Una scuola post Covid
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Scuola e Lavoro

Ritorno a scuola in Puglia, genitori confusi e divisi

Più di 11 mila hanno firmato contro, mentre altri continuano fin dall'inizio dell'anno ad essere propensi per la presenza

Mentre dal ministero della Salute e dell'Istruzione cominciano ad arrivare ufficialità sul come si dovrà rientrare a scuola il 7 gennaio, in Puglia la situazione resta complicata. Stando all'ordinanza del ministro Speranza, pubblicata in Gazzetta Ufficiale e datata 24 dicembre, dal 7 al 15 gennaio dovrà essere garantita, per le istituzioni scolastiche di secondo grado: «L'attività didattica in presenza al 50 per cento della popolazione studentesca. La restante parte dell'attività è erogata tramite la didattica digitale integrata». Inoltre, il ministero dell'Istruzione ha sottolineato in una nota che anche gli istituti che si erano organizzati per una didattica in presenza pari al 75% devono adeguarsi e rimodulare l'offerta calibrandola sul 50%.

In Puglia i dubbi sono tanti, e stando alle voci che si rincorrono il presidente della Regione, Emiliano, vorrebbe emanare una nuova ordinanza sulla falsariga delle precedenti, ovvero optare per una "didattica a scelta" se così possiamo definirla lasciando in vigore la possibilità per i genitori di decidere se optare per la didattica a distanza o in presenza. E sono molti i genitori preoccupati.

D'altronde, come sottolinea Unsic: «Lo scorso 14 settembre, alla prima campanella, in Italia erano 1.008 i nuovi casi quotidiani di Covid e 14 i decessi; il 7 gennaio, quando riapriranno le scuole, casi e decessi saranno oltre dieci volte di più. Insomma, è concreto il rischio di alimentare una terza ondata peggiore delle altre perché molti ospedali sono ancora in sofferenza, partono le influenze stagionali e si rischia di inficiare la campagna vaccinale appena cominciata». E sono oltre 11 mila ad oggi (11.469) i genitori ad aver firmato una petizione online promossa proprio per chiedere che si opti per la Dad per le scuole superiori.

Opposta la posizione di "La Scuola che Vogliamo - Scuole diffuse in Puglia", che ribadisce la propria posizione ovvero l'essere a favore della didattica in presenza, citando sulla loro pagina Facebook l'estratto del rapporto del 23 dicembre scorso del "Centro europeo per la prevenzione ed il controllo delle malattie". «In sintesi - scrivono - l'excecutive summer afferma: chiudere le scuole è solo la soluzione estrema perché i danni sono superiori ai benefici; le scuole non sono luoghi a rischio se si adotta il distanziamento e le misure igienico-sanitarie; gli insegnanti non rischiano più di altre categorie professionali; i bambini possono trasmettere il covid ma con un'efficienza più bassa degli adulti; ci sono stati cluster di infezioni nelle scuole, ma il loro numero è trascurabile e non ha contribuito ad aggravare la situazione generale».

Il caos al momento regna sovrano e i genitori sono ancora in un limbo in cui non sanno cosa i figli dovranno davvero fare la mattina del 7 gennaio, quando suonerà la campanella.
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