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Raro tumore cervicale, intervento di rimozione a alta complessita al "Giovanni Paolo II" di Bari
L'operazione su una neoplasia estremamente rara, con meno di un centinaio di casi in letteratura scientifica internazionale
Bari - venerdì 4 luglio 2025
11.52 Comunicato Stampa
Un raro tumore del collo, originato dai nervi cranici della catena del simpatico cervicale, è stato rimosso con successo all'Istituto Tumori "Giovanni Paolo II" di Bari, Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico. Un paziente di 30 anni da circa un anno conviveva con una massa nel collo che non provocava dolore. Gli approfondimenti diagnostici hanno evidenziato la presenza di una neoplasia estremamente rara, con meno di un centinaio di casi descritti nella letteratura scientifica internazionale. L'intervento è stato eseguito dal dottor Cosimo Russo, responsabile dell'Unità Operativa di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Maxillo-Facciale.
"Ancora una volta l'Istituto dimostra le sue competenze nelle patologie rare e complesse — dichiara Alessandro Delle Donne, Commissario Straordinario dell'Istituto — grazie al lavoro delle nostre equipe multidisciplinari possiamo offrire ai pazienti trattamenti altamente specialistici, spesso non disponibili in altre strutture, confermando il nostro ruolo di centro di riferimento oncologico sul territorio".
"Si tratta di un tumore particolarmente insidioso non solo per la sua rarità, ma anche per la sede profonda in cui si sviluppa, al di sotto dei principali vasi arteriosi e venosi del collo, a ridosso dell'ingresso della base cranica. In casi come questo la chirurgia rappresenta l'unica opzione terapeutica, considerata la radioresistenza di questa neoplasia. L'intervento ha richiesto una pianificazione accurata e un'estrema precisione esecutiva" spiega il dottor Russo.
L'operazione, ad alta complessità, è stata condotta sotto costante monitoraggio neurofisiologico, per preservare le delicate strutture nervose craniche e ridurre al minimo i rischi di danni funzionali permanenti. Il team chirurgico era composto anche dai dottori Gaetano Achille, Massimo Montepara, Sabino Russo e dalla dottoressa Gabriella Tassone, con il supporto dell'equipe anestesiologica diretta dal dottor Giuseppe Carravetta e del personale infermieristico di sala operatoria. Grazie all'approccio multidisciplinare, è stato possibile ottenere la completa asportazione del tumore.
Il decorso post-operatorio è stato regolare: il paziente è stato dimesso dopo soli cinque giorni ed è tornato progressivamente alla sua vita quotidiana.
"Ancora una volta l'Istituto dimostra le sue competenze nelle patologie rare e complesse — dichiara Alessandro Delle Donne, Commissario Straordinario dell'Istituto — grazie al lavoro delle nostre equipe multidisciplinari possiamo offrire ai pazienti trattamenti altamente specialistici, spesso non disponibili in altre strutture, confermando il nostro ruolo di centro di riferimento oncologico sul territorio".
"Si tratta di un tumore particolarmente insidioso non solo per la sua rarità, ma anche per la sede profonda in cui si sviluppa, al di sotto dei principali vasi arteriosi e venosi del collo, a ridosso dell'ingresso della base cranica. In casi come questo la chirurgia rappresenta l'unica opzione terapeutica, considerata la radioresistenza di questa neoplasia. L'intervento ha richiesto una pianificazione accurata e un'estrema precisione esecutiva" spiega il dottor Russo.
L'operazione, ad alta complessità, è stata condotta sotto costante monitoraggio neurofisiologico, per preservare le delicate strutture nervose craniche e ridurre al minimo i rischi di danni funzionali permanenti. Il team chirurgico era composto anche dai dottori Gaetano Achille, Massimo Montepara, Sabino Russo e dalla dottoressa Gabriella Tassone, con il supporto dell'equipe anestesiologica diretta dal dottor Giuseppe Carravetta e del personale infermieristico di sala operatoria. Grazie all'approccio multidisciplinare, è stato possibile ottenere la completa asportazione del tumore.
Il decorso post-operatorio è stato regolare: il paziente è stato dimesso dopo soli cinque giorni ed è tornato progressivamente alla sua vita quotidiana.