
Cronaca
Bari, muore per Covid un cameraman di Telebari. Era tra i contagiati comunicati dall'emittente
Il cordoglio del presidente della regione Puglia, Emiliano: «Il Covid si è portato via tante, troppe persone. Ogni volta che si spezza una vita è un dolore grandissimo»
Bari - giovedì 22 ottobre 2020
13.27
È venuto a mancare oggi a 54 anni Claudio Traversa, un cameraman di Telebari. Traversa, che lottava da anni contro una patologia, era tra i dipendenti dell'emittente ad essere stato contagiato dal Coronavirus.
«Il Covid si è portato via tante, troppe persone - scrive il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano - Ogni volta che si spezza una vita è un dolore grandissimo. Oggi dobbiamo dire addio a Claudio Traversa, 54 anni. Storico operatore di Telebari, Claudio era una persona di grandissima professionalità, con un tratto umano profondo e gentile, un vero galantuomo con il quale era sempre bello parlare, scambiare un sorriso e una battuta. Claudio, come tanti professionisti del mondo dell'informazione pugliese, è stata una presenza quasi quotidiana per me negli ultimi 15 anni, in un lavoro fianco a fianco che mi fa sentire molto vicino e legato a lui e a tutti i suoi colleghi. Alla famiglia, alla redazione di TELEBARI, a tutti coloro che gli volevano bene giunga la mia vicinanza in questo momento di dolore».
Questo il messaggio di Telebari per dire addio a Claudio, che lavorava con loto da 20 anni.
«Non è così facile dire buongiorno questa mattina. Ieri sera purtroppo ci ha raggiunto una notizia terribile, la scomparsa di un collega e di un amico della squadra di Telebari, parliamo di Claudio Traversa. Una di quelle persone che lavorano dietro le quinte per garantire che le nostre parole e le nostre immagini arrivino nelle vostre case. Lui poi dietro le quinte amava starci anche per indole, con la tenera timidezza che nascondeva dietro una barba bianca da babbo Natale e un fisico un po' buffo che però riusciva a strapparti sempre un sorriso. Una delle anime pure di Telebari e Radiobari. Quando parliamo delle persone che potrebbero essere più fragili in questo particolare momento storico forse dovremmo avere meno cinismo e ricordarci proprio di questo, ricordarci che parliamo di persone e parliamo di vite. Andiamo avanti, non senza difficoltà, perché è giusto che sia così».
«Il Covid si è portato via tante, troppe persone - scrive il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano - Ogni volta che si spezza una vita è un dolore grandissimo. Oggi dobbiamo dire addio a Claudio Traversa, 54 anni. Storico operatore di Telebari, Claudio era una persona di grandissima professionalità, con un tratto umano profondo e gentile, un vero galantuomo con il quale era sempre bello parlare, scambiare un sorriso e una battuta. Claudio, come tanti professionisti del mondo dell'informazione pugliese, è stata una presenza quasi quotidiana per me negli ultimi 15 anni, in un lavoro fianco a fianco che mi fa sentire molto vicino e legato a lui e a tutti i suoi colleghi. Alla famiglia, alla redazione di TELEBARI, a tutti coloro che gli volevano bene giunga la mia vicinanza in questo momento di dolore».
Questo il messaggio di Telebari per dire addio a Claudio, che lavorava con loto da 20 anni.
«Non è così facile dire buongiorno questa mattina. Ieri sera purtroppo ci ha raggiunto una notizia terribile, la scomparsa di un collega e di un amico della squadra di Telebari, parliamo di Claudio Traversa. Una di quelle persone che lavorano dietro le quinte per garantire che le nostre parole e le nostre immagini arrivino nelle vostre case. Lui poi dietro le quinte amava starci anche per indole, con la tenera timidezza che nascondeva dietro una barba bianca da babbo Natale e un fisico un po' buffo che però riusciva a strapparti sempre un sorriso. Una delle anime pure di Telebari e Radiobari. Quando parliamo delle persone che potrebbero essere più fragili in questo particolare momento storico forse dovremmo avere meno cinismo e ricordarci proprio di questo, ricordarci che parliamo di persone e parliamo di vite. Andiamo avanti, non senza difficoltà, perché è giusto che sia così».