pasquale marino
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Calcio

Brescia-Bari 1-2, Marino: «Sorpresi dal loro cambio di formazione. Bravi a riorganizzarci»

Diaw: «Contento del goal, con Nasti intesa migliora. L’obiettivo è coinvolgere la piazza, può fare la differenza»

Il Bari torna a vincere, dopo due mesi e ben otto partite. Successo 1-2 in casa del Brescia, con una rimonta che coincide anche con la prima vittoria della gestione Pasquale Marino.

Il tecnico biancorosso commenta così: «Abbiamo sofferto nel primo tempo, non ho avuto modo di cambiare atteggiamento tattico davanti alla loro variazione di formazione all'ultimo momento. Non ci siamo campiti, c'è stato qualche malinteso: abbiamo difeso troppo basso, concedendo spazio. Con il passare del tempo i ragazzi hanno iniziato a organizzarci, sul finire abbiamo avuto le palle goal per pareggiarla con Nasti. Nel secondo tempo c'era lo spirito che chiedevo: essere aggressivi e più alti per non farli impostare da dietro. Rischiavamo di abbassarci, come la settimana scorsa, e questo non era "permesso"; i ragazzi hanno fatto una prestazione che dal punto di vista psicologico aiuterà a non pensare più a quello che è successo nella passata stagione».

Ancora Marino: «Nella ripresa andavamo con Ricci e Dorval ad aggredire alti i terzini per non farli ragionare. Quando erano nella nostra metà campo ci chiudevamo bene per avere campo aperto, che è importante per le caratteristiche dei nostri attaccanti che sanno mettere in difficoltà gli avversari andando negli spazi. È andata bene, sia difendendo bassi che aggredendoli nella loro metà campo. Preparare una partita in un modo per una settimana, e poi dover cambiare, per una squadra in fase di costruzione non è facile. Volevo mettere due attaccanti per avere più peso in area di rigore, perché sapevo come giocano i nostri avversari; all'ultimo momento ci cambiano tutto e abbiamo sbagliato qualcosa. I ragazzi hanno sofferto, man mano abbiamo trovato l'assetto giusto e abbiamo giocato con personalità la palla da dietro, senza frenesia di verticalizzare. Se la palla la abbiamo noi, gli altri non ci fanno male; fare solo una fase, e farla sempre bassa, è un problema».

Il mister spiega: «Nello spogliatoio ci siamo riorganizzati con più calma, perché eravamo all'imbocco del tunnel quando ci hanno detto che avevano cambiato formazione. Non ho avuto tempo di parlare con tutti, ma nella ripresa ci siamo organizzati al meglio. Abbiamo cambiato più sistemi di gioco e posizioni, nella ripresa abbiamo trovato quella giusta. Sibilli? Era nervoso, come tutti, perché non stavamo giocando. Quando ha iniziato a giocare nella sua posizione ha dato il meglio, si è sacrificato nella fase di non possesso. Si è visto il cambiamento di approccio nel secondo tempo. Dorval ha fatto tutta la fascia in copertura e si faceva vedere negli ultimi metri, ha fatto azioni importanti. La sua è stata una crescita importante. Ho rinunciato a due cambi perché non volevo toccare nulla: i ragazzi stavano facendo bene, con ancora energie da spendere, ho preferito andare avanti fino alla fine. Chi entra a freddo può entrare subito in partita ma può rischiare anche di faticare».

Marino analizza lo sviluppo della gara, e dà qualche giudizio sui singoli: «Non ci sono state solo azioni di contropiede, già nei primi minuti della ripresa abbiamo giocato nella loro metà campo, arrivando a costruire azioni pericolose. Potevamo subito fare il 2-1, però siamo stati pericolosi non solo in ripartenza. Morachioli? Ha un passo diverso, ci serviva qualcuno che accelerasse in fase di possesso e aiutasse in fase di non possesso. Possiamo giocare in diversi modi, l'importante è sempre la mentalità. I numeri contano in maniera relativa, a me interessa vincere le partite, non con chi e con che modulo. Le vittorie arrivano quasi sempre attraverso il gioco: la settimana scorsa abbiamo giocato a intermittenza e non meritavamo di vincere, oggi nel secondo tempo abbiamo meritato. Il Bari deve pensare a migliorarsi di settimana in settimana. Oggi abbiamo aggiunto personalità; la reazione nel secondo tempo a fatto vedere che i ragazzi volevano vincere la partita dopo otto turni. Questo porterà entusiasmo».

Sorrisi per Davide Diaw, che con il suo goal ha portato il pareggio e dato il via alla rimonta: «Sono contento del goal, c'era voglia di addrizzare una partita nata male e un campionato che non stava andando come volevamo. Complimenti a tutti, con il periodo che stiamo passando non era facile reagire dopo aver subito subito goal. La squadra è viva, ha carattere; senza questa cose dopo il goal ti sciogli, invece noi siamo ripartiti, l'abbiamo rimessa in piedi e siamo riusciti a vincerla. Nasti è un ottimo giocatore, giovane ma molto forte; è facile giocare con lui. Dobbiamo lavorare, con il mio infortunio non abbiamo lavorato molto insieme e l'intesa si forma solo giocando. Il tempo è dalla nostra parte, testa bassa e pensiamo partita per partita. Siamo partiti un po' così, loro hanno iniziato fortissimi e ci hanno schiacciati. La cosa fondamentale è la reazione, non è facile tirare fuori la testa; continuiamo così e andiamo avanti. Il mister ci chiede di andare ad aggredire alti per non far ragionare gli avversari; bisogna abituarsi a questo tipo di gioco, anche perché sono cambiate le richieste. Il goal? È stato bravissimo Sibilli a recuperare palla e a lanciarmi, ho puntato Mangraviti e ho calciato forte, è andata bene perché ho sorpreso il portiere sul primo palo. Noi vogliamo che inizi ora un altro campionato, non eravamo contenti di non riuscire a portare a casa i tre punti. Sono quelli che ti portano più serenità in settimana e portano la piazza a starti più vicina; la piazza di Bari è importante e può fare la differenza. Sta a noi portarli dalla nostra, continuiamo a far bene e cerchiamo di vincerle tutte. Non sarà facile, ma quello deve essere l'obiettivo. Non volevamo ripetere gli errