Politica
Di Cagno Abbrescia presidente AQP, la reazione della politica pugliese
Non è passata inosservata la nomina dell'ex sindaco di Bari, piovono critiche su Emiliano da tutti i fronti
Bari - mercoledì 21 marzo 2018
17.02
Ieri sera la notizia della nomina dell'ex sindaco di Bari, Simeone di Cagno Abbrescia, come presidente di Acquedotto Pugliese, e da stamattina si rincorrono le reazioni del mondo politico alla nomina. Dopo le polemiche degli ultimi giorni che avevano visto coinvolto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, proprio in merito al nuovo cda di AQP, non si placano quindi le polemiche relative alla società fornitrice di acqua al territorio. Senza considerare tutte le problematiche e le proteste che ancora interessano le nostre città a causa della riduzione della pressione dell'acqua dovuta alla perdurante siccità.
«Restiamo basiti – dichiara il consigliere regionale di Liberi e Uguali, Mino Borraccino – Non abbiamo più parole per commentare queste vergognose piroette politiche. A questo punto ringraziamo Michele Emiliano per aver fatto chiarezza: la sua non è più una maggioranza di centrosinistra bensì una macedonia impazzita. Liberi E Uguali non è più disponibile a sostenerlo. Emiliano chieda scusa al popolo del centrosinistra pugliese e la smetta di fare lo zapatista a Roma e l'ultra doroteo a Bari».
«La nomina a presidente di AQP di Simeone Di Cagno Abbrescia – dichiara Marmo di Forza Italia – è una 'emilianata': crede, così, di recuperare voti a destra, ma non si rende conto di non guadagnarne affatto e di perderne molti di più a sinistra. Il presidente voleva disfarsi di Nicola Canonico nel cda, inserendo una figura perbene e desiderosa di un incarico, ma di rappresentanza. Forse ad Emiliano converrebbe tornare nei confini del centrosinistra, spostando il dibattito su terreni più sani per confrontarci finalmente con le nostre diverse visioni delle cose»
«Continua la "pesca a strascico" di Emiliano – rincara così la dose Domenico Damascelli, consigliere regionale di Forza Italia – con la nomina di Simeone Di Cagno Abbrescia alla presidenza dell'Acquedotto Pugliese, il governatore ha superato il limite massimo di opportunismo politico. Cerca di raccattare voti da ogni parte, dimostrando di non avere una identità politica e di agire solo per i suoi interessi personali».
«Trovo inopportuno, prima che deludente, che una figura storica e chiave del centrodestra degli anni '90, sindaco e parlamentare, divenga uomo della corte di Emiliano – dichiara il neoeletto deputato di Fratelli d'Italia, Marcello Gemmato – che, sempre più in difficoltà, reperisce nel centrodestra uomini per sottrarsi ad un declino che è sotto gli occhi di tutti. Poco mi interessa (se vi è) il disegno politico dell'uno e dell'altro, resta il fatto che questi episodi non fanno che ingrossare le file dei 5Stelle».
«Il centrosinistra regala una poltrona al centrodestra – sottolinea Antonella Laricchia di M5S – e due membri su tre del vecchio cda vengono riconfermati, nonostante gli scandali e le inefficienze della loro attività. Pare quasi che siano intoccabili, De Sanctis in primis. AQP dovrebbe dare un servizio idrico integrato efficiente ai pugliesi, il sospetto è che continuerà ad essere invece terreno dei giochi di potere ed elettorali del presidente emiliano. Siamo al lavoro su una mozione per chiedere il ritiro degli atti di nomina, perché non hanno rispettato la legge regionale 24/78, che impone la richiesta di un parere preventivo alla commissione affari generali prima di procedere alla nomina di un presidente e vice presidente di un ente come AQP. Spero che tutte le altre forze politiche la approvino e si affrettino a passare dalle lamentele ai fatti».
E le critiche a questa nomina non vengono solo dai partiti di opposizone, ma anche dal PD con le parole pronunciate dal neodeputato Marco Lacarra. «L'ex sindaco di Bari ed ex deputato di Forza Italia, Simeone di Cagno Abbrescia, è il nuovo presidente di Acquedotto pugliese - dice il responsabile regionale PD - la più importante società partecipata della Regione Puglia nonché il più grande acquedotto d'Europa. Da acerrimi nemici ad alleati, il passo è stato breve. Ritengo questa nomina inopportuna per diverse ragioni. Premesso che non mi permetto di discutere le qualità della persona si avverte una nota stonata per quello che Di Cagno Abbrescia ha rappresentato qui in Puglia e a Bari in particolare. L'ex sindaco è un simbolo della cultura di centrodestra e ha guidato l'amministrazione comunale per dieci anni in un momento storico molto delicato. Noi eravamo all'opposizione e non abbiamo mai condiviso la sua azione di governo estremamente distante per cultura politica ed ideologia da quella di centrosinistra. Ci sarebbe da chiedersi come mai nell'arco di soli due anni il consiglio di amministrazione di Aqp sia cambiato già quattro volte, circa ogni sei mesi. Auspico un ripensamento nell'interesse dell'unità del centrosinistra».
