
Scuola e Lavoro
Bari, addio per sempre a Eataly. 54 famiglie rischiano di perdere il lavoro
Incontro tra le parti questa mattina, Miccoli (Filcams Cgil): «Un'azienda come questa che se ne va impoverisce ancora di più non solo la Fiera, ma la città di Bari»
Bari - martedì 6 aprile 2021
14.33
Bari dice addio per sempre ad Eataly. È quanto emerge dall'incontro tenutosi tra l'azienda e le segreterie territoriali di Filcams, Fisascat e Uiltucs. La società ha aperto l'incontro proprio comunicando la decisione irrevocabile di chiusura definitiva del negozio ubicato all'interno della Fiera del Levante.
«Abbiamo preso atto - sottolineano i sindacati in una nota congiunta - che le iniziali motivazioni di chiusura, addotte dalla società, andavano ben oltre la temporaneità delle restrizioni governative. Il negozio di Bari, a dire della società, non ha riscontrato negli anni scorsi le aspettative di fatturato attese, anche alla luce della recente ristrutturazione del 2019, nell'ambito della quale erano state ridotte le superfici di vendita e lo stesso organico aveva subito una forte contrazione».
«Riteniamo che Eataly - aggiungono - debba percorrere ogni possibilità di soluzione tesa al mantenimento dell'investimento su Bari, anche valutando eventuali location alternative, viste le difficoltà di rilancio del quartiere fieristico. Bari resta una piazza importante che può offrire, fuori dall'emergenza pandemica, prospettive interessanti alle attività economiche come Eataly e non possiamo permetterci, a maggior ragione in questa fase, una decisione di chiusura definitiva».
«L'azienda il 31 marzo ha preso una decisione irrevocabile - aggiunge Antonio Miccoli, Filcams Cgil - noi come sindacato coinvolgeremo le istituzioni, dalla Regione Puglia fino al sindaco Decaro e l'Ente Fiera. Al netto delle criticità, di fatto l'azienda lamenta che in tutti questi anni non ci sia stato un vero investimento nel polo fieristico, una situazione che è stata la proverbiale goccia che ha fatto traboccare il vaso e li ha portati a scegliere per la chiusura. I dipendenti coinvolti dovrebbero essere 54, in quanto ci sono 40 full-time a cui si aggiungono i part-time. 54 famiglie che ora hanno fino ad ottobre la cassa integrazione, grazie al Dpcm Draghi. Il dramma non è immediato, ma sapere comunque che una azienda come questa a ottobre non riaprirà significa condannarli. Eataly che se ne va rischia di impoverire ancora di più non solo la Fiera, ma la città di Bari».
«I prossimi passi sono sicuramente un tavolo in Regione Puglia, e faremo di sicuro una mobilitazione, oltre a quanto stanno già facendo gli stessi lavoratori via social», conclude Miccoli.
«Abbiamo preso atto - sottolineano i sindacati in una nota congiunta - che le iniziali motivazioni di chiusura, addotte dalla società, andavano ben oltre la temporaneità delle restrizioni governative. Il negozio di Bari, a dire della società, non ha riscontrato negli anni scorsi le aspettative di fatturato attese, anche alla luce della recente ristrutturazione del 2019, nell'ambito della quale erano state ridotte le superfici di vendita e lo stesso organico aveva subito una forte contrazione».
«Riteniamo che Eataly - aggiungono - debba percorrere ogni possibilità di soluzione tesa al mantenimento dell'investimento su Bari, anche valutando eventuali location alternative, viste le difficoltà di rilancio del quartiere fieristico. Bari resta una piazza importante che può offrire, fuori dall'emergenza pandemica, prospettive interessanti alle attività economiche come Eataly e non possiamo permetterci, a maggior ragione in questa fase, una decisione di chiusura definitiva».
«L'azienda il 31 marzo ha preso una decisione irrevocabile - aggiunge Antonio Miccoli, Filcams Cgil - noi come sindacato coinvolgeremo le istituzioni, dalla Regione Puglia fino al sindaco Decaro e l'Ente Fiera. Al netto delle criticità, di fatto l'azienda lamenta che in tutti questi anni non ci sia stato un vero investimento nel polo fieristico, una situazione che è stata la proverbiale goccia che ha fatto traboccare il vaso e li ha portati a scegliere per la chiusura. I dipendenti coinvolti dovrebbero essere 54, in quanto ci sono 40 full-time a cui si aggiungono i part-time. 54 famiglie che ora hanno fino ad ottobre la cassa integrazione, grazie al Dpcm Draghi. Il dramma non è immediato, ma sapere comunque che una azienda come questa a ottobre non riaprirà significa condannarli. Eataly che se ne va rischia di impoverire ancora di più non solo la Fiera, ma la città di Bari».
«I prossimi passi sono sicuramente un tavolo in Regione Puglia, e faremo di sicuro una mobilitazione, oltre a quanto stanno già facendo gli stessi lavoratori via social», conclude Miccoli.