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Bari, a Japigia il primo defibrillatore donato dalle Reti Civiche Urbane
Da questa mattina alla parrocchia di San Marco sarà attivo 24 ore su 24. Leonetti: «Una scossa di vita e un valore aggiunto al servizio delle Asl»
Bari - domenica 1 dicembre 2019
17.44
Da questa mattina alla parrocchia San Marco di Japigia è operativo 24 ore su 24 il primo defibrillatore pubblico del quartiere. La parrocchia del rione ha ricevuto il prezioso strumento salva-vita grazie al progetto della Rete civica urbana di Japigia-Sant'Anna, che (come le altre Rcu attive in tutti i quartieri di Bari) punta alla riqualificazione e alla valorizzazione del territorio. Tra pochi giorni partirà anche un corso per istruire gli operatori volontari di tutta la comunità parrocchiale e dei quartieri in causa all'uso del defibrillatore.
L'inaugurazione si è svolta in una giornata all'insegna di solidarietà, bene comune e valorizzazione del quartiere. Una mattinata dedicata anche alla donazione del sangue grazie alla presenza dell'auto-emoteca del gruppo Frates San Marco, che dalle 7.30 ha ricevuto più di 40 donatori di sangue. Operativo anche il comitato della Croce Rossa di Bari per una dimostrazione sulla disostruzione delle vie respiratorie pediatriche oltre che sull'uso del defibrillatore. «Il defibrillatore – spiega il presidente del primo Municipio, Lorenzo Leonetti - è stato donato con il cuore e per il cuore dei cittadini. Con questo doniamo una scossa di vita e sicuramente anche un valore aggiunto al servizio delle Asl. Un passo importante che ci permette, in caso di necessità, di poter agire subito per salvare una vita umana. Reputo questo un gesto veramente lodevole».
«Siamo contenti – spiega Don Biagio, parroco di San Marco - per questo ulteriore segno di attenzione verso tutti coloro che partecipano alla nostra vita parrocchiale, di conseguenza grazie alla Caritas parrocchiale abbiamo pensato di chiedere quanto era più giusto per la nostra vita comunitaria da trascorrerla in modo sereno».
«A japigia sono 12 le realtà in rete - spiega il referente della rete Japigia-Sant' Anna, Michele Tataranni. Tra queste le due parrocchie, San Marco e San Luca. A San Marco i nostri progetti sono rivolti ad anziani e persone diversamente abili. Grazie all'installazione del defibrillatore, nei prossimi giorni faremo corsi per formare almeno 20 operatori Blsd e corsi per disostruzione delle via aeree. E ancora altre attività rivolte alla riqualificazione periferica, come l'orto sociale con le attrezzature destinate a tutte le realtà presenti nella rete».
L'inaugurazione si è svolta in una giornata all'insegna di solidarietà, bene comune e valorizzazione del quartiere. Una mattinata dedicata anche alla donazione del sangue grazie alla presenza dell'auto-emoteca del gruppo Frates San Marco, che dalle 7.30 ha ricevuto più di 40 donatori di sangue. Operativo anche il comitato della Croce Rossa di Bari per una dimostrazione sulla disostruzione delle vie respiratorie pediatriche oltre che sull'uso del defibrillatore. «Il defibrillatore – spiega il presidente del primo Municipio, Lorenzo Leonetti - è stato donato con il cuore e per il cuore dei cittadini. Con questo doniamo una scossa di vita e sicuramente anche un valore aggiunto al servizio delle Asl. Un passo importante che ci permette, in caso di necessità, di poter agire subito per salvare una vita umana. Reputo questo un gesto veramente lodevole».
«Siamo contenti – spiega Don Biagio, parroco di San Marco - per questo ulteriore segno di attenzione verso tutti coloro che partecipano alla nostra vita parrocchiale, di conseguenza grazie alla Caritas parrocchiale abbiamo pensato di chiedere quanto era più giusto per la nostra vita comunitaria da trascorrerla in modo sereno».
«A japigia sono 12 le realtà in rete - spiega il referente della rete Japigia-Sant' Anna, Michele Tataranni. Tra queste le due parrocchie, San Marco e San Luca. A San Marco i nostri progetti sono rivolti ad anziani e persone diversamente abili. Grazie all'installazione del defibrillatore, nei prossimi giorni faremo corsi per formare almeno 20 operatori Blsd e corsi per disostruzione delle via aeree. E ancora altre attività rivolte alla riqualificazione periferica, come l'orto sociale con le attrezzature destinate a tutte le realtà presenti nella rete».