Calcio
Benali: «Intelligenza tattica importante nel mio ruolo»
Il centrocampista libico del Bari ha parlato in conferenza stampa
Bari - martedì 20 febbraio 2024
14.32
Torna a parlare dopo qualche settimana, Ahmad Benali, ormai faro del centrocampo del Bari e fresco di rinnovo del contratto con il Bari. Di seguito le sue parole in conferenza stampa.
PROTAGONISTA COME MEDIANO
«Fa piacere giocare ed essere punto di riferimento e spero di continuare così. Nel calcio ognuno vede le cose a modo suo. Il ruolo da mediano l'ho ricoperto poco in passato e ho dovuto imparare in fretta. Apprendo dai miei compagni, io l'ho vissuta come una sfida, ma mi piace molto».
ORIGINI E PROSPETTIVE
«A livello di cultura, pure essendo cresciuto in Inghilterra, mi sento più libico, grazie alla formazione avuta da mio padre. Mangiavo arabo, sono musulmano, ma ringrazierò sempre l'Inghilterra. Grande onore vestire la maglia della mia nazionale. Calciatore di A? Voglio solo continuare a migliorare».
RINNOVO DEL CONTRATTO E RAPPORTO CON IACHINI
«Ho sempre detto che volevo guadagnarmi sul campo il rinnovo. E lo vivo come una grande soddisfazione a livello personale, la metto tra le più importanti della mia carriera. Per come si erano messe le cose, era altamente improbabile. Le cose nel calcio cambiano velocemente ed invece di andar via ho ottenuto il rinnovo. Ringrazio il direttore che con me è stato diretto e molto bravo. Ringrazio presidente e compagni che hanno sempre creduto nelle mie potenzialità. Volevo far bene in questa piazza così importante. Con Iachini ho lavorato a Palermo e mi è dispiaciuto non poter poi più lavorare con lui, essendo passato al Pescara. Con lui posso solo migliorare, mi dà un sacco di consigli».
LA CONTINUITÀ
«Iachini, essendo allenatore esperto, sa cosa vuole. Abbiamo visto tanti video, abbiamo fatto allenamenti doppi e la scorsa settimana è stata pesante. Lui, quando giochiamo proiettati in avanti, vuole colpire, vuole far male agli avversari. Certo, dobbiamo migliorare, ma siamo sulla strada giusta. Per me la continuità per un calciatore è la cosa più importante: fare una partita sì e poi star fuori spesso, non è facile. Bisogna avere partite per mettere minuti nelle gambe e poter anche sbagliare. Più partite fai, più girano le gambe».
RAPPORTO CON MAIELLO ED OBIETTIVI DI SQUADRA
«Con Maiello posso coesistere. I calciatori se sono forti, possono giocare insieme. Giocare a due, a tre, o uno sta fuori e l'altro gioca, l'obiettivo resta che dobbiamo fare più punti per far andare avanti il Bari. Lui è un mio amico e da un punto di vista personale non è stato bello quando si è infortunato. Se ricordate sotto Marino, nelle prime partite, faceva Acampora il mediano. Poi certamente, chiamato in causa, ho pensato "questo è il momento per sfruttare l'occasione" altrimenti a gennaio andavo via. Ho aspettato tanto ed avevo rabbia dentro per sfruttare l'occasione.
Iachini guarda in alto? Lui ci trasmette carica, ma da noi non vuole che si guardi troppo la classifica, avendo atteggiamento giusto, con cattiveria giusta. In B perdi due partite e vedi tutto nero, ne vinci due e risali. Dobbiamo cercare di arrivare più in alto possibile. Se ci è mancato qualcosa quest'anno e la continuità e Bolzano è una partita chiave, dove bisogna fare una prova di carattere».
CONDIZIONE FISICA
«Nelle ultime uscite siamo stati più compatti e più corti, quindi penso che la squadra stia bene. Anche prima era così, ma ti allungavi e correvi forse di più, ma male».
CREDERCI
«Ogni allenatore ha le sue richieste e lui continua a martellarci sulla concentrazione, sulla cattiveria. In B nelle ultime dieci giornate si gioca tutto».
TIRI IN PORTA
«Un po' di intelligenza calcistica serve per concludere in porta. Non è detto che un centrocampista arretrato non possa provarci».
INTELLIGENZA TATTICA
«Da quando gioco a calcio, dai 5-6 anni, sono sempre stato inferiore ad altri fisicamente. So che devo guadagnare terreno con i tempi e mettendomi bene col corpo. È qualcosa di testa, quella ti aiuta e l'esperienza anche. La testa ti permette di recuperare palloni, anche evitando lo scontro fisico. Arrivato in Italia guardavo Budel, che era lento, ma arrivava prima sul pallone. Al City mi mettevo ad osservare David Silva, che era pure più basso di me, ma l'intelligenza tattica ti aiuta a nascondere i tuoi difetti fisici. Difficile mi possa vedere spalla a spalla con un La Mantia, come sabato. Quanto al ruolo, da mediano non mi faceva impazzire, ma oggi è un ruolo che mi piace molto».
