Antonio Decaro
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Vita di città

Il sindaco Decaro fa il bilancio di fine anno: «Dodici errori, ma 1 miliardo per cambiare la città»

Conferenza consuntiva del 2021 questa mattina a palazzo di città: «Non è colpa del Covid se alcune cose non sono state fatte, chiedo scusa»

Un elenco di dodici cose che avrebbero dovuto essere fatte nel 2021, ma che non sono state portate a termine. È quanto presentato nella conferenza stampa di fine anno dal sindaco di Bari, Antonio Decaro.

Il primo cittadino, diversamente dal solito, non ha voluto porre l'attenzione sulle cose fatte e gli obiettivi raggiunti nel 2021, ma ha sottolineato quali sono le opere e gli interventi non portati a termine nell'anno che si sta per concludere.

«Quest'anno ho deciso di cambiare lo schema della conferenza stampa di fine anno. L'ho fatto quando ho sentito di un'iniziativa editoriale di un free press per cui avevano scelto di pubblicare gli errori giornalistici commessi nel corso del 2021. Facendo ammenda. E mi sono ricordato di tutte le volte che i cittadini mi rimproverano di far vedere solo la parte positiva dell'azione amministrativa attraverso comunicati, post, immagini fotografiche e video. E mai quello che non funziona. Credo, quindi, sia giusto provare a mantenere con i cittadini un rapporto trasparente basato su dati oggettivi rispetto ai risultati raggiunti dall'amministrazione – ha spiegato Decaro -. Ho voluto fare questo, non perché l'amministrazione in questo anno non abbia portato a termine tante cose e tanti provvedimenti, ma perché se io per primo quando cammino per strada noto i comportamenti sbagliati dei cittadini e a volte li rimprovero, credo sia giusto che anche loro abbiano modo di rimproverare me, fatti alla mano. Per questo ho deciso di elencare gli errori che ho commesso quest'anno. Ne ho trovati dodici, ma certamente ne abbiamo fatti molti di più. Quindi vorrei cominciare il nuovo anno con una azione che ritengo tra le più sane e positive: chiedere, sinceramente, scusa a tutta la città e poi prendere l'impegno di porre rimedio a questi errori, realizzando le opere e attivando i servizi che in questo anno non siamo riusciti a portare a termine».

«Oggi vorrei chiedere scusa - ha aggiunto il sindaco - ma vorrei anche dire grazie per tante cose fatte. Grazie ai dipendenti comunali, ai lavoratori delle aziende, agli assessori, ai media che le hanno raccontate. Grazie a tutti gli operatori che lavorano sui servizi esterni, che sono sui territori, grazie soprattutto a tutti quei cittadini che hanno rispettato le regole e che contribuiscono a far crescere la nostra città. Perché se tutti quanti imparassimo a chiedere scusa e a dire grazie quando serve forse saremmo una comunità più giusta e che impara a rispettare di più diritti e doveri di ciascuno. Io oggi, da sindaco vorrei dare l'esempio».

Di seguito i dieci errori dichiarati dal sindaco relativi ai provvedimenti, opere e servizi non portati a termine nel 2021.

1. Estensione raccolta differenziata porta a porta nel quartiere San Paolo;
2. Avvio gara waterfront Santo Spirito;
3. Apertura chioschi waterfront san Girolamo;
4. Potenziamento uffici anagrafe;
5. Avvio gestione ex Mercato del pesce;
6. Avvio nuova concessione Torre Quetta;
7. Estensione della ZSR quartiere Libertà;
8. Apertura parco Rossani;
9. Acquisto nuovi mezzi per la pulizia delle strade;
10. Avvio dei lavori per la manutenzione delle strade;
11. Sistemazione dello stadio San Nicola;
12. Attivazione bike sharing.

«A questi, che sono solo alcuni degli errori commessi, si aggiungono le tantissime cose invece portate a termine, i progetti avviati, i servizi e gli aiuti concessi alle famiglie, alle imprese e agli operatori colpiti dalle restrizioni legate al covid – conclude Decaro -. Il 2022 sarà un anno in cui dovremo lavorare tanto, per completare gli interventi non portati a termine, ma anche per far fronte all'ingente quantità di fondi che sono arrivati e che arriveranno ancora. Da una rapida disamina possiamo contare circa 1 miliardo di euro di finanziamenti già ottenuti attraverso le nuove risorse legate al PNRR. Importo che la città di Bari non aveva mai ottenuto nella sua storia».
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