simeri catania bari. <span>Foto Ssc Bari</span>
simeri catania bari. Foto Ssc Bari
Calcio

Simeri bomber dalla panca. La fortuna premia l'audace Bari di Mignani

Il goal dell’attaccante al 94’ regala il successo sul Catania al tecnico, bravo a gestire forze e abbondanza di soluzioni

Un'arma strategica che sta diventando una felice abitudine. Il Bari di mister Mignani sbanca Catania ancora con un goal di Simeri, di nuovo subentrato dalla panchina. E se contro il Picerno gli era bastato un minuto per buttarla dentro, stavolta gliene sono serviti addirittura otto per siglare il goal vittoria, al 94'. E così vale ancora di più.

Eh già, perché il Bari porta a casa un successo 1-2 dal Massimino, in una partita che all'improvviso non si era messa bene. Anzi. La squadra biancorossa nella ripresa fa vedere tutto il suo potenziale ma anche tutti i problemi legati a una condizione fisica ancora precaria, che abbisogna di un po' di rodaggio ancora dopo la chiusura del mercato in extremis e il ritiro bruciato causa Covid.

Però, a conti fatti, il successo ai piedi dell'Etna è meritato dai galletti, premiati sì dalla fortuna ma anche dall'audacia e dall'ampiezza delle soluzioni. Nel primo tempo il Bari ci mette un po' a carburare ma fra 12' e 19' si fa vedere due volte con Cheddira, più un tiro velleitario di Botta alla mezzora. Con il Catania che si difende e prova a ripartire, al cospetto di un avversario tecnicamente superiore. Il trappolone di Baldini è ben congegnato, ma Mignani non ci cade: il Bari rischia poco o niente, e al 39' reclama per una spinta in area di Pinto su Antenucci. Il rigore ci può stare, ma non è clamoroso.

Ma la virtù maggiore di questa squadra, almeno per quel che abbiamo potuto vedere fin qui, è la pazienza. Fra 51' e 52' la premiata ditta Botta-Terranova confeziona il meritato vantaggio: prima il 10 offre un assist di una qualità superiore al centrale (bravo Stancampiano a dire no all'acrobazia del difensore), poi calcia l'angolo su cui Terranova sbuca per il vantaggio.

Sembra tutto fatto, ma c'è un ma… La condizione atletica della squadra è ancora precaria, l'uscita di Bianco dopo appena 10' toglie a Mignani quel po' di filtro a centrocampo, D'Errico non gioca neanche 1' per troppa stanchezza. Maita e Mallamo fanno la doppia fase, Scavone regge finché può, ma il calo arriva puntuale. Baldini si gioca le carte Piccolo e Moro, e proprio quest'ultimo salta in testa al distratto Di Cesare per realizzare il goal del pari, quasi insperato per gli etnei.

E qui subentra l'intuizione di Mignani: fuori Antenucci, Botta, Cheddira e Belli, dentro Marras, Paponi, Pucino e Simeri. Già, Simeri… L'uomo della provvidenza, nonché l'unico attaccante (aspettando Paponi) capace di riempire l'area avversaria; una delle poche cose che al Bari ancora manca. Al 94' Monteagudo rinvia malamente sul piede di Marras, che trova il capoccione del 9 pronto a spingere in rete il punto della vittoria. Un falco, un elemento utile e umile di cui il Bari targato Auteri-Romairone a gennaio si liberò con troppa leggerezza e poca riconoscenza.

«Abbiamo avuto fortuna, che però premia chi la cerca», ha detto Mignani. E lui l'ha cercata, con audacia e anche con qualche rischio. Sì, perché Simeri è on-fire in questo momento e farlo partire dalla panchina non era semplice. Il fatto che l'attaccante entri e faccia goal ogni volta da un lato denota la sua maturità, dall'altro l'abilità di Mignani anche come psicologo. Gestire la concorrenza interna non è compito semplice, per ora ci sta riuscendo bene.

E, così, il Bari ritorna dalla Sicilia con un bel bottino: 10 punti in quattro gare che valgono (in attesa del Monopoli impegnato stasera con l'Avellino) il primo posto. E con un esame complesso superato grazie al libro del "corto muso" tanto caro a Max Allegri (non uno qualsiasi). Domenica ci sarà la Paganese al San Nicola, un altro tassello in un percorso di crescita che appare ancora lungo e tortuoso. Però l'avvio di campionato poteva essere decisamente peggiore. Per ora, va benissimo così.
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