Il presepe di Acquaviva delle Fonti
Il presepe di Acquaviva delle Fonti

Gesù bambino profugo nero in un mare di plastica nel presepe di Acquaviva

La rivisitazione della natività ha creato diverse polemiche, ma il sindaco difende l'installazione artistica

Un presepe che sta facendo discutere è comparso da alcuni giorni ad Acquaviva delle Fonti in provincia di Bari. L'installazione ideata e realizzata dal Comitato Feste Patronali in collaborazione con Fry, Macelleria in piazza, Matite Curiose Giocolibreria e Tabaccheria dell'Orologio rappresenta una natività in cui Gesù bambino è un piccolo profugo di colore sorretto da un salvagente in un mare di plastica.

«Il bambino nasce nel mare, dove con Giuseppe e Maria, profughi, non accolti da nessuno vive l'esperienza che molti migranti affrontano nel nostro Mar Mediterraneo - così la descrizione dell'opera - Il Vangelo di Luca racconta la nascita di Cristo e si può rileggere la vicenda di Maria e Giuseppe alla luce di quella, travagliata, dei migranti di oggi. Maria e Giuseppe si videro obbligati a partire. Si trovarono ad affrontare la cosa forse più difficile: arrivare a Betlemme e sperimentare che era una terra dove per loro non c'era posto. Vediamo le orme di intere famiglie che oggi si vedono obbligate a partire. Vediamo le orme di milioni di persone che non scelgono di andarsene, ma, che sono obbligate a separarsi dai loro cari e dalle loro case. In molti casi questa partenza è carica di speranza, carica di futuro; in molti altri, questa partenza ha un nome solo: sopravvivenza. GESU' BAMBINO: Nasce nel mare ghiacciato d'inverno un bambino di colore. Simbolo di tante donne e madri che affrontano il viaggio per la sopravvivenza e l'attesa del loro piccolo. Migliaia di persone che non ce la fanno e muoiono lì senza nessuno che li aiuti, senza nessuno che li salvi. IL MARE: Il mare del presepe non è un mare semplice, ma è in plastica, realizzato da migliaia di bottiglie raccolte negli ultimi mesi. Se filtrassimo tutte le acque salate del mondo, scopriremmo che ogni chilometro quadrato di esse contiene circa 46.000 micro particelle di plastica in sospensione. Numeri impressionanti di un fenomeno che non è circoscritto ma è in continuo accrescimento non solo negli Oceani, ma, tocca anche il nostro Mar Mediterraneo».

In molti non hanno compreso il messaggio dell'opera e hanno molto criticato l'amministrazione comunale e il sindaco della cittadina per una scelta ritenuta troppo politica e "lontana dalle tradizioni.

«Siamo ormai al "revisionismo cristiano" - sbotta il sindaco Davide Carlucci su Facebook - Gesù non è mai sfuggito a persecuzioni, è sempre stato ben accolto nella sua terra, la fuga in Egitto è un'invenzione di quell'"immigrazionista" di Matteo, e magari proveniva anche da una famiglia benestante. Tutto per difendere la loro volontà di polemica politica, scambiando un'installazione voluta e realizzata da un gruppo di liberi cittadini cristiani per un manifesto programmatico dell'Amministrazione contro i presepi tradizionali (che a me, tra l'altro, piacciono così tanto!). E noi siamo quelli che vogliono dividere il paese? Ma fateci il piacere!»
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