
Scuola e Lavoro
Assemblea generale Cgil Puglia, a Bari arriva il segretario Maurizio Landini
Appuntamento domani al Parco dei Principi. Gesmundo: «Reclamiamo misure urgenti e non solo strutturali»
Bari - domenica 17 luglio 2022
Comunicato Stampa
Sarà il segretario generale della Cgil nazionale, Maurizio Landini, a concludere i lavori dell'assemblea regionale della Cgil Puglia che si terrà lunedì 18 luglio 2022, a partire dalle ore 10, presso la sala congressi dell'hotel Parco dei Principi a Bari.
«Teniamo questa assemblea in una fase complessa che attraversa l'Italia e l'Europa, con fronti aperti di instabilità politica, economica e sociale e la Cgil, nel Paese e in Puglia, intende essere protagonista affinché i diritti e le istanze del mondo del lavoro e delle fasce più deboli non paghino ancora una volta il prezzo più alto", afferma il segretario generale Pino Gesmundo. "Anzi reclamiamo misure urgenti e non solo strutturali per sostenere redditi da lavoro e pensioni erose dall'inflazione, dall'aumento dei costi dei prodotti come delle utenze. Se non diamo risposte immediate rischiamo che esploda una bomba sociale».
Una Cgil pronta a dialogare con la politica e se serve a mobilitarsi, confrontandosi con tutte le realtà della rappresentanza sociale, «Per investire l'intera società pugliese della necessità degli interventi e condividere le proposte - continua Gesmundo. Al centro vi è sempre il tema della dignità e del valore del lavoro e delle persone, in un Paese che ha un drammatico problema di povertà salariale che investe soprattutto i giovani. Circa 4 milioni di dipendenti del settore privato, quasi il 30%, percepiscono una retribuzione lorda annua inferiore a 12mila euro. E i lavoratori a basso compenso sono più spesso giovani fino a 34 anni, donne, stranieri, con basso titolo di studio e residenti nel Sud. Oltre il 30% dei pensionati è sotto i mille euro, dati ancor più drammatico al Sud. In Puglia l'importo medio delle pensioni al lordo è di 1000 euro che si abbassa a 800 euro per le pensioni di vecchiaia e a 700 per i lavoratori autonomi».
Puglia dove il 90% dei nuovi rapporti di lavoro è precario, «E 80mila persone sono povere anche lavorando. Di contro abbiamo una parte della politica e tutto il mondo delle imprese che attacca una misura di dignità come il Reddito di cittadinanza, che – lo dicono Banca d'Italia e Istat – è servita a evitare a oltre un milione di persone di rientrare nella fascia di povertà assoluta. Lamentano mancanza di manodopera le imprese – aggiunge il segretario genera della Cgil Puglia – salvo poi scoprire, lo ha comunicato l'Inps, che le ispezioni compiute nei primi sei mesi del 2022 hanno fatto emergere che le aziende non in regola sono l'83,5%. Un dato clamoroso di elusione e mancato rispetto delle norme contrattuali e previdenziali che spinge i giovani di questa regione, così come le donne, a non cercarlo nemmeno più un lavoro, se si guarda ai dati degli inattivi, o a emigrare, come ha scelto di fare mezzo milione di uomini e donne dalla Puglia negli ultimi 20 anni», prosegue il segretario generale della Cgil Puglia.
Una Cgil Puglia che vuole essere in campo «Anche per orientare gli investimenti del Pnrr e dei fondi strutturali, per legarli quanto più possibile alla creazione di buona occupazione e miglioramento della qualità della vita dei cittadini pugliesi. Abbiamo esperienze importanti lì dove le istituzioni si confrontano e firmano accordi con il sindacato. E se la politica non ci darà ascolto, non si confronterà con noi, siamo pronti a mobilitarci, assieme alle altre forze della rappresentanza sociale, perché solo attraverso partecipazione e democrazia è possibile garantire efficacia e trasparenza dei processi, al riparo da clientele e influenze criminali. Il nostro è un appello a tutti i lavoratori, i pensionati, i giovani che si riconoscono nei valori della costituzione a stare assieme in questo fase complicata per il Paese, e dare - ognuno per il proprio ruolo - un contributo per reclamare pace, democrazia, tutele sociali, creazione di buona occupazione, salari e pensioni degne», conclude Gesmundo.
«Teniamo questa assemblea in una fase complessa che attraversa l'Italia e l'Europa, con fronti aperti di instabilità politica, economica e sociale e la Cgil, nel Paese e in Puglia, intende essere protagonista affinché i diritti e le istanze del mondo del lavoro e delle fasce più deboli non paghino ancora una volta il prezzo più alto", afferma il segretario generale Pino Gesmundo. "Anzi reclamiamo misure urgenti e non solo strutturali per sostenere redditi da lavoro e pensioni erose dall'inflazione, dall'aumento dei costi dei prodotti come delle utenze. Se non diamo risposte immediate rischiamo che esploda una bomba sociale».
Una Cgil pronta a dialogare con la politica e se serve a mobilitarsi, confrontandosi con tutte le realtà della rappresentanza sociale, «Per investire l'intera società pugliese della necessità degli interventi e condividere le proposte - continua Gesmundo. Al centro vi è sempre il tema della dignità e del valore del lavoro e delle persone, in un Paese che ha un drammatico problema di povertà salariale che investe soprattutto i giovani. Circa 4 milioni di dipendenti del settore privato, quasi il 30%, percepiscono una retribuzione lorda annua inferiore a 12mila euro. E i lavoratori a basso compenso sono più spesso giovani fino a 34 anni, donne, stranieri, con basso titolo di studio e residenti nel Sud. Oltre il 30% dei pensionati è sotto i mille euro, dati ancor più drammatico al Sud. In Puglia l'importo medio delle pensioni al lordo è di 1000 euro che si abbassa a 800 euro per le pensioni di vecchiaia e a 700 per i lavoratori autonomi».
Puglia dove il 90% dei nuovi rapporti di lavoro è precario, «E 80mila persone sono povere anche lavorando. Di contro abbiamo una parte della politica e tutto il mondo delle imprese che attacca una misura di dignità come il Reddito di cittadinanza, che – lo dicono Banca d'Italia e Istat – è servita a evitare a oltre un milione di persone di rientrare nella fascia di povertà assoluta. Lamentano mancanza di manodopera le imprese – aggiunge il segretario genera della Cgil Puglia – salvo poi scoprire, lo ha comunicato l'Inps, che le ispezioni compiute nei primi sei mesi del 2022 hanno fatto emergere che le aziende non in regola sono l'83,5%. Un dato clamoroso di elusione e mancato rispetto delle norme contrattuali e previdenziali che spinge i giovani di questa regione, così come le donne, a non cercarlo nemmeno più un lavoro, se si guarda ai dati degli inattivi, o a emigrare, come ha scelto di fare mezzo milione di uomini e donne dalla Puglia negli ultimi 20 anni», prosegue il segretario generale della Cgil Puglia.
Una Cgil Puglia che vuole essere in campo «Anche per orientare gli investimenti del Pnrr e dei fondi strutturali, per legarli quanto più possibile alla creazione di buona occupazione e miglioramento della qualità della vita dei cittadini pugliesi. Abbiamo esperienze importanti lì dove le istituzioni si confrontano e firmano accordi con il sindacato. E se la politica non ci darà ascolto, non si confronterà con noi, siamo pronti a mobilitarci, assieme alle altre forze della rappresentanza sociale, perché solo attraverso partecipazione e democrazia è possibile garantire efficacia e trasparenza dei processi, al riparo da clientele e influenze criminali. Il nostro è un appello a tutti i lavoratori, i pensionati, i giovani che si riconoscono nei valori della costituzione a stare assieme in questo fase complicata per il Paese, e dare - ognuno per il proprio ruolo - un contributo per reclamare pace, democrazia, tutele sociali, creazione di buona occupazione, salari e pensioni degne», conclude Gesmundo.