Bari, centri commerciali aperti per festa, sciopero il giorno dell'Epifania

Continua la lotta di dipendenti e sindacati a Bari contro le aperture selvagge dei centri commerciali. Se sotto Natale, quest'anno, quasi tutti i centri avevano optato per la chiusura (fatta eccezione per Ikea) lo stesso non si può dire per l'Epifania, che quest'anno oltre a capitare di domenica è anche coincidente con l'inizio dei saldi o quasi, dato che data di inizio degli sconti in Puglia è sabato 5 gennaio.

Filcams CGIL e Fisascat CISL PUGLIA hanno quindi diramato una nota con ka quale annuncisno un nuovo sciopero del settore grande distribuzione. «Proseguendo in un percorso intrapreso in difesa della dignità delle persone e delle famiglie - scrivono- ribadiamo la contrarietà alle aperture dei negozi, supermercati, Iper e Centri Commerciali in prossimità delle festività nazionali e chiediamo il rispetto dei valori espressi nelle festività civili e religiose, per le persone e le famiglie intere».

«Nonostante le promesse elettorali e i diversi disegni di legge presenti in parlamento - proseguono i sindacati - le OO.SS. devono riscontrare che l'azione del Governo si è inspiegabilmente fermata, continuando a lasciare mano libera alle multinazionali del settore con le aperture dei centri commerciali. Non è accettabile l'atteggiamento intrapreso dalle aziende della Grande Distribuzione Organizzata, della Distribuzione Cooperativa, dalla Confcommercio, dalla Confesercenti e Federdistribuzione che hanno di fatto peggiorato le condizioni di lavoro e vita familiare dei lavoratori e delle lavoratrici oltre che anche in alcuni casi come il Gruppo Auchan e Conad hanno addirittura fatto ricorso a riduzioni orarie e/o ammortizzatori sociali difensivi».

Proseguendo sottolineano la non necessità delle aperture, sottolineando anche il fatto che dal 2012 (anno della legge che ha permesso tale incongruenza) le aperture nei festivi non hanno favorito l'occupazione, ma hanno solo contribuito a creare disagi ai dipendenti già in essere.

«La nostra protesta - concludono - continua per restituire diritti e dignità sottratti in nome di una liberalizzazione che doveva portare aumento del Pil ma che di fatto ha determinato tanti abusi e soprattutto tanto precariato, ritenendo indispensabile una regolamentazione delle aperture per restituire ai territori una sostenibilità reale».

Lo sciopero, proclamato a livello regionale, riguarderà l'intero turno di lavoro, sia per i lavoratori che hanno la prestazione festiva nel turno di contratto individuale di lavoro, che per i lavoratori che non hanno la prestazione festiva nel contratto individuale di lavoro a non dare la propria disponibilità ad effettuare la prestazione in quanto non obbligatoria.