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Rsa di Puglia ancora focolai di Coronavirus, i sindacati dei pensionati chiamano Emiliano
Le segreterie regionali SPI-CGIL, FNP-CISL e UILP-UIL: "Subito messa in sicurezza degli ospiti, del personale sanitario e monitoraggio costante all’interno delle strutture"
Puglia - lunedì 13 aprile 2020
11.07
Ce n'eravamo già occupati la settimana scorsa, ma in questi giorni nulla cambiato anzi la situazione delle case di cura per anziani di Puglia durante il Coronavirus si è aggravata. A sollevare il problema era stata una lettera congiunta dei sindacati dei pensionati pugliesi di CGIL, Cisl e Uil che avevano scritto al presidente Emiliano e all'assessore alle Politiche di Benessere sociale Vito Ruggeri per sbloccare la situazione. "Le segreterie regionali SPI-CGIL, FNP-CISL e UILP-UIL di Puglia - si legge nella lettera - alla luce degli ultimi gravissimi episodi di contagio da COVID-19 tra gli ospiti soprattutto anziani e tra il personale sanitario e amministrativo, delle RSA, delle Case di Cura e dei Centri di riabilitazione della Puglia, esprimono ancora una volta grande preoccupazione e richiedono interventi urgenti a tutela della salute degli utenti e di chi se ne prende cura.
I gravi episodi verificatisi nella RSA "Le Fontanelle" di Soleto (Le), dove gli anziani ospiti sono stati completamente abbandonati, lasciati soli, senza cibo e acqua, hanno messo in evidenza un problema generale: l'inadeguatezza delle misure messe in campo da tali strutture per affrontare un'emergenza socio-sanitaria dalla così ampia portata. Gli anziani sono i soggetti colpiti in maggior misura dal Covid-19, perché affetti da più patologie croniche, molto spesso non sono più in grado di esprimere con chiarezza i loro malori e bisogni di salute; inoltre le misure restrittive previste nel DPCM dell'8 marzo, che ha introdotto limitazioni all'accesso di parenti e visitatori alle residenze in questione, hanno acuito le condizioni di isolamento e solitudine delle persone anziane, la rete familiare resta molto spesso priva delle informazioni circa lo stato di salute dei propri parenti ospiti di queste strutture o ne viene a conoscenza solo quando è troppo tardi.
La carenza di dispositivi di protezione individuale per il personale sanitario e per gli ospiti delle RSA pugliesi, così come il numero esiguo ed il ritardo nella somministrazione di tamponi hanno generato in dette strutture focolai di contagio pericolosi".
"Per tali motivi - concludono i sindacati - non è più procrastinabile un intervento urgente da parte delle istituzioni competenti, a partire dall'assunzione da parte di tutte le ASL della Puglia della direzione e del coordinamento organizzativo delle misure igienico-sanitarie all'interno di tutte le RSA e case di Cura, che permettano la messa in sicurezza di tutti gli ospiti, del personale sanitario, socio- assistenziale ed amministrativo, un monitoraggio costante all'interno delle strutture, la sanificazione periodica degli ambienti, la possibilità di una quotidiana comunicazione degli ospiti con la propria rete familiare attraverso chiamate, videochiamate e gli strumenti tecnologici più opportuni".
I gravi episodi verificatisi nella RSA "Le Fontanelle" di Soleto (Le), dove gli anziani ospiti sono stati completamente abbandonati, lasciati soli, senza cibo e acqua, hanno messo in evidenza un problema generale: l'inadeguatezza delle misure messe in campo da tali strutture per affrontare un'emergenza socio-sanitaria dalla così ampia portata. Gli anziani sono i soggetti colpiti in maggior misura dal Covid-19, perché affetti da più patologie croniche, molto spesso non sono più in grado di esprimere con chiarezza i loro malori e bisogni di salute; inoltre le misure restrittive previste nel DPCM dell'8 marzo, che ha introdotto limitazioni all'accesso di parenti e visitatori alle residenze in questione, hanno acuito le condizioni di isolamento e solitudine delle persone anziane, la rete familiare resta molto spesso priva delle informazioni circa lo stato di salute dei propri parenti ospiti di queste strutture o ne viene a conoscenza solo quando è troppo tardi.
La carenza di dispositivi di protezione individuale per il personale sanitario e per gli ospiti delle RSA pugliesi, così come il numero esiguo ed il ritardo nella somministrazione di tamponi hanno generato in dette strutture focolai di contagio pericolosi".
"Per tali motivi - concludono i sindacati - non è più procrastinabile un intervento urgente da parte delle istituzioni competenti, a partire dall'assunzione da parte di tutte le ASL della Puglia della direzione e del coordinamento organizzativo delle misure igienico-sanitarie all'interno di tutte le RSA e case di Cura, che permettano la messa in sicurezza di tutti gli ospiti, del personale sanitario, socio- assistenziale ed amministrativo, un monitoraggio costante all'interno delle strutture, la sanificazione periodica degli ambienti, la possibilità di una quotidiana comunicazione degli ospiti con la propria rete familiare attraverso chiamate, videochiamate e gli strumenti tecnologici più opportuni".
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