
Scuola e Lavoro
Rischi di contaminazione degli integratori, tre ricercatrici dell'Università di Bari nello studio italiano
L'indagine accademica ha visto il nostro ateneo collaborare con quelli di Pisa, Bologna, Palermo e Torino
Bari - venerdì 14 aprile 2023
Comunicato Stampa
Tre ricercatrici dell'Università di Bari nell'indagine che svela i rischi di contaminazione degli integratori. Nel gruppo di lavoro ci sono le professoresse Agata Gadaleta, Maria Letizia Gargano e Ilaria Marcotuli del dipartimento di Scienze del suolo, della pianta e degli alimenti. Lo studio, che ha visto la collaborazione degli atenei di Bari, Pisa, Bologna, Palermo e Torino insieme all'azienda ospedaliera-universitaria pisana e alla Società italiana funghi medicinali, è stato pubblicato sulla rivista "Nutrients", una delle più importanti del settore "nutrizione e dietetica".
La ricerca riguarda gli effetti dei micoterapici, venduti sotto forma di integratori, ed è stata condotta nell'arco di un biennio con le più aggiornate tecnologie analitiche, realizzate attraverso l'attivazione di filiere certificate. I risultati hanno rivelato importanti non conformità nei 19 prodotti analizzati. Alcuni preparati infatti contenevano una specie fungina diversa da quella indicata in etichetta; altri erano contaminati da micotossine con livelli superiori a quelli di legge. In altri casi, micoterapici della stessa tipologia hanno rivelato una concentrazione di principi attivi molto diversa, compromettendo l'efficacia terapeutica dei prodotti.
Il gruppo di ricerca porta avanti studi finalizzati a fornire alle aziende prodotti micoterapici "made in Italy" e spiegano le ricercatrici «Vi è la necessità di una regolamentazione internazionale aggiornata e condivisa tra comunità scientifica ed enti di controllo, basata anche su opportuni programmi di monitoraggio della qualità dei materiali reperibili sul mercato. Il tutto al fine di proteggere la salute del consumatore e dare vita a forme di commercio strettamente vigilate».
Lo studio al link.
La ricerca riguarda gli effetti dei micoterapici, venduti sotto forma di integratori, ed è stata condotta nell'arco di un biennio con le più aggiornate tecnologie analitiche, realizzate attraverso l'attivazione di filiere certificate. I risultati hanno rivelato importanti non conformità nei 19 prodotti analizzati. Alcuni preparati infatti contenevano una specie fungina diversa da quella indicata in etichetta; altri erano contaminati da micotossine con livelli superiori a quelli di legge. In altri casi, micoterapici della stessa tipologia hanno rivelato una concentrazione di principi attivi molto diversa, compromettendo l'efficacia terapeutica dei prodotti.
Il gruppo di ricerca porta avanti studi finalizzati a fornire alle aziende prodotti micoterapici "made in Italy" e spiegano le ricercatrici «Vi è la necessità di una regolamentazione internazionale aggiornata e condivisa tra comunità scientifica ed enti di controllo, basata anche su opportuni programmi di monitoraggio della qualità dei materiali reperibili sul mercato. Il tutto al fine di proteggere la salute del consumatore e dare vita a forme di commercio strettamente vigilate».
Lo studio al link.