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Scuola e Lavoro
Studente positivo al Covid? Lopalco spiega le procedure da adottare
L'epidemiologo della Regione Puglia illustra nel suo secondo video tutorial come ci si deve muovere davanti a casi di Coronavirus in classe
Bari - giovedì 17 settembre 2020
16.37
Secondo video-tutorial di Pier Luigi Lopalco, epidemiologo a capo della task force Covid della Regione Puglia, in vista del ritorno a scuola nell'epoca del Coronavirus. Lopalco stavolta si concentra sull'illustrare le procedure da adottare in caso di positività di uno studente e i comportamenti che devono tenere insegnanti, compagni di classe e familiari conviventi.
L'epidemiologo continua: «Il bambino positivo va posto in isolamento fiduciario, come i suoi familiari conviventi. Diverso è il discorso per insegnanti e compagni di classe: se sono considerati contatti stretti andranno allontanati dalla scuola e posti in isolamento fiduciario. A quel punto dipende dall'organizzazione della Asl per decidere quanto lungo debba essere l'isolamento; in assenza di sintomi può essere accorciato da un tampone negativo».
Lopalco precisa: «L'esecuzione del tampone andrebbe fatta immediatamente ai contatti stretti del bambino positivo. Se il bimbo è il caso uno, la positività nei suoi contatti si svilupperà dopo qualche giorno, ma se è stato contagiato da qualche compagno di classe o dall'insegnante, questi risulterebbero positivi. Sarebbe il caso di fare subito il tampone e poi rifarlo dopo qualche giorno per vedere se si è sviluppata l'infezione».
In conclusione, Lopalco spiega: «I genitori dei compagni del bambino positivo sono contatti di secondo livello. Per i conviventi dei compagni di classe del bambino positivo non è necessario l'isolamento fiduciario; se anche i loro figli dovessero risultare positivi, sarebbero considerati contatti stretti e andrebbero messi in isolamento fiduciario».
«La positività di uno studente rappresenta un basso fattore di contagio se sono state messe in atto tutte le precauzioni: distanziamento, lavaggio delle mani, dispositivi di protezione - dice Lopalco. Nel caso di positività di uno studente deve intervenire lo specialista del dipartimento di prevenzione, che stabilirà come procedere. Non esiste una procedura standard, ma ogni procedura deve essere messa in atto dopo un'attenta valutazione del rischio, basata sul racconto di quel che è successo».L'epidemiologo continua: «Il bambino positivo va posto in isolamento fiduciario, come i suoi familiari conviventi. Diverso è il discorso per insegnanti e compagni di classe: se sono considerati contatti stretti andranno allontanati dalla scuola e posti in isolamento fiduciario. A quel punto dipende dall'organizzazione della Asl per decidere quanto lungo debba essere l'isolamento; in assenza di sintomi può essere accorciato da un tampone negativo».
Lopalco precisa: «L'esecuzione del tampone andrebbe fatta immediatamente ai contatti stretti del bambino positivo. Se il bimbo è il caso uno, la positività nei suoi contatti si svilupperà dopo qualche giorno, ma se è stato contagiato da qualche compagno di classe o dall'insegnante, questi risulterebbero positivi. Sarebbe il caso di fare subito il tampone e poi rifarlo dopo qualche giorno per vedere se si è sviluppata l'infezione».
In conclusione, Lopalco spiega: «I genitori dei compagni del bambino positivo sono contatti di secondo livello. Per i conviventi dei compagni di classe del bambino positivo non è necessario l'isolamento fiduciario; se anche i loro figli dovessero risultare positivi, sarebbero considerati contatti stretti e andrebbero messi in isolamento fiduciario».