
Scuola e Lavoro
Tornano le tende a Bari, studenti in protesta contro il caro affitti
Cambiare Rotta: «Il Governo non ha mosso un dito per risolvere il problema»
Bari - lunedì 2 ottobre 2023
12.07 Comunicato Stampa
Tornano le tende sotto sotto L'Università di Bari. Da stamattina torna la protesta degli studenti contro il caro affitti.
«Dopo le prime tendate di maggio - sottolineano da Cambiare Rotta Bari - il Governo non ha mosso un dito per risolvere il problema del caroaffitti, così come Adisu continua a non garantire abbastanza posti letti negli studentati. Il rincaro sugli affitti del 29% nella nostra città rispetto all'anno scorso, costringerà la maggior parte degli studenti a dover spendere oltre le loro possibilità per trovare una casa, dove una stanza singola costa in media 356 euro».
«Pertanto, così come a Roma, Bologna, Genova, Pisa e Milano, dopo settimane di mobilitazione, fino all'occupazione ieri sera della Mole Antonelliana a Torino, anche al Sud torniamo a mobilitarci - aggiungono - contro un Governo che regala i soldi del PNRR ai privati ed un centrosinistra che si riempie la bocca di diritti quando sono stati loro i primi responsabili dello smantellamento dello stato sociale in questo Paese».
Le loro richieste sono sempre le stesse: l'abolizione della legge 431/98 e la reintroduzione dell'equo canone; l'esclusione dei privati dall'accesso ai bandi della legge 338/2000; un piano di costruzione di studentati pubblici ed accessibili; l'istituzione di un reddito studentesco per gli studenti delle fasce popolari volto a contrastare gli effetti del carovita
«Dopo le prime tendate di maggio - sottolineano da Cambiare Rotta Bari - il Governo non ha mosso un dito per risolvere il problema del caroaffitti, così come Adisu continua a non garantire abbastanza posti letti negli studentati. Il rincaro sugli affitti del 29% nella nostra città rispetto all'anno scorso, costringerà la maggior parte degli studenti a dover spendere oltre le loro possibilità per trovare una casa, dove una stanza singola costa in media 356 euro».
«Pertanto, così come a Roma, Bologna, Genova, Pisa e Milano, dopo settimane di mobilitazione, fino all'occupazione ieri sera della Mole Antonelliana a Torino, anche al Sud torniamo a mobilitarci - aggiungono - contro un Governo che regala i soldi del PNRR ai privati ed un centrosinistra che si riempie la bocca di diritti quando sono stati loro i primi responsabili dello smantellamento dello stato sociale in questo Paese».
Le loro richieste sono sempre le stesse: l'abolizione della legge 431/98 e la reintroduzione dell'equo canone; l'esclusione dei privati dall'accesso ai bandi della legge 338/2000; un piano di costruzione di studentati pubblici ed accessibili; l'istituzione di un reddito studentesco per gli studenti delle fasce popolari volto a contrastare gli effetti del carovita