michele mignani. <span>Foto Ssc Bari</span>
michele mignani. Foto Ssc Bari
Calcio

Verso Cagliari-Bari, Mignani: «Sfida stimolante, loro credo siano i più forti della B»

Il tecnico: «Bene aver mantenuto mentalità battagliera della serie C. Non dobbiamo mai pensare di partire battuti»

«Una sfida per noi stimolante, andiamo a giocare in uno stadio importante, che fino all'anno scorso faceva la serie A. Il Cagliari rappresenta un'intera regione, e secondo me è una delle più forti, se non la più forte, dell'intero campionato. Dobbiamo metterci nelle condizioni di fare una grande partita, se no diventa molto complicata». Così mister Michele Mignani, alla vigilia della trasferta che vedrà domani alle 14 il suo Bari impegnato sul campo del Cagliari, una delle formazioni maggiormente accreditate per la promozione diretta in serie A.

«A noi interessa fare punti, e i complimenti non ne fanno - prosegue Mignani. Dobbiamo continuare così, è importante l'atteggiamento che i ragazzi portano in allenamento e poi in partita: volersi aiutare, combattere su ogni pallone. Questa è la base che la nostra squadra deve avere, soprattutto a Cagliari contro un avversario di qualità, individuale e collettiva. È una delle squadre più omogenee in tutti i reparti, hanno giocatori esperti e giovani con campionati di A sulle spalle; hanno dei nazionali. Hanno allenato l'Olbia, conosco la realtà di Cagliari e so che sono ambiziosi: hanno fatto una squadra per la serie A, dobbiamo stare attenti a tutto quello che il Cagliari metterà in campo».

Parlando del sorprendente avvio di stagione della squadra biancorossa, il tecnico analizza: «Questo è un campionato diverso sotto tanti aspetti. La C è un campionato in cui c'è meno qualità e più aggressività, a volte i campi ti propongono difficoltà. In B si gioca a viso più aperto, le squadre - a livello individuale e collettivo - hanno più qualità, che le porta ad aprirsi e a far giocare di più l'avversario. È importante, però, aver mantenuto la mentalità da serie C, che ti porta a combattere in ogni partita. La B ti porta più a pensare; noi abbiamo mantenuto quell'atteggiamento, vorrei riuscire a proporre anche idee. Abbiamo vinto la C, ora affrontiamo squadre quasi di serie A».

A proposito dello scorso campionato, il Bari ha quasi per intero mantenuto fin qui l'ossatura della squadra che ha vinto la C. Quando ci sarà spazio per i nuovi arrivati, soprattuto in attacco? «Sono contento di quelli che sono arrivati, dell'atteggiamento che hanno. Aver mantenuto buona parte dei giocatori dell'anno scorso ci ha agevolati nel lavoro, i vecchi mi stanno aiutando con i nuovi. Quasi tutti sono entrati in sintonia con la squadra, quando penso sia giusto farli giocare li faccio giocare. Quelli che sono arrivati da più lontano hanno bisogno di più giorni; il calcio italiano è diverso, la tattica ha un ruolo importante e chi viene dall'estero conosce meno queste cose. Purtroppo Ceter ha avuto dei problemi, altri hanno avuto bisogno di più tempo; tutti, però, si stanno mettendo in pari e daranno il loro contributo. Ceter è in crescita ed motivato per questa partita, ha solo bisogno di continuità negli allenamenti».

