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Bari, cambiano i nomi delle strade, ora c'è anche quella di Lorenzo Varichina
Nella notte alcuni attivisti lgbtqi+ hanno aggiunto alle targhe originali quelle dedicate a George Floyd o Elisa Pomarelli
Bari - venerdì 17 luglio 2020
10.14
Le targhe delle strade cittadine sono come consuetudine assegnate a personaggi storico politici importanti per un territorio. Stavolta però alcune, quelle delle più importanti vie della città, sono state 'sostituite' da targhe, recanti la bandiera lgbtqi+ e dedicate ad importanti attivisti lgbt della storia italiana e internazionale. Ma non solo: una targa è per George Floyd, una è per le vittime di femminicidio, una per Elisa Pomarelli - donna lesbica assassinata da quello che i giornali avevano definito "il gigante buono". E poi ancora, Sarah Hijazi - attivista lesbica morta suicida poco più di un mese fa, dopo aver subito innumerevoli soprusi in prigione, dove era finita per aver sventolato la bandiera arcobaleno durante un concerto al Cairo.
Non mancano i riferimenti alla storia di Bari: Varichina, al secolo Lorenzo De Santis, finalmente ha la via che si merita per aver - forse inconsapevolmente - infranto la mascolinità tossica.
Abbiamo bisogno di una narrazione alternativa della storia, di rendere omaggio a chi ha compiuto qualcosa di grandioso, possibilmente più donne e meno re con l'unico merito di essere nati tali.
Non mancano i riferimenti alla storia di Bari: Varichina, al secolo Lorenzo De Santis, finalmente ha la via che si merita per aver - forse inconsapevolmente - infranto la mascolinità tossica.
Abbiamo bisogno di una narrazione alternativa della storia, di rendere omaggio a chi ha compiuto qualcosa di grandioso, possibilmente più donne e meno re con l'unico merito di essere nati tali.