
Scuola e Lavoro
Bari, borsa di studio “Mike Bongiorno” a due studenti di Scienze della Comunicazione
Occasione per raccontare la storia della televisione italiana e dei quiz ideati dal conduttore. Il figlio:«È sempre rimasto giovane e innovatore»
Bari - venerdì 6 dicembre 2019
14.06
Sono stati premiati da Nicolò Bongiorno due studenti di Scienze della Comunicazione all'Università di Bari. Hanno ricevuto una borsa di studio dalla Fondazione Mike Bongiorno utile a sostenere i loro percorsi universitari. Sono Giambattista Sozzi studente al primo anno del corso e Michela Parenza laureata da poco, ora continua gli studi a Roma in organizzazione e marketing per la comunicazione d'impresa. Dopo le premiazioni, mercoledì 4 dicembre, al dipartimento di scienze della formazione psicologia e comunicazione, si è svolto il seminario "Non ci sono domande facili o difficili. Ci sono risposte che si sanno o non si sanno", una giornata di studi dedicata a Mike Bongiorno e promossa dal prof. Franco Liuzzi esperto di comunicazione d'impresa e docente del laboratorio di Tecniche pubblicitarie all'Uniba, integrata con i racconti preziosi di Nicolò Bongiorno presidente della Fondazione intervistato del prof. Filippo Silvestri, coordinatore del corso di laurea in scienze della comunicazione.
«Il percorso di vita di mio padre è stata una carriera, lui diceva, irripetibile - commenta Nicolò Bongiorno - Poi a un certo punto nella sua vita ha realizzato che effettivamente è stato un uomo molto fortunato e certe cose non si possono pianificare. Era molto riconoscente al destino poiché ha fatto un percorso veramente straordinario. Però lui dentro è sempre rimasto giovane, un innovatore con la voglia di guardare al futuro e quindi sta a voi costruirvi il vostro futuro e qui avete un contesto molto bello e molto prezioso. Lui ci credeva molto nei giovani e li spronava è questo che ci ha trasferito e mi piace essere qua con voi a ricordarlo e a guardare al futuro che poi siete voi i protagonisti».
Un' occasione per parlare con gli studenti del ruolo di Mike Bongiorno nella televisione italiana nata negli anni '50. È stato tra i primi a sperimentare questo nuovo mezzo di comunicazione avendone compreso le sue potenzialità già anni prima in America dove negli anni '40 la televisione, era già nata e proprio in questi anni Mike Bongiorno inizia il suo percorso lavorando in radio, dove impara a gestire tempo e ritmo. Poi arriva in Italia e con il quiz televisivo entra nelle case di tutti gli italiani ma anche nei cinema di tutto il paese, perché il quiz in televisione nei primi anni di vita è l'attrazione popolare del momento tanto che i gestori dei cinema tra il primo ed il secondo tempo di un film accendono la televisione in sala perché il pubblico ha pagato il biglietto anche per vedere il quiz condotto da Mike Bongiorno "Lascia o Raddoppia?". Tra quelli più noti si è ricordato il famosissimo, Rischia tutto, che come con gli altri giochi televisivi nasce influenzato da una televisione che nei primi anni di vita vuole istruire il popolo tanto che trasmette in tv lezioni scolastiche seguite da tutta Italia e a condurre ci sono veri professori in una classe di veri studenti. In questo clima Mike Bongiorno intuisce che il quiz, tra gli altri tentativi di diffondere cultura, è quello che attrae più di tutti, perché i premi sono in denaro ed i partecipanti sono istruiti ed hanno cultura e questo aspetto diventa molto stimolante per i telespettatori perché pensano che con la cultura si guadagna e quindi fanno studiare il proprio figlio.«Il percorso di vita di mio padre è stata una carriera, lui diceva, irripetibile - commenta Nicolò Bongiorno - Poi a un certo punto nella sua vita ha realizzato che effettivamente è stato un uomo molto fortunato e certe cose non si possono pianificare. Era molto riconoscente al destino poiché ha fatto un percorso veramente straordinario. Però lui dentro è sempre rimasto giovane, un innovatore con la voglia di guardare al futuro e quindi sta a voi costruirvi il vostro futuro e qui avete un contesto molto bello e molto prezioso. Lui ci credeva molto nei giovani e li spronava è questo che ci ha trasferito e mi piace essere qua con voi a ricordarlo e a guardare al futuro che poi siete voi i protagonisti».