
Spettacoli
"Druda cuore di donna", al cineporto il film pugliese girato a Bari
lunedì 9 dicembre 2019
Verrà presentato lunedì 9 dicembre alle 16, al cineporto di Bari, all'interno della Fiera del Levante, 'Druda, cuore di donna', il cortometraggio storico ambientato a Serre, ma girato tra Bari e Brindisi con regia e produzione e tutta pugliese.
La pellicola è tratta dalla storia vera di Luigia Cannalonga, una contadina che, durante il periodo risorgimentale, fu sospettata di essere a capo di una banda di briganti insieme al figlio Gaetano. Una 'druda', appunto, termine coniato a sottolineare il disprezzo con il quale i piemontesi appellavano le donne meridionali.
La sceneggiatura rispetta integralmente la vera storia, come da documenti d'Archivio, della brigantessa che viene spesso menzionata insieme alla ben più nota Michelina de Cesare. Tuttavia "quella di Luigia- spiega la regista Caterina Firinu- è una vicenda che ha a che fare più con l'amore e la passione di donna e di madre che con la rabbia e la ribellione della brigantessa. Il cortometraggio vuole essere un tributo alle donne del sud che lottarono in un momento storico particolarmente violento. Partendo dalla storia di Luigia, si offre, infatti, lo spaccato storico di quello che fu il difficile periodo post-unitario".
L'idea del soggetto nasce dallo studio e dalla ricerca della professoressa Antonella Musitano, storica e studiosa del periodo post-unitario, e dalla collaborazione, per la ricerca delle tradizioni e del costume dell'epoca, della professoressa Adele Pulice Lozito. La produzione è del professor Vincenzo Colonna "che ha creduto nel progetto ed investito nell'arte e nella cultura", ha commentato la Firinu.
Il direttore della fotografia è Paco Maddalena che, con "Nauta Studio" ha curato anche montaggio e post-produzione.
La pellicola è tratta dalla storia vera di Luigia Cannalonga, una contadina che, durante il periodo risorgimentale, fu sospettata di essere a capo di una banda di briganti insieme al figlio Gaetano. Una 'druda', appunto, termine coniato a sottolineare il disprezzo con il quale i piemontesi appellavano le donne meridionali.
La sceneggiatura rispetta integralmente la vera storia, come da documenti d'Archivio, della brigantessa che viene spesso menzionata insieme alla ben più nota Michelina de Cesare. Tuttavia "quella di Luigia- spiega la regista Caterina Firinu- è una vicenda che ha a che fare più con l'amore e la passione di donna e di madre che con la rabbia e la ribellione della brigantessa. Il cortometraggio vuole essere un tributo alle donne del sud che lottarono in un momento storico particolarmente violento. Partendo dalla storia di Luigia, si offre, infatti, lo spaccato storico di quello che fu il difficile periodo post-unitario".
L'idea del soggetto nasce dallo studio e dalla ricerca della professoressa Antonella Musitano, storica e studiosa del periodo post-unitario, e dalla collaborazione, per la ricerca delle tradizioni e del costume dell'epoca, della professoressa Adele Pulice Lozito. La produzione è del professor Vincenzo Colonna "che ha creduto nel progetto ed investito nell'arte e nella cultura", ha commentato la Firinu.
Il direttore della fotografia è Paco Maddalena che, con "Nauta Studio" ha curato anche montaggio e post-produzione.
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