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Eventi e cultura

Riapre l'auditorium "Nino Rota", Decaro: «Vinta battaglia contro la burocrazia»

Dentamaro: «Ingresso a invito unica soluzione a cui abbiamo pensato»

Finalmente ci siamo: dopo 26 anni di chiusura, di lotte contro la burocrazia e di iter procedurali tortuosi domani il Conservatorio "Niccolò Piccinni" di Bari riapre al pubblico l'auditorium "Nino Rota"; l'inizio è previsto per le 19:30. La serata di gala, presieduta dalla madrina d'eccezione Carla Fracci, prevederà nel suo programma anche l'esecuzione della "Rappresentazione d'Adamo ed Eva", opera scritta di suo pugno dal compianto Nino Rota, ex direttore del conservatorio barese, ed eseguita una sola volta in precedenza. L'evento, di grande interesse per tutto il capoluogo, è stato presentato questa mattina a Palazzo di Città dal sindaco di Bari Antonio Decaro, dalla presidente del conservatorio "N. Piccinni" Marida Dentamaro e dal direttore della più importante istituzione musicale della città Gianpaolo Schiavo.

«Facendo un rapido calcolo si può stimare che abbiamo sottratto a ben tre generazioni di baresi la possibilità di ascoltare grande musica - esordisce il primo cittadino. Ci stavo pensando proprio l'altro giorno quando ho visto i bambini entrare al Petruzzelli per assistere all'Aida; restituire la musica alla città è un'operazione importante che stiamo portando avanti per fortuna già da qualche anno con il Teatro Petruzzelli, e finalmente da oggi anche con l'auditorium del conservatorio».

La storia dell'auditorium "Nino Rota" è stata costellata di inciampi e "sabotaggi" negli ultimi 26 anni, quando la struttura fu chiusa per motivi di sicurezza il 27 ottobre 1991, sulla scia dei provvedimenti presi in seguito al drammatico incendio del Petruzzelli che devastò il principale teatro della città. «Il percorso che ha riportato alla riapertura dell'auditorium è il classico esempio di cattiva burocrazia - attacca ancora Decaro. Anche se non si tratta di un qualcosa di competenza del Comune, ho voluto lo stesso accompagnare personalmente l'avvocato Dentamaro e la Commissione Pubblico Spettacolo in questo intricatissimo iter procedurale alla ricerca di tutte le infinite autorizzazioni necessarie. Con tante difficoltà siamo riusciti a venire a capo di questa matassa burocratica e domani ci apprestiamo a vivere una giornata importante: un'ottima notizia per gli studenti e i docenti del conservatorio, ma anche per tutti gli appassionati di buona musica in generale», dice soddisfatto il sindaco che ne approfitta anche per fare il punto della situazione su altri fondamentali luoghi di interesse culturale della città: «I lavori al mercato del pesce e al teatro Margherita procedono spediti - ricorda Decaro - e presto lì sorgerà il polo delle arti contemporanee. Mi sono interessato anche della riapertura al pubblico del Castello Normanno-Svevo che è prevista per i primi di ottobre: lì saranno ospitate mostre permanenti e temporanee e i cittadini potranno riscoprire gli elementi archeologici che raccontano la storia della nostra città. Stiamo lavorando anche il museo archeologico di Santa Scolastica, la cui ristrutturazione è stata inserita in un programma da 5 milioni di Euro. Ho spinto anche affinché non si bloccassero i lavori del secondo lotto del teatro Piccinni per un contenzioso legale; per fortuna il Consiglio di Stato si è espresso e finalmente abbiamo la ditta appaltatrice. Posso dire con orgoglio che entro fine mandato metteremo al loro posto tutti i tasselli del mosaico culturale di Bari».

Tasselli tra i quali, ovviamente, c'è l'auditorium, per la cui riapertura lo staff dirigenziale del conservatorio "N. Piccinni" reclama i suoi giusti meriti: «Due anni fa, quando entrai in carica, la matassa era veramente intricata - spiega Marida Dentamaro. Come ha detto il sindaco, che ringrazio per aver speso anche le sue competenze di ingegnere, per troppo tempo questo auditorium è stato vittima della cattiva burocrazia, ma nell'ultimo periodo, grazie allo sforzo collettivo, si è trasformato in esempio virtuoso. Spero che studenti e docenti si sentano ripagati degli sforzi, e spero soprattutto di offrire al pubblico le produzioni artistiche di un conservatorio che per 26 anni è stato girovago».

La grande novità del nuovo "Nino Rota" sarà l'apertura della sala anche ad altre orchestre oltre a quella degli studenti del conservatorio. Come ricorda Decaro, infatti, «Nella convenzione stipulata tra l'allora Provincia di Bari e l'ente conservatorio era prevista la messa a disposizione degli spazi dll'auditorium all'Orchestra Metropolitana, compatibilmente con la programmazione del conservatorio». Si tratta certamente di un'iniziativa meritoria, che però resta subordinata ai fini istituzionali del conservatorio che, come specifica ancora Dentamaro, sono «Didattica, ricerca e produzione artistica». Un concetto ribadito a chiare lettere da Gianpaolo Schiavo, che ci tiene a mettere i puntini sulle i e a fare qualche dovuta precisazione: «La volontà di scrollarsi la patina di chiusura e arroccamento del conservatorio ci ha permesso di superare le numerose traversie tecniche che ci hanno accompagnato verso la riapertura - spiega il direttore. Va ricordato, però, che l'auditorium chiuso ha impedito anche a tanti validi studenti di tenere fede alla missione artistica del "N. Piccinni"; la sua riapertura è motivo di sprone per le nostre attività artistiche e didattiche. Da domani l'auditorium potrà ospitare anche orchestre esterne, ma ci tengo a precisare che sarà principalmente la casa per la nostra produzione artistica, che in questi anni si è espressa in luoghi e circostanze non idonei». Un'apertura, quindi, che va regolamentata: «Non è nostra intenzione cambiare idea sull'apertura dell'auditorium ad altre orchestre. Una volta reso pubblico il programma autunnale dei concerti (perché questo è luogo esclusivo della musica) faremo degli accordi specifici per far suonare anche altri nelle nostre sale», chiosa sull'argomento la presidente Dentamaro.

Ma, come spesso capita in queste circostanze, non è tutto oro quello che splende sotto il sole di un evento tanto importante. In molti, infatti, stanno cavalcando la polemica legata all'ingresso su invito, che domani terrà fuori dal "N. Rota" la stragrande maggioranza degli intenditori di musica classica della città. A differenza di quanto successe per la riapertura del Petruzzelli, quando i posti furono assegnati a sorteggio, il conservatorio ha optato per una soluzione meno "democratica", affidandosi esclusivamente al proprio arbitrio. «Devo essere onesta: non abbiamo pensato a una soluzione diversa dall'invito - si difende Dentamaro. La sala ha a disposizione soli 736 posti, e per quanto avremmo voluto quadruplicare la capienza, abbiamo dovuto fare una scelta. Non avevamo nessuna intenzione di escludere, ma abbiamo fatto quello che ci è sembrato più logico fare invitando principalmente le istituzioni locali, che ci hanno dato una grossa mano in questo percorso e che rappresentano tutti i cittadini, e le associazioni musical/culturali (come il FAI, ad esempio) che ci hanno sostenuto anche quando ci siamo trovati nelle situazioni musicalmente più disagiate», taglia corto la presidente su una polemica che, si spera, non getti su un evento importante per la nostra città un'ombra ancor maggiore di quella lasciata dal senso di distanza tra ambienti culturali e territorio che traspare da una scelta così impopolare come quella dell'ingresso su invito.
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