Scuola e Lavoro
Puglia, Emiliano ribadisce la sua posizione: «Scuola luogo non sicuro»
Durante la presentazione dell'ospedale Covid in Fiera del Levante, il presidente ha chiarito il perché della sua ordinanza
Bari - domenica 17 gennaio 2021
16.10
Ieri mattina, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha firmato la nuova ordinanza sulla scuola. Ad una settimana di distanza dalla precedente, viene ribaltata la prospettiva. Per cui da domani 18 gennaio gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado saranno tutti in DaD, mentre la scuola primaria e quella secondaria di primo grado tornano in presenza, con la possibilità per i genitori di scegliere per la DDI (Didattica digitale integrata). Un ribaltamento di prospettiva rispetto all'ordinanza di 7 giorni fa, che rendeva obbligatoria per tutti la DDI e obbligava chi voleva essere in presenza a fare formale domanda.
Un ribaltamento di prospettiva che Emiliano spiega così: «Quando ho emanato la scorsa ordinanza non c'era l'obbligo di presenza a scuola determinato per legge, ma da Dpcm. La mia ordinanza e quella del Governo erano della stessa sostanza giuridica, mentre ora l'obbligo è inserito in un decreto legge. Abbiamo dovuto rigirare l'ordinanza perché non posso impedire la presenza e ci siamo limitati a riaffermare il diritto di poter scegliere di non essere in presenza. Nessuna famiglia può essere obbligata durante una pandemia a mandare il proprio figlio a scuola, ma allo stesso tempo non si può ledere il diritto di chi per avere un po' di didattica è costretto ad andare a scuola».
«Che la scuola non sia un luogo sicuro è un dato di fatto, ma il Governo e il Ministero si ostinano nel voler avere le scuole aperte - aggiunge Emiliano - Sono molto grato agli insegnanti che stanno facendo un lavoro enorme, e ci stanno aiutando a tenere bassa la curva pandemica. Stanno facendo qualcosa di straordinario, riuscendo a gestire gli alunni in classe contemporaneamente con quelli che sono a casa, aiutandoci davvero a tenere vuoti gli ospedali».
«La nostra nuova ordinanza è più difficile da impugnare, basta vedere quanto accaduto in Emilia Romagna - conclude - Difficile stare a spiegare il perché si cambia la struttura giuridica dell'ordinanza, ma è il mio mestiere. E comunque il rischio che sia impugnata c'è sempre. La posizione più comoda per un presidente di Regione sarebbe adeguarsi a quanto stabilito dal Governo, ma credo che sia l'opinione pubblica che il sistema sanitario (nonostante mi fischino spesso le orecchie) mi sia grato del fatto che stiamo tentando di evitare che la scuola sia uno degli acceleratori della terza ondata».
Un ribaltamento di prospettiva che Emiliano spiega così: «Quando ho emanato la scorsa ordinanza non c'era l'obbligo di presenza a scuola determinato per legge, ma da Dpcm. La mia ordinanza e quella del Governo erano della stessa sostanza giuridica, mentre ora l'obbligo è inserito in un decreto legge. Abbiamo dovuto rigirare l'ordinanza perché non posso impedire la presenza e ci siamo limitati a riaffermare il diritto di poter scegliere di non essere in presenza. Nessuna famiglia può essere obbligata durante una pandemia a mandare il proprio figlio a scuola, ma allo stesso tempo non si può ledere il diritto di chi per avere un po' di didattica è costretto ad andare a scuola».
«Che la scuola non sia un luogo sicuro è un dato di fatto, ma il Governo e il Ministero si ostinano nel voler avere le scuole aperte - aggiunge Emiliano - Sono molto grato agli insegnanti che stanno facendo un lavoro enorme, e ci stanno aiutando a tenere bassa la curva pandemica. Stanno facendo qualcosa di straordinario, riuscendo a gestire gli alunni in classe contemporaneamente con quelli che sono a casa, aiutandoci davvero a tenere vuoti gli ospedali».
«La nostra nuova ordinanza è più difficile da impugnare, basta vedere quanto accaduto in Emilia Romagna - conclude - Difficile stare a spiegare il perché si cambia la struttura giuridica dell'ordinanza, ma è il mio mestiere. E comunque il rischio che sia impugnata c'è sempre. La posizione più comoda per un presidente di Regione sarebbe adeguarsi a quanto stabilito dal Governo, ma credo che sia l'opinione pubblica che il sistema sanitario (nonostante mi fischino spesso le orecchie) mi sia grato del fatto che stiamo tentando di evitare che la scuola sia uno degli acceleratori della terza ondata».