
Spettacoli
Bjork in chiave jazz con Serena Fortebraccio a Bari
domenica 25 marzo 2018
Serena Fortebraccio, una delle voci più interessanti in Puglia, interpreta i brani della musicista islandese Bjork, in chiave Jazz.
Un racconto musicale capace di unire suggestioni estremamente diverse tra loro, elettroniche, acustiche, ancestrali, propositive, futuribili: l'artista si propone metaforicamente nuda, la musica altrettanto.
L'acustica dell'omonimo disco, realizzato dalla Fortebraccio nel 2013 per la rinomata etichetta EmArcy, della famiglia Universal, arricchisce i brani e li rende incisivi e allo stesso tempo eterei e atmosferici, grazie anche alla partecipazione di ottimi musicisti come Mirko Signorile, Giorgio Vendola, Pippo D'ambrosio, Roberto Ottaviano e Davide Viterbo.
Il dialogo a distanza con Bjork e le atmosfere dei suoi brani si rivela anche in un utilizzo della manipolazione sonora, leggero e sempre mirato, che scorre lungo tutto il filo del concerto, nella ricerca dei colori e degli effetti di "coreografici" della voce. Un modo di cantare diretto, sempre focalizzato al centro della melodia e, per questo, mai ridondante o sopra le righe.
Serena vuole, con forza, estrarre dall'involucro fisico l'essenza di Björk, la sua natura, la sostanza intima, al fine di trarne rispettoso nutrimento e farne uno strumento espressivo della propria spiritualità, della propria arte. Poi ancora Björk perché è un simbolo di libertà, ed è soprattutto voce. Quella voce che si pone al centro di tutte le esperienze artistiche vissute fino a oggi dall'interprete di Trani. La libertà che viene evocata ogni volta che si emette quel suono magico, onomatopeico, effervescente, nell'atto di pronunciare la parola jazz. Il jazz che è il fondamento della formazione di Serena e diventa, in questa occasione, la chiave del progetto.
Un racconto musicale capace di unire suggestioni estremamente diverse tra loro, elettroniche, acustiche, ancestrali, propositive, futuribili: l'artista si propone metaforicamente nuda, la musica altrettanto.
L'acustica dell'omonimo disco, realizzato dalla Fortebraccio nel 2013 per la rinomata etichetta EmArcy, della famiglia Universal, arricchisce i brani e li rende incisivi e allo stesso tempo eterei e atmosferici, grazie anche alla partecipazione di ottimi musicisti come Mirko Signorile, Giorgio Vendola, Pippo D'ambrosio, Roberto Ottaviano e Davide Viterbo.
Il dialogo a distanza con Bjork e le atmosfere dei suoi brani si rivela anche in un utilizzo della manipolazione sonora, leggero e sempre mirato, che scorre lungo tutto il filo del concerto, nella ricerca dei colori e degli effetti di "coreografici" della voce. Un modo di cantare diretto, sempre focalizzato al centro della melodia e, per questo, mai ridondante o sopra le righe.
Serena vuole, con forza, estrarre dall'involucro fisico l'essenza di Björk, la sua natura, la sostanza intima, al fine di trarne rispettoso nutrimento e farne uno strumento espressivo della propria spiritualità, della propria arte. Poi ancora Björk perché è un simbolo di libertà, ed è soprattutto voce. Quella voce che si pone al centro di tutte le esperienze artistiche vissute fino a oggi dall'interprete di Trani. La libertà che viene evocata ogni volta che si emette quel suono magico, onomatopeico, effervescente, nell'atto di pronunciare la parola jazz. Il jazz che è il fondamento della formazione di Serena e diventa, in questa occasione, la chiave del progetto.