PROTAGONISTA COME MEDIANO
«Fa piacere giocare ed essere punto di riferimento e spero di continuare così. Nel calcio ognuno vede le cose a modo suo. Il ruolo da mediano l'ho ricoperto poco in passato e ho dovuto imparare in fretta. Apprendo dai miei compagni, io l'ho vissuta come una sfida, ma mi piace molto».
ORIGINI E PROSPETTIVE
«A livello di cultura, pure essendo cresciuto in Inghilterra, mi sento più libico, grazie alla formazione avuta da mio padre. Mangiavo arabo, sono musulmano, ma ringrazierò sempre l'Inghilterra. Grande onore vestire la maglia della mia nazionale. Calciatore di A? Voglio solo continuare a migliorare».
RINNOVO DEL CONTRATTO E RAPPORTO CON IACHINI
«Ho sempre detto che volevo guadagnarmi sul campo il rinnovo. E lo vivo come una grande soddisfazione a livello personale, la metto tra le più importanti della mia carriera. Per come si erano messe le cose, era altamente improbabile. Le cose nel calcio cambiano velocemente ed invece di andar via ho ottenuto il rinnovo. Ringrazio il direttore che con me è stato diretto e molto bravo. Ringrazio presidente e compagni che hanno sempre creduto nelle mie potenzialità. Volevo far bene in questa piazza così importante. Con Iachini ho lavorato a Palermo e mi è dispiaciuto non poter poi più lavorare con lui, essendo passato al Pescara. Con lui posso solo migliorare, mi dà un sacco di consigli».
LA CONTINUITÀ
«Iachini, essendo allenatore esperto, sa cosa vuole. Abbiamo visto tanti video, abbiamo fatto allenamenti doppi e la scorsa settimana è stata pesante. Lui, quando giochiamo proiettati in avanti, vuole colpire, vuole far male agli avversari. Certo, dobbiamo migliorare, ma siamo sulla strada giusta. Per me la continuità per un calciatore è la cosa più importante: fare una partita sì e poi star fuori spesso, non è facile. Bisogna avere partite per mettere minuti nelle gambe e poter anche sbagliare. Più partite fai, più girano le gambe».
RAPPORTO CON MAIELLO ED OBIETTIVI DI SQUADRA
«Con Maiello posso coesistere. I calciatori se sono forti, possono giocare insieme. Giocare a due, a tre, o uno sta fuori e l'altro gioca, l'obiettivo resta che dobbiamo fare più punti per far andare avanti il Bari. Lui è un mio amico e da un punto di vista personale non è stato bello quando si è infortunato. Se ricordate sotto Marino, nelle prime partite, faceva Acampora il mediano. Poi certamente, chiamato in causa, ho pensato "questo è il momento per sfruttare l'occasione" altrimenti a gennaio andavo via. Ho aspettato tanto ed avevo rabbia dentro per sfruttare l'occasione.
Iachini guarda in alto? Lui ci trasmette carica, ma da noi non vuole che si guardi troppo la classifica, avendo atteggiamento giusto, con cattiveria giusta. In B perdi due partite e vedi tutto nero, ne vinci due e risali. Dobbiamo cercare di arrivare più in alto possibile. Se ci è mancato qualcosa quest'anno e la continuità e Bolzano è una partita chiave, dove bisogna fare una prova di carattere».
CONDIZIONE FISICA
«Nelle ultime uscite siamo stati più compatti e più corti, quindi penso che la squadra stia bene. Anche prima era così, ma ti allungavi e correvi forse di più, ma male».
CREDERCI
«Ogni allenatore ha le sue richieste e lui continua a martellarci sulla concentrazione, sulla cattiveria. In B nelle ultime dieci giornate si gioca tutto».
TIRI IN PORTA
«Un po' di intelligenza calcistica serve per concludere in porta. Non è detto che un centrocampista arretrato non possa provarci».
INTELLIGENZA TATTICA
«Da quando gioco a calcio, dai 5-6 anni, sono sempre stato inferiore ad altri fisicamente. So che devo guadagnare terreno con i tempi e mettendomi bene col corpo. È qualcosa di testa, quella ti aiuta e l'esperienza anche. La testa ti permette di recuperare palloni, anche evitando lo scontro fisico. Arrivato in Italia guardavo Budel, che era lento, ma arrivava prima sul pallone. Al City mi mettevo ad osservare David Silva, che era pure più basso di me, ma l'intelligenza tattica ti aiuta a nascondere i tuoi difetti fisici. Difficile mi possa vedere spalla a spalla con un La Mantia, come sabato. Quanto al ruolo, da mediano non mi faceva impazzire, ma oggi è un ruolo che mi piace molto».