
Politica
Il Comune di Bari mette in vendita le quote dell'Aeroporto
Carrieri e Melchiorre: «Un'operazione assurda e scellerata, che contrasteremo con ogni strumento concessoci»
Bari - martedì 4 dicembre 2018
Comunicato Stampa
No alla svendita dell'Aeroporto. Una posizione chiara e netta quella dei comsiglieri di opposizione Giuseppe Carrieri e Filippo Melchiorre. Motivo del contendere questa volta è la proposta di delibera presentata dal sindaco Antonio Decaro recante la dicitura: Piano di razionalizzazione delle partecipazioni del Comune di Bari, ex delibera del consiglio comunale n. 88 del 29 settembre 2017, indirizzi sulla procedura per l'alienazione del consiglio comunale n. 88 del 29 settembre 2017, indirizzi sulla procedura per l'alienazione della partecipazione in Aeroporti di Puglia.
Il Comune di Bari possiede uno 0,04% di Aeroporti di Puglia e stando a quanto si legge nella delibera di giunta del 2017, obiettivo è appunto una razionalizzazione delle partecipazioni, tenendo conto che «le partecipazioni da razionalizzare/alienare devono essere individuate perseguendo, al contempo, la migliore efficienza, la più elevata razionalità, la massima riduzione della spesa pubblica e la più adeguata cura degli interessi della comunità e del territorio amministrati».
«Un'operazione assurda e scellerata - queste le parole di Carrieri e Melchiorre - che contrasteremo con ogni strumento concessoci. La minima quota azionaria di Bari all'interno della compagine azionaria dell'aeroporto consente infatti alla città di poter dire la propria all'interno dell'assemblea dei soci sulle politiche di sviluppo della infrastruttura per la mobilità più importante della Regione. Consente di poter partecipare alle decisioni del management, proponendo proprie iniziative e richieste di tratte aeree da incrementare. Oltre ad assicurare alla città tutta una serie di strumenti di controllo dell'azione degli amministratori aeroportuali».
«Nessuno degli altri comuni azionisti di Aeroporti di Puglia ha ritenuto di disfarsi delle proprie quote azionarie come invece vorrebbe fare il Comune di Bari, che giustifica la propria scelta unicamente richiamano l'esiguo numero di azioni possedute - sottolineano - Analogamente ha in animo altresì la Città Metropolitana di Bari (sempre governata da Decaro), la cui procedura di vendita è stata però sospesa, a seguito delle mie segnalazioni su talune incongruità del bando di vendita».
Il Comune di Bari possiede uno 0,04% di Aeroporti di Puglia e stando a quanto si legge nella delibera di giunta del 2017, obiettivo è appunto una razionalizzazione delle partecipazioni, tenendo conto che «le partecipazioni da razionalizzare/alienare devono essere individuate perseguendo, al contempo, la migliore efficienza, la più elevata razionalità, la massima riduzione della spesa pubblica e la più adeguata cura degli interessi della comunità e del territorio amministrati».
«Un'operazione assurda e scellerata - queste le parole di Carrieri e Melchiorre - che contrasteremo con ogni strumento concessoci. La minima quota azionaria di Bari all'interno della compagine azionaria dell'aeroporto consente infatti alla città di poter dire la propria all'interno dell'assemblea dei soci sulle politiche di sviluppo della infrastruttura per la mobilità più importante della Regione. Consente di poter partecipare alle decisioni del management, proponendo proprie iniziative e richieste di tratte aeree da incrementare. Oltre ad assicurare alla città tutta una serie di strumenti di controllo dell'azione degli amministratori aeroportuali».
«Nessuno degli altri comuni azionisti di Aeroporti di Puglia ha ritenuto di disfarsi delle proprie quote azionarie come invece vorrebbe fare il Comune di Bari, che giustifica la propria scelta unicamente richiamano l'esiguo numero di azioni possedute - sottolineano - Analogamente ha in animo altresì la Città Metropolitana di Bari (sempre governata da Decaro), la cui procedura di vendita è stata però sospesa, a seguito delle mie segnalazioni su talune incongruità del bando di vendita».