«Restiamo basiti – dichiara il consigliere regionale di Liberi e Uguali, Mino Borraccino – Non abbiamo più parole per commentare queste vergognose piroette politiche. A questo punto ringraziamo Michele Emiliano per aver fatto chiarezza: la sua non è più una maggioranza di centrosinistra bensì una macedonia impazzita. Liberi E Uguali non è più disponibile a sostenerlo. Emiliano chieda scusa al popolo del centrosinistra pugliese e la smetta di fare lo zapatista a Roma e l'ultra doroteo a Bari».
«La nomina a presidente di AQP di Simeone Di Cagno Abbrescia – dichiara Marmo di Forza Italia – è una 'emilianata': crede, così, di recuperare voti a destra, ma non si rende conto di non guadagnarne affatto e di perderne molti di più a sinistra. Il presidente voleva disfarsi di Nicola Canonico nel cda, inserendo una figura perbene e desiderosa di un incarico, ma di rappresentanza. Forse ad Emiliano converrebbe tornare nei confini del centrosinistra, spostando il dibattito su terreni più sani per confrontarci finalmente con le nostre diverse visioni delle cose»
«Continua la "pesca a strascico" di Emiliano – rincara così la dose Domenico Damascelli, consigliere regionale di Forza Italia – con la nomina di Simeone Di Cagno Abbrescia alla presidenza dell'Acquedotto Pugliese, il governatore ha superato il limite massimo di opportunismo politico. Cerca di raccattare voti da ogni parte, dimostrando di non avere una identità politica e di agire solo per i suoi interessi personali».
«Trovo inopportuno, prima che deludente, che una figura storica e chiave del centrodestra degli anni '90, sindaco e parlamentare, divenga uomo della corte di Emiliano – dichiara il neoeletto deputato di Fratelli d'Italia, Marcello Gemmato – che, sempre più in difficoltà, reperisce nel centrodestra uomini per sottrarsi ad un declino che è sotto gli occhi di tutti. Poco mi interessa (se vi è) il disegno politico dell'uno e dell'altro, resta il fatto che questi episodi non fanno che ingrossare le file dei 5Stelle».
«Il centrosinistra regala una poltrona al centrodestra – sottolinea Antonella Laricchia di M5S – e due membri su tre del vecchio cda vengono riconfermati, nonostante gli scandali e le inefficienze della loro attività. Pare quasi che siano intoccabili, De Sanctis in primis. AQP dovrebbe dare un servizio idrico integrato efficiente ai pugliesi, il sospetto è che continuerà ad essere invece terreno dei giochi di potere ed elettorali del presidente emiliano. Siamo al lavoro su una mozione per chiedere il ritiro degli atti di nomina, perché non hanno rispettato la legge regionale 24/78, che impone la richiesta di un parere preventivo alla commissione affari generali prima di procedere alla nomina di un presidente e vice presidente di un ente come AQP. Spero che tutte le altre forze politiche la approvino e si affrettino a passare dalle lamentele ai fatti».
E le critiche a questa nomina non vengono solo dai partiti di opposizone, ma anche dal PD con le parole pronunciate dal neodeputato Marco Lacarra. «L'ex sindaco di Bari ed ex deputato di Forza Italia, Simeone di Cagno Abbrescia, è il nuovo presidente di Acquedotto pugliese - dice il responsabile regionale PD - la più importante società partecipata della Regione Puglia nonché il più grande acquedotto d'Europa. Da acerrimi nemici ad alleati, il passo è stato breve. Ritengo questa nomina inopportuna per diverse ragioni. Premesso che non mi permetto di discutere le qualità della persona si avverte una nota stonata per quello che Di Cagno Abbrescia ha rappresentato qui in Puglia e a Bari in particolare. L'ex sindaco è un simbolo della cultura di centrodestra e ha guidato l'amministrazione comunale per dieci anni in un momento storico molto delicato. Noi eravamo all'opposizione e non abbiamo mai condiviso la sua azione di governo estremamente distante per cultura politica ed ideologia da quella di centrosinistra. Ci sarebbe da chiedersi come mai nell'arco di soli due anni il consiglio di amministrazione di Aqp sia cambiato già quattro volte, circa ogni sei mesi. Auspico un ripensamento nell'interesse dell'unità del centrosinistra».