
Scuola e Lavoro
A Bari via alla fase 2, gli operai Bosch tornano al lavoro
Ripartite il 10% delle linee produttive, circa 150-200 dipendenti al giorno impegnati su 3 turni. Obbligo di guanti e mascherine
Bari - venerdì 17 aprile 2020
18.38
La Regione Puglia e la Prefettura hanno autorizzato Bosch a riaprire. Da un paio di giorni la fabbrica nella zona industriale ha ripreso l'attività, ma in misura ridotta. In qualche modo si può dire che la fase 2 nella nostra regione stia partendo anche prima della fine del lock down, prevista al momento per il 4 maggio. Al lavoro circa un 10% della forza lavoro impegnata solo in parte delle linee produttive. Obbligatorie mascherine e guanti, nei reparti installati distributori di disinfettanti e le porte sono sempre aperte per far circolare l'aria ed evitare che in troppi tocchino le maniglie.
Sono tra i 150 e i 200 i lavoratori che ogni giorno, suddivisi su 3 turni saranno, saranno presenti in azienda, per ogni turno sono quindi massimo 70 persone persone in circa 60 mila metri quadri di azienda. Una volta a settimana tutto è sanificato, e il posto di lavoro dei singoli viene ripulito ad ogni cambio turno. Le mascherine ffp2 o ffp3 vengono consegnate ogni 5 giorni, dopo c'è il ricambio.
«Fermo restando la tutela della salute dei dipendenti sono d'accordo con la riapertura - commenta Riccardo Falcetta di Uilm Bari - il motivo è semplice, oggi giorno che passa è un rischio che corriamo, dato che le altre nazioni stanno continuando a produrre e possono soffiarci le attività. Le linee produttive rimesse in moto alla Bosch riguardano prodotti di nicchia che vengono spediti alla Repubblica Ceca e alla Cina, due nazioni che non si sono fermate e hanno continuato a produrre. Il rischio era che queste stesse nazioni, con la complicità della Germania, allestissero loro stessi delle catene di montaggio all'interno dei loro stabilimenti».
«Prima di partire - aggiunge - è stato fatto un protocollo sulla sicurezza all'avanguardia con tutte le organizzazioni sindacali, tutto quello che si poteva inserire al suo interno è stato inserito. Prima della riapertura è anche stato fatto un sopralluogo con la Rsu, ci sarà obbligo di guanti e mascherine, obbligo di mantenere il metro di distanza anche se si tratta di open space».
«Non possiamo aspettare di arrivare a 0 contagi per ripartire - conclude - bisogna abituarsi a pensare a mascherine e guanti come oggetti di uso quotidiano di cui non possiamo fare a meno. L'auspicio è tornare quanto prima ad una "normalità". Siamo nelle condizioni di ripartire al 100% già dal 4 maggio, sperando che il lock down venga sbloccato. Continueremo a tenere alta l'attenzione, rimarremo vigili affinché non ci siano distrazioni da parte aziendale».
Sono tra i 150 e i 200 i lavoratori che ogni giorno, suddivisi su 3 turni saranno, saranno presenti in azienda, per ogni turno sono quindi massimo 70 persone persone in circa 60 mila metri quadri di azienda. Una volta a settimana tutto è sanificato, e il posto di lavoro dei singoli viene ripulito ad ogni cambio turno. Le mascherine ffp2 o ffp3 vengono consegnate ogni 5 giorni, dopo c'è il ricambio.
«Fermo restando la tutela della salute dei dipendenti sono d'accordo con la riapertura - commenta Riccardo Falcetta di Uilm Bari - il motivo è semplice, oggi giorno che passa è un rischio che corriamo, dato che le altre nazioni stanno continuando a produrre e possono soffiarci le attività. Le linee produttive rimesse in moto alla Bosch riguardano prodotti di nicchia che vengono spediti alla Repubblica Ceca e alla Cina, due nazioni che non si sono fermate e hanno continuato a produrre. Il rischio era che queste stesse nazioni, con la complicità della Germania, allestissero loro stessi delle catene di montaggio all'interno dei loro stabilimenti».
«Prima di partire - aggiunge - è stato fatto un protocollo sulla sicurezza all'avanguardia con tutte le organizzazioni sindacali, tutto quello che si poteva inserire al suo interno è stato inserito. Prima della riapertura è anche stato fatto un sopralluogo con la Rsu, ci sarà obbligo di guanti e mascherine, obbligo di mantenere il metro di distanza anche se si tratta di open space».
«Non possiamo aspettare di arrivare a 0 contagi per ripartire - conclude - bisogna abituarsi a pensare a mascherine e guanti come oggetti di uso quotidiano di cui non possiamo fare a meno. L'auspicio è tornare quanto prima ad una "normalità". Siamo nelle condizioni di ripartire al 100% già dal 4 maggio, sperando che il lock down venga sbloccato. Continueremo a tenere alta l'attenzione, rimarremo vigili affinché non ci siano distrazioni da parte aziendale».

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