
Cronaca
Estorsioni al San Paolo, in manette un esponente del clan Strisciuglio
L'uomo chiedeva a un consulente finanziario di aprire una pratica falsa. Sale a 12 il numero degli arresti negli ultimi mesi
Bari - giovedì 9 aprile 2020
12.26
Nuovo arresto nell'ambito dell'indagine relativa alle estorsioni nel quartiere San Paolo di Bari, dove negli ultimi mesi sono finite in manette dodici persone. I carabinieri del nucleo operativo della compagnia carabinieri di Bari San Paolo, coordinati dalla Procura distrettuale di Bari, ha consentito di identificare e assicurare alla giustizia M.A., 39enne pregiudicato, contiguo al "Clan Strisciglio", gruppo criminale operante nel quartiere San Paolo, resosi responsabile di estorsione aggravata dal fatto di essere stata commessa da un appartenente ad un'associazione di tipo mafioso.
I militari hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Bari, su richiesta avanzata dalla locale Procura della Repubblica, nei confronti del soggetto in questione avendo ravvisato i gravi indizi di colpevolezza e il pericolo di reiterazione del reato.
La vittima, un consulente finanziario del posto, era stata oggetto di continue minacce da parte di M.A., il quale pretendeva che gli venisse aperta e portata a termine a tutti i costi una pratica di finanziamento, mediante la produzione di documentazione falsa, nonostante non ne avesse i requisiti essenziali.
Questo processo intimidatorio è andato avanti per mesi fino a quando la parte offesa, stanca ed impaurita, ha deciso di denunciare il tutto rivolgendosi ai Carabinieri che hanno così posto fine al suo calvario.
I militari hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Bari, su richiesta avanzata dalla locale Procura della Repubblica, nei confronti del soggetto in questione avendo ravvisato i gravi indizi di colpevolezza e il pericolo di reiterazione del reato.
La vittima, un consulente finanziario del posto, era stata oggetto di continue minacce da parte di M.A., il quale pretendeva che gli venisse aperta e portata a termine a tutti i costi una pratica di finanziamento, mediante la produzione di documentazione falsa, nonostante non ne avesse i requisiti essenziali.
Questo processo intimidatorio è andato avanti per mesi fino a quando la parte offesa, stanca ed impaurita, ha deciso di denunciare il tutto rivolgendosi ai Carabinieri che hanno così posto fine al suo calvario.