
Eventi e cultura
Si sogna a occhi aperti, a Bari la magia post rock dei Sigur Ros
La band islandese incanta il pubblico al faro borbonico del porto per il Locus Festival
Bari - mercoledì 12 luglio 2023
12.13
L'edizione 2023 del Locus Festival punta in alto, e con l'evento di ieri sera lo si può confermare a piena voce. La rassegna musicale che da 19 anni anima le calde estati pugliesi porta a Bari la magia della band islandese dei Sigur Ros, e l'effetto finale è da brividi.
Un cocktail perfetto, creato per quello che più di un concerto è un'esperienza, che accarezza i sensi interni ancora più di quelli esterni. Metti il fascino del faro borbonico del porto, quella che (come dichiarava lo stesso sindaco Decaro un anno fa dopo lo show degli Alt-j) sembra destinata a essere la location definitiva per i concerti fuori dal main stream a Bari, con la musica concettuale dei Sigur Ros, e il gioco è fatto. La "Festa del mare" 2023 a Bari inizia con le marce alte innestate.
La band di Reykjavík, con quasi trent'anni di esperienza alle spalle, offre uno spettacolo che eccede il confine della semplice tecnica musicale sopraffina. I Sigur Ros incantano il pubblico barese, divertendosi a giocare tra le atmosfere oniriche del synth pop, che strizzano l'occhio a un dannunziano terrore panico calato nelle foreste nordiche, e la "sveglia" post rock, prepotente come il getto bollente di un geyser.
Sarà lo shock di luci calde e fredde in alternanza, sarà la nebbia creata dalle generose macchine del fumo, saranno i sintetizzatori, sarà la chitarra suonata con l'archetto, sarà che ogni nota è cantata in un falsetto precisissimo; sarà tutto questo, e sarà anche il fascino di avere lo storico faro a sinistra e l'ingombrante presenza delle navi cargo a destra. Fatto sta che i Sigur Ros offrono uno spettacolo che è quasi un ascensore, dall'inconscio all'Io senza filtri, senza mediazioni.
Quello che arriva è un emergere di pulsioni primordiali alla coscienza, è la sensazione della carezza di un sogno da svegli, dilatata su due ore di esibizione calata nella profondità della dimensione onirica.
I Sigur Ros arrivano a Bari per presentare il loro ultimo disco, "Átta" (portato in giro nel lungo tour europeo, dopo dieci anni di silenzio), ma quello che viene fuori è il suggestivo incontro con uno stato interiore che lo spettatore ha la sensazione di aver sempre avuto lì, senza rendersene conto nella vita a occhi aperti.
Dal concerto della band islandese si esce alterati, perché l'ensemble capitanata da Jónsi ti sa toccare qualcosa dentro, lì dove vibrano le corde dell'anima.
Un cocktail perfetto, creato per quello che più di un concerto è un'esperienza, che accarezza i sensi interni ancora più di quelli esterni. Metti il fascino del faro borbonico del porto, quella che (come dichiarava lo stesso sindaco Decaro un anno fa dopo lo show degli Alt-j) sembra destinata a essere la location definitiva per i concerti fuori dal main stream a Bari, con la musica concettuale dei Sigur Ros, e il gioco è fatto. La "Festa del mare" 2023 a Bari inizia con le marce alte innestate.
La band di Reykjavík, con quasi trent'anni di esperienza alle spalle, offre uno spettacolo che eccede il confine della semplice tecnica musicale sopraffina. I Sigur Ros incantano il pubblico barese, divertendosi a giocare tra le atmosfere oniriche del synth pop, che strizzano l'occhio a un dannunziano terrore panico calato nelle foreste nordiche, e la "sveglia" post rock, prepotente come il getto bollente di un geyser.
Sarà lo shock di luci calde e fredde in alternanza, sarà la nebbia creata dalle generose macchine del fumo, saranno i sintetizzatori, sarà la chitarra suonata con l'archetto, sarà che ogni nota è cantata in un falsetto precisissimo; sarà tutto questo, e sarà anche il fascino di avere lo storico faro a sinistra e l'ingombrante presenza delle navi cargo a destra. Fatto sta che i Sigur Ros offrono uno spettacolo che è quasi un ascensore, dall'inconscio all'Io senza filtri, senza mediazioni.
Quello che arriva è un emergere di pulsioni primordiali alla coscienza, è la sensazione della carezza di un sogno da svegli, dilatata su due ore di esibizione calata nella profondità della dimensione onirica.
I Sigur Ros arrivano a Bari per presentare il loro ultimo disco, "Átta" (portato in giro nel lungo tour europeo, dopo dieci anni di silenzio), ma quello che viene fuori è il suggestivo incontro con uno stato interiore che lo spettatore ha la sensazione di aver sempre avuto lì, senza rendersene conto nella vita a occhi aperti.
Dal concerto della band islandese si esce alterati, perché l'ensemble capitanata da Jónsi ti sa toccare qualcosa dentro, lì dove vibrano le corde dell'anima.