Foto team prof Ventura
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Scuola e Lavoro

Il Nobel per la Medicina al professor Pääbo, collaboratore dell'Università di Bari

Ha curato pubblicazioni scientifiche sul sequenziamento dei genomi dei primati e delle grandi scimmie

L'assemblea dei Nobel del Karolinska Institutet ha deciso di assegnare il Premio Nobel 2022 per la Medicina al prof. Svante Pääbo per le sue scoperte sui genomi degli ominini estinti e sull'evoluzione umana.

Il prof. Pääbo è stato autore di diverse pubblicazioni scientifiche sul sequenziamento dei genomi dei primati e delle grandi scimmie in particolare, come lo scimpanzé comune e lo scimpanzé nano (il bonobo). In alcuni di questi lavori il gruppo del prof. Pääbo ha strettamente collaborato con diversi istituti di ricerca, tra cui il gruppo del prof. Mario Ventura del Dipartimento di Bioscienze Biotecnologie e Ambiente dell'Università degli Studi di Bari. Gli studi si sono concentrati in particolare sull'analisi e la comparazione dei genomi del bonobo e dello scimpanzè con il genoma umano alla ricerca di differenze e similarità per svelare dettagli e meccanismi alla base dell'evoluzione dell'uomo. «Solo confrontando il genoma dell'uomo e delle specie più vicine ad esso – ha dichiarato il prof. Mario Ventura - è possibile scoprire cosa ci ha resi così unici».

Grazie alle sue ricerche pionieristiche, il prof. Svante Pääbo ha compiuto un'impresa apparentemente impossibile: sequenziare il genoma del Neanderthal, un parente estinto dell'uomo moderno utilizzando il DNA estratto da piccoli residui d'osso. Inoltre, ha fatto la sensazionale scoperta di un ominide precedentemente sconosciuto, il Denisova, trovato a sud della Siberia. Grazie al sequenziamento di questi genomi il prof. Pääbo ha trovato evidenza del trasferimento di geni da questi ominini ormai estinti all'Homo sapiens (uomo moderno) avvenuto in seguito alla migrazione dall'Africa circa 70mila anni fa. I risultati ottenuti da Paabo hanno dato vita a una disciplina scientifica completamente nuova: la paleogenomica. Grazie alla possibilità di rivelare le differenze genetiche che distinguono tutti gli esseri umani viventi dagli ominini estinti, le sue scoperte forniscono la base per esplorare ciò che ci rende unicamente umani.
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