giancarlo romairone
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Calcio

SSC Bari, Roimairone: «Il mercato sarà di rifinitura. Guardiamo a calciatori giovani»

Il direttore sportivo biancorosso: «A Palermo l'ennesimo esame della nostra stagione. Simeri? Deve sforzarsi, il mister non ha preclusioni»

«Dobbiamo pensare intensamente alla partita di Palermo, che sarà difficile e importante nel nostro percorso di crescita. Cerchiamo di chiudere bene questa fase, poi vedremo cosa fare». Così Giancarlo Romairone, direttore sportivo della SSC Bari, all'indomani della vittoria 4-1 sull'Avellino e all'antivigilia della sfida di Palermo, che concluderà il 2020 dei biancorossi.

«I segnali testimoniano il grande lavoro: stiamo diventando squadra, stiamo vivendo intensamente la quotidianità per migliorarci - continua Romairone. Tanto si potrà migliorare, poi dopo aver fatto bene la partita di Palermo valuteremo tutto per continuare a crescere nella seconda parte di stagione. Ogni partita è un banco di prova: ce lo chiedono la proprietà e la città. Io lo ritengo un'occasione di crescita professionale. La partita di mercoledì è difficilissima, ci può dare punti importanti, ma ogni partita è da preparare così. Chi non è pronto, chi ha delle pause, chi deve rifiatare non può stare in questo contesto. Ogni settimana c'è un esame importante».

Tema centrale è il mercato: «Il mercato deve essere di rifinitura, non ci sono stravolgimenti da fare - annuncia Romairone. Il lavoro sta dando risultati ma non sono ancora sufficienti; dobbiamo continuare nel lavoro quotidiano. Ci sono verifiche su tutti i reparti, dobbiamo valutare se siamo coperti o se bisogna portare in rosa nuova competizione nel ruolo. Il Bari non ha la necessità di avere minutaggio di under23 come altre società; la nostra valutazione è stata fatta su altri parametri. Uno dei giovani, Minelli, quando è stato chiamato in causa si è comportato come un veterano. Per noi Minelli è stata una perdita importante, fortunatamente dietro stanno tirando la cinghia. Speriamo di averlo a disposizione nei primi giorni del 2021. L'attenzione sul mercato invernale sarà rivolta anche a questo aspetto, perché nella seconda fase del campionato avremo bisogno di freschezza e mente libera. Non c'è preclusione per niente, non ci devono essere nomi ma soltanto giocatori giusti. Se qualcuno avesse da portare la propria esperienza non è da escludere. Non ci sono età, ma solo aspetti funzionali. Chi arriverà a Bari dovrà essere predisposto a tutto questo».

Ancora sul mercato, il diesse aggiunge: «Il mercato potrà dare qualche indicazione, ma la cosa più importante è la crescita di una rosa che ha intrapreso un percorso. C'è un grande lavoro quotidiano, un confronto quotidiano fra me e il mister, sostenuti dal presidente. Questa rosa ha grandi margini di miglioramento fisico-atletico, c'è grande richiesta fatta alla squadra e grande risposta dei giocatori. Abbiamo accorciato le distanze e siamo diventati competitivi. Dobbiamo essere certi che ogni calciatore abbia dato tutto; solo a quel punto potremo fare le valutazioni di mercato. Ci sono i numeri della rosa da considerare, bisognerà fare meno cose possibili e valutare chi avrà necessità di trovare più spazio, capire quali particolari potranno migliorare una rosa che ha dato comunque riscontri oggettivi. Al di là del mercato, i nostri margini di crescita siano ancora importanti. Al nostro interno è stata fatta una grande mole di lavoro, ci sono dialoghi continui fra me e il mister, sempre costruttivi. La squadra, stimolata, ha offerto sempre prestazioni giuste. C'è da valutare la classifica, c'è un avversario che corre forte; stiamo andando oltre i nostri limiti, ci serve come preparazione alla seconda parte di campionato. Il presidente è vicino, facciamo le valutazioni sui calciatori intorno, senza dimenticare che la nostra è una rosa di buon livello. Ho la necessità che tutti capiscano che i risultati si ottengono col percorso, quando parlo di crescita è perché c'è predisposizione. I margini sono ancora ampi, tutti non hanno fatto ancora vedere le loro cose migliori. C'è un ottimo margine da parte di tutti, ci sono soluzioni che abbiamo visto ancora a sprazzi. Questo mi fa ben sperare, ma anche mi dà la forza di intervenire quotidianamente. Dobbiamo essere pronti per quando gli stadi si potranno aprire, o perché arrivi lo stesso la spinta dei tifosi per farci volare».

Sui singoli, e in particolare sul caso Simeri, Romairone spiega: «C'è uno staff che tutti i giorni monitora i dati fisici e atletici dei giocatori, c'è un drone che analizza gli allenamenti. C'è poi il nostro allenatore che si confronta con lo staff e verifica ogni singolo giocatore. Poi il mister deve fare la formazione migliore, perché a noi piace correre forte e giocare per il risultato più importante. Nella rosa deve esserci competizione fra i giocatori, leale, giusta e controllata. Alcuni hanno avuto più spazio, altri meno; Simeri ha iniziato in ritardo, l'abbiamo sostenuto, si è sforzato di entrare in condizione. Poi c'è il riscontro con cui si mettono 11 giocatori più le sostituzioni per vincere le partite. Il fatto che lui nel passato sia stato un calciatore importante e che abbia finora ottenuto meno riscontro sul campo fa nascere l'attenzione su di lui; sono d'accordo con il mister sul fatto che si debba smorza. L'importante è che vinca il Bari e che lui sia sereno nel fare la migliore formazione possibile. L'attenzione mediatica deve essere sempre finalizzata all'interesse principale, la vittoria del Bari. Simeri deve sforzarsi, il mister non ha preclusioni e fa giocare chi sta meglio. Lo sta facendo, è in ritardo su alcuni aspetti e ci auguriamo che possa recuperare. Se qualcuno, in generale, rivendica situazioni personali, questo qui non può avvenire. Il mister non dà contentini, il Bari viene prima di tutto. Chi ha giocato meno è giusto che aspiri ad avere più spazio; dopo Palermo sarà mia cura valutare queste situazioni e decidere. Tutti quelli che sono ora in rosa devono dare il loro contributo. Se negli 11, nei 5 che entrano e in quelli che non entrano ogni giorno si riparte e ci si rialza è perché la rosa nel complesso lavora bene. Se i primi 11 vanno forte è anche grazie a chi porta una concorrenza in settimana. Si ragiona come squadra, se qualche singolo non entra in questi meccanismi vanno fatte delle valutazioni. Candellone fa un lavoro disumano tutti i giorni, non molla di un centimetro; meriterebbe risultati più eclatanti, ma deve continuare così. Marras me lo aspetto così per tante partite, ma è la squadra che lo aiuta a tirare fuori dal cilindro le giocate. Questo vale per tanti altri giocatori. Lollo è un giocatore forte, come lo sono tutti quelli in rosa. Sul campo bisogna dimostrarlo, a volte poi l'allenatore ha l'imbarazzo della scelta. Non è importante che un giocatore le giochi tutte, ma che sia sempre disponibile al massimo della forma. In quel momento si creano i gruppi vincenti e il singolo viene un attimo dopo rispetto alla squadra. Perrotta, come gli altri che hanno giocato meno, hanno da me lo stimolo costante a mettere in difficoltà il mister, a non accontentarsi e a lottare, però non essere tristi se lo spazio non è maggiore. L'importante è che il mister faccia giocare chi sta meglio. Di Perrotta avremo bisogno probabilmente mercoledì. Abbiamo necessità che tutti si sfidino fra loro con lealtà e forza».

Su altri elementi della rosa, il direttore sportivo prosegue: «Ciofani in un momento di emergenza è stato una grande intuizione del mister. Ieri lo ha reinventato come difensore centrale, e il ragazzo ha fatto una grande prestazione. È il frutto di un'attenzione quotidiana. Marfella? È un portiere forte, è il futuro del Bari. Ora la porta è ben coperta, valuteremo se mandarlo a giocare potrà essere di utilità. Io credo che possa essere una risorsa importante al nostro interno; una valutazione da fare con grande attenzione. Il grande paradosso è avere un calciatore di grande spessore come Andreoni, potenzialmente determinante, che però non ha mai visto il campo. Un ragazzo intelligente, con forza e struttura devastanti, lui ogni settimana fa 13 chilometri di media, è incredibile come non riesca a essere portato in partita. Il settore medico è concentrato per risolvere questo caso; questa rosa è stata costruita con due giocatori per ruolo, quindi alla sua assenza abbiamo sopperito bene. È chiaro che ha caratteristiche diverse; ci auguriamo che possa essere il nostro rinforzo nella seconda parte».

In conclusione, una riflessione su quanto accaduto ieri in Casertana-Viterbese, con i campani costretti a scendere in campo in 9 dopo essere stati falcidiati dal Covid: «L'episodio di Casertana-Viterbese è triste, ci sono delle regole ma al di là di queste le partite si devono giocare 11 contro 11. Sottolineo sempre la forza di questa società, perché noi nei momenti di difficoltà siamo controllati costantemente, siamo stati in bolla quando c'è stato il caso del mister; cosa che probabilmente per costi non tutte le società sono in grado di sostenere. Ci vorrebbe un po' di buon senso; si dovrebbero vedere organizzazioni e campionati. Portare avanti in C una società è una grande difficoltà per tutti. La partita è l'apice di un mondo nascosto. Siamo in difficoltà per la pandemia, ma ci aspettiamo che in pochi mesi il nostro mondo riparta di slancio. Ci sono persone che già da adesso devono essere attente e pronte a organizzare la migliore ripartenza possibile», conclude Romairone.






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