che arriveranno sono un motivo per insistere sul coraggio e sull'intraprendenza. Dobbiamo trovare i tempi per cercare meglio Sibilli, così da variare le situazioni tattiche nella partita. Siamo partiti con il 4-3-1-2, ma strada facendo con qualche piccola difficoltà in fase realizzativa ho pensato di riempire l'area con gli esterni, gli interni di centrocampo e il trequartista, oltre alle punte. Aumentando la presenza nell'are avversaria possiamo creare più situazioni pericolose. Questa squadra ha diverse soluzioni tattiche per riempire l'area avversaria e supportare gli attaccanti in maniera più efficace. In queste partite avremmo potuto fare qualche goal in più, mi dispiace però aver preso dei goal evitabili. Anche il goal di oggi poteva essere letto meglio, sono episodi che non hanno dato qualche punto in più alla squadra. Non abbiamo mai sofferto con nessuno, anche oggi siamo stati organizzati ed equilibrati. Voglio vedere sempre la personalità che ho visto a Catanzaro, oggi mi aspettavo meno timore soprattutto nel primo tempo. Nella ripresa la squadra ha avuto un atteggiamento più intraprendente».

Gregorio Morachioli, attaccante biancorosso, commenta: «Essendo andati in svantaggio, ci prendiamo un punto contro una squadra forte che sta attraversando un'annata difficilissima, ma i valori rimangono. Abbiamo preso una bella mazzata, ma abbiamo reagito da gruppo. Abbiamo provato a spingere un po' dopo il pareggio, ma il punto pesa soprattutto in un momento difficile. Il campo mi mancava tanto, da metà settembre non ho giocato già di 40' e sono un po' dietro di condizione. Sono felice della fiducia che mi ha dato il mister, sto cercando di seguire alla lettera le sue indicazioni ma so che posso fare di più. Bari per me è la tappa più importante della carriera, sono legatissimo alla piazza e a una tifoseria che mi è rimasta vicino. Ho scelto di rimanere con il cuore, ho pensato poco di andare via. Non volevo che finisse così la mia storia con il Bari, cercherò di fare il massimo per i compagni e la squadra. Vogliamo chiudere al meglio possibile questa stagione. Il mister ci chiede di attaccare la profondità, contro lo Spezia e la sua difesa a tre dovevamo tirare fuori i loro braccetti. Il mister ci dà tanti concetti, stiamo cercando di eseguirli tutti. Abbiamo possesso palla, ma finalizziamo poco; speriamo di arrivare presto al tiro. Tutti i compagni si sono messi a disposizione della squadra e del mister. I "vecchi" sono importantissimi, abbiamo tanti giocatori di spessore e a loro ci aggrappiamo nei momenti di difficoltà. La squadra ha valori, i tifosi hanno ragione perché anche noi non siamo soddisfatti; possiamo fare di più, lottare per la maglia. A questo punto conta poco quello che preferisce Morachioli, sono a disposizione del mister e cerco di fare al meglio quello che mi chiede. Conosce le mie caratteristiche, mi chiede cose che posso fare; ho provato a fare il massimo. Nel primo tempo la partita è stata più chiusa, nella ripresa sono riuscito ad allargarmi un po' di più. Era la prima volta che giocavo in quella posizione, con questo ruolo; ho avuto bisogno di un po' di tempo per entrare nei meccanismi con Sibilli e Ricci. È fantastico l'affetto del pubblico, anche immeritato per quello che ho dimostrato a Bari; sono felicissimo, vorrei ricambiare al massimo. Posso solo dire grazie alla gente di Bari, le devo davvero tanto».

Luca D'Angelo, tecnico dello Spezia, commenta: «Abbiamo fatto meglio del Bari, una buonissima partita. Abbiamo preso goal sull'unico tiro in porta, e ce lo siamo fatti noi. Avremmo meritato di più, un peccato; ora pensiamo a sabato. Abbiamo frenato dopo il vantaggio, avremmo dovuto continuare a spingere. Brenno è stato bravo in molte occasioni, in altre ci è mancato l'ultimo passaggio. La deviazione sul goal è stata decisiva, per il resto non abbiamo rischiato niente. Abbiamo fatto una buonissima partita, in uno stadio non semplice e contro una squadra di valore e un mister bravissimo. Negli ultimi 20' la partita si è sporcata, non è stato facile per chi è entrato. Oggi siamo arrivati tante volte in area di rigore, ma abbiamo sbagliato qualcosa; la nostra classifica non lascia i calciatori tranquilli, non è facile per nessuno. Sibilli? È un giocatore forte, lo è stato anche negli anni con me. Abbiamo fatto bellissime cose, abbiamo sfiorato la serie A; lo seguo a distanza, mi sembra ancora più maturo e credo abbia anche la possibilità di giocare nella categoria superiore. Gioca in più ruoli, poi ha una grandissima personalità e al giorno d'oggi è determinante. Ho allenato anche Benali, Maita e Puscas: giocatori forti e ragazzi molto seri».