
Attualità
Santo Spirito, il lungomare riapre il 3 luglio. Ma commercianti e residenti restano sul piede di guerra
L'opera non è stata ancora completata e restano tante le perplessità sulla gestione da parte dell'amministrazione comunale
Bari - martedì 1 luglio 2025
10.01
Il lungomare Cristoforo Colombo di Santo Spirito riaprirà momentaneamente a pedoni e transito auto dal 3 luglio. Lo ha stabilito l'amministrazione comunale barese e lo ha annunciato nelle scorse ore l'assessore ai Lavori Pubblici, Domenico Scaramuzzi, il quale ha anche precisato che la riapertura al traffico ed ai pedoni non riguarderà la parte lato mare «interessata da lavori per il completamento della pista ciclabile».
Dunque a Santo Spirito, nel tratto compreso tra corso Umberto I e via Marconi si potrà riprendere a circolare ed il transennamento andrà via nelle prossime ore, così come il brecciolino ancora presente su piazza Roma (ancora questa mattina, 1° luglio). Scaramuzzi ha altresì precisato che il cantiere proseguirà in ogni caso durante l'estate, ma con lavorazioni poco impattanti sul traffico, come ad esempio l'installazione dei dissuasori di parcheggio, più che mai necessari - aggiungiamo noi - in un'area dove il "fai da te" senza rispetto del codice della strada è diffusissimo, e l'arredo urbano. La parte di lungomare compresa invece tra corso Umberto I e la Torre d'Argiro sarà interessata ancora dagli interventi sulle vasche dell'acqua piovana nell'area destinata alle bancarelle dei pescatori. Da settembre, quindi, lo sprint finale.
LE PERPLESSITÀ
Residenti e commercianti restano però sul piede di guerra. Intanto va sottolineato come le due posizioni non collimano esattamente: entrambe le categorie si lamentano del mancato rispetto del cronoprogramma iniziale (i lavori dovevano terminare in primavera e poi al 21 giugno), ma soprattutto della mancanza di una visione per il futuro.
I commercianti del lungomare (soprattutto in piazza Roma, nel mercato coperto) però lamentano un limitato traffico e quindi impossibilità per gli avventori di fermarsi, con nocumento per le loro attività.
Dall'altra parte, invece, molti residenti vorrebbero un'area totalmente pedonale, con dehors fuori ed occupazioni di suolo pubblico agevolate, in modo da creare una vera atmosfera da "promenade" sul modello delle località turistiche più sviluppate. Via le auto, ma con parcheggi a sud e a nord. Ed è questo l'ultimo nodo: il parcheggio di via Udine, il mercoledì utilizzato per il mercato settimanale, è fortemente limitato e la dimostrazione dello sfacelo in questo senso è il segmento di lungomare che corre verso Giovinazzo, a sera terra di nessuno, patria del panzerotto al cofano e dei bivacchi sugli scogli in stile anni '80, con un'utenza gaia e totalmente sprezzante delle regole minime del vivere civile.
Santo Spirito ha dunque bisogno di tre cose attualmente: una visione strategica sul commercio che la affranchi da quella utenza di cui sopra che sporca, imbratta e si sente padrona, ridando slancio alle attività di chi investe di suo, rischiando in un territorio fortemente controllato dalla malavita; in secondo luogo avrebbe bisogno di un piano dettagliato del traffico, che decongestioni via Napoli e crei aree a monte ed a valle per la sosta auto; infine l'ex frazione avrebbe bisogno di sicurezza e sorveglianza, col ritorno di un mini-comando (insieme a Palese) della Polizia Locale che operi solo sul territorio del V Municipio.
Il resto rimane una bella idea a metà che non cambierà il degrado in cui versa la marina nord da almeno due decenni. Con gaudio per la malavita di cui sopra e profonda tristezza per chi vive ed è nato in quello che non si è mai sentito un quartiere periferico di un capoluogo, la cui politica si è mostrata troppo spesso assente.
Dunque a Santo Spirito, nel tratto compreso tra corso Umberto I e via Marconi si potrà riprendere a circolare ed il transennamento andrà via nelle prossime ore, così come il brecciolino ancora presente su piazza Roma (ancora questa mattina, 1° luglio). Scaramuzzi ha altresì precisato che il cantiere proseguirà in ogni caso durante l'estate, ma con lavorazioni poco impattanti sul traffico, come ad esempio l'installazione dei dissuasori di parcheggio, più che mai necessari - aggiungiamo noi - in un'area dove il "fai da te" senza rispetto del codice della strada è diffusissimo, e l'arredo urbano. La parte di lungomare compresa invece tra corso Umberto I e la Torre d'Argiro sarà interessata ancora dagli interventi sulle vasche dell'acqua piovana nell'area destinata alle bancarelle dei pescatori. Da settembre, quindi, lo sprint finale.
LE PERPLESSITÀ
Residenti e commercianti restano però sul piede di guerra. Intanto va sottolineato come le due posizioni non collimano esattamente: entrambe le categorie si lamentano del mancato rispetto del cronoprogramma iniziale (i lavori dovevano terminare in primavera e poi al 21 giugno), ma soprattutto della mancanza di una visione per il futuro.
I commercianti del lungomare (soprattutto in piazza Roma, nel mercato coperto) però lamentano un limitato traffico e quindi impossibilità per gli avventori di fermarsi, con nocumento per le loro attività.
Dall'altra parte, invece, molti residenti vorrebbero un'area totalmente pedonale, con dehors fuori ed occupazioni di suolo pubblico agevolate, in modo da creare una vera atmosfera da "promenade" sul modello delle località turistiche più sviluppate. Via le auto, ma con parcheggi a sud e a nord. Ed è questo l'ultimo nodo: il parcheggio di via Udine, il mercoledì utilizzato per il mercato settimanale, è fortemente limitato e la dimostrazione dello sfacelo in questo senso è il segmento di lungomare che corre verso Giovinazzo, a sera terra di nessuno, patria del panzerotto al cofano e dei bivacchi sugli scogli in stile anni '80, con un'utenza gaia e totalmente sprezzante delle regole minime del vivere civile.
Santo Spirito ha dunque bisogno di tre cose attualmente: una visione strategica sul commercio che la affranchi da quella utenza di cui sopra che sporca, imbratta e si sente padrona, ridando slancio alle attività di chi investe di suo, rischiando in un territorio fortemente controllato dalla malavita; in secondo luogo avrebbe bisogno di un piano dettagliato del traffico, che decongestioni via Napoli e crei aree a monte ed a valle per la sosta auto; infine l'ex frazione avrebbe bisogno di sicurezza e sorveglianza, col ritorno di un mini-comando (insieme a Palese) della Polizia Locale che operi solo sul territorio del V Municipio.
Il resto rimane una bella idea a metà che non cambierà il degrado in cui versa la marina nord da almeno due decenni. Con gaudio per la malavita di cui sopra e profonda tristezza per chi vive ed è nato in quello che non si è mai sentito un quartiere periferico di un capoluogo, la cui politica si è mostrata troppo spesso assente.