Ancora Mignani sullo stesso tema: «Ho sempre parlato di tanti giocatori offensivi, negli ultimi giorni se ne sono aggiunti due con caratteristiche diverse. Le mie dinamiche sono sempre le stesse, cerco di guardare come crescono di condizione quelli che sono più indietro, e in base all'avversario e ai momenti sceglierò chi mandare in campo. Quasi sempre gioco con tre attaccanti, averne altri a disposizione comporta poterne cambiare tre a fine primo tempo, o giocare con uno o l'altro a seconda delle caratteristiche della partita. Poter scegliere è un vantaggio che non tutti hanno. La gestione è un'altra cosa, significa sapere che non tutti potranno giocare e che ogni tanto andranno in panchina. L'importante è che chi è chiamato a scendere in campo dia il massimo. Salcedo? Ho giocato negli ultimi minuti di due partite in cui c'erano spazi, è un giocatore completo perché ha qualità nello stretto e a campo aperto. Può fare il centrale, la seconda punta, l'esterno e il trequartista; dispiace solo che questa settimana abbia avuto un piccolo fastidio e non si è allenato completamente con la squadra. Vedremo cosa fare».

La buona notizia è il recupero flash di Maita, che dopo la sublussazione alla spalla sinistra di due settimane fa, dovrebbe essere tra i convocati per Cagliari e - come minimo - entrare in uno dei tanti ballottaggi di formazione. «Maita penso sarà convocato per sabato - annuncia Mignani. Ha affrontato il percorso di guarigione da un problema non grave ma che gli portava impedimenti nei movimenti. Lui si è allenato individualmente, ma da due giorni è aggregato; ha lavorato bene, se non ci sono intoppi dell'ultima ora sarà disponibile per Cagliari. I ballottaggi ci sono quasi tutte le settimane, in quasi tutti i ruoli. Tutti devono sapere che chi gioca deve dimostrare di meritarsi la conferma, chi non gioca invece deve mettermi in difficoltà. Siamo tutti sulla stessa barca, tutti dobbiamo lavorare per il risultato della partita. Ci saranno ballottaggi anche nei centrali di difesa».

Sul tema "rigorista", dopo l'errore dal dischetto di Antenucci contro il Cosenza, il tecnico spiega: «Antenucci? I rigori si sbagliano, in tutte le categorie. Lui non è alle prime armi, in carriera ne ha segnati tanti e qualcuno ne ha sbagliato. La cosa più bella è vedere Cheddira che lo va a rincuorare, nonostante l'altro rigorista potesse essere lui. Se si sentirà di calciare ancora, avrà lui l'onere, altrimenti ce ne sono altri che sanno calciare come abbiamo visto in altre partite».

Nell'ultima partita, sul campo del Cosenza, il Bari ha per la prima volta lasciato la propria porta inviolata. Mignani dice la sua: «Io vorrei un Bari che non prende goal, che tiene il possesso. Vorrei tante cose che tutti vorrebbero; lavoriamo per migliorare i nostri difetti e le nostre difficoltà, ma affronti sempre un avversario e sono gli episodi che portano la partita da una parte o dall'altra. Se concedi 15 tiri all'avversario, è più probabile che ti facciano goal che se gliene concedi tre o quattro. A Cosenza siamo stati fortunati, la traversa ci ha permesso di mantenere la porta inviolata, però sono convinto che si possa migliorare la fase difensiva a cui partecipano tutti. A Cosenza l'abbiamo fatta meglio di altre volte, spero di poter fare meglio ancora a Cagliari. A Cosenza abbiamo avuto voglia di chiuderla, non ci siamo difesi e basta. A volte ti riesce chiuderla, a volte no; tutto è migliorabile, ma ci sono anche gli avversari. Da noi deve dipendere solo lo spirito, il coraggio e la forza. Non dobbiamo pensare mai di partire battuti perché in 95 minuti dobbiamo avere il coraggio di fare il massimo».

Nell'ultima gara sono rimasti fuori dai convocati Galano e Giugliotti, il tecnico conclude spiegando il perché: «Tutti quelli che sono rimasti a Bari fanno parte del progetto, ma poi c'è un dato numerico che ci impone di portare 23 giocatori alla partita. In questo momento siamo in 28, per forza di cose qualcuno deve rimanere fuori. Devo fare delle scelte in funzione di quello che vedo; tutti vorrebbero dimostrare di meritare la maglia, ma si parla di uomini di valore e grandi professionisti, giocatori che hanno già dimostrato di essere affidabili anche in B».
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