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Donne nel fuoco. Giovanna d’Arco: il vanto del genere femminile

Quelle che cercano di scappare dal secondo posto. Prima puntata per la nostra rubrica "Dibattito a Tema"

Nei libri di scuola sembra quasi che la storia e il mondo nei millenni siano andati avanti solo ed esclusivamente grazie agli "Uomini Alpha", grazie alla loro forza, al loro coraggio, alla loro diplomazia, alla loro posizione politica e sociale e tutto ciò che rendeva un uomo "superiore" e "perfetto". Certo, non che siano completamente da eliminare, ma non sono gli unici da prendere in considerazione e ricordare. Inoltre, in questi tempi le cose sembrano quasi non essere cambiate.

Ora noi donne, però, siamo più emancipate e determinate; ma resta ancora quel gradino che ci rende inferiori agli uomini. Nella storia di uomini ne abbiamo visti di tutti i tipi e in tutte le vesti: da re e imperatori a papi e santi o contadini, cavalieri, guerrieri, faraoni e altri. Ma di donne ce ne hanno parlato poco e di poche ne conosciamo la storia, la vita e le idee che hanno lasciato.

Una di queste è Giovanna d'Arco, una ragazza con una storia speciale quasi quanto lei. Sin da piccola ha un legame stretto con la fede cristiana, fino a quando inizia a sentire la voce di Dio che le parla, le racconta il suo volere e le chiede di salvare la Francia.

Quando Giovanna ha 17 anni convince il legittimo re di Francia (il futuro Carlo VII) di essere stata mandata da Dio per salvare la Francia.

Quante donne cercano di farsi sentire, di far notare che la loro voce è potente, che ha un suono che va oltre l'assecondare gli uomini. Donne che cercano di scappare dal secondo posto, da dietro le spalle di un uomo e dalla loro ombra, donne che vorrebbero alzare lo sguardo e poter dire "io valgo, io conto, i miei desideri, i miei obbiettivi e le mie capacità valgono quanto le tue". Donne che vorrebbero far capire di non essere forni per bambini o oggetti per la casa, adatte e pronte "all'uso". Tutte queste donne sono una Giovanna che vuole solo essere ascoltata. Certo, in Giovanna d'Arco c'è di mezzo Dio, ma questa è la conferma di quanto Lui si fidi delle donne e delle loro competenze, come scelse Caterina da Siena e come ne sceglierà tante altre.

Ora Giovanna è pronta a capo di un esercito: con i suoi cavalli, la sua armatura, la sua spada e i suoi capelli corti; ormai vestita da uomo sa fare tutto ciò che un uomo fa. In tre mesi vince la guerra dei 100 anni. È da qui in poi che iniziano ad affacciarsi persone che non vedono Giovanna di buon occhio, gli inglesi soprattutto. Tradita anche dal re di Francia, Giovanna viene catturata e processata dagli inglesi.
Ma nel frattempo si è fatta valere, ha risposto a tutti quelli che hanno provato ad incastrarla e a ritorcerle ogni parola contro, facendola passare per un'eretica. E mentre l'unico scopo della Chiesa era farle ammettere di avere torto e che l'unica verità era quella che la Chiesa stava imponendo, gli inglesi volevano la sua morte.

Giovanna viene condannata al rogo, a una morte che tutti già si aspettavano; quello che nessuno si aspettava è che una donna avrebbe stravolto tutto, una donna coraggiosa, furba e determinata, pura come poche e guidata dal volere di Dio.

Oggi quello che non ci si aspetta è che una donna svolga dei lavori "da uomo", verrebbe quasi da dire che non è cambiato niente. Ma a tal proposito "L'agenda 2030" dell'Onu ne parla in maniera chiara nel quinto obiettivo: "Raggiungere l'uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze". Il traguardo 5.5 afferma di voler "Garantire piena ed effettiva partecipazione femminile e pari opportunità di leadership ad ogni livello decisionale in ambito politico, economico e della vita pubblica".

Ad oggi la donna guadagna meno dell'uomo e il suo posto in una gerarchia lavorativa è sempre inferiore. Molti dati confermano quanta discriminazione ci sia sulle donne che svolgono vari lavori. Anche essere assunte non è facile, l'essere donna viene accomunato ad una minaccia di maternità; assumere una donna significa assumere una probabile madre che sarà retribuita senza lavorare durante la maternità. Tutto ciò è discriminatorio e impedisce spesso a delle donne di realizzarsi, o semplicemente di lavorare per poter mandare avanti la propria casa, famiglia e il proprio corpo che non va mai dimenticato.

La figura della donna lavoratrice è comparsa solo pochi decenni fa, indipendente sia dal punto di vista economico che sociale. Sta di fatto che, fino a poco tempo fa, eravamo abituati a vedere la donna solamente come la donna di casa, era inconcepibile poter pensare ad una donna finanziariamente indipendente in grado di mantenere la famiglia.

La storia stessa sembra averci insegnato (e condizionati) a pensare al maschile quando si parla di lavoro, sport e anche, o soprattutto, di politica. Lo ha fatto per secoli anche la religione, e Giovanna è testimone ed esempio di quanto tutto ciò sia un errore e che il mondo è una sfida e un campo dove tutti, indifferentemente dal genere, devono dimostrare le proprie capacità e il proprio valere in qualsiasi ambito e secondo qualunque desiderio e ambizione. Le donne che in alcune parti del mondo, e a volte anche sotto i nostri stessi occhi, sono ancora seconde e succubi del volere dell'uomo dovrebbero essere aiutate per far sì che vengano riconosciute come esseri umani con qualità e virtù pari a quelle maschili. La donna di oggi riesce ad essere lo specchio del passato, ma anche la proiezione del futuro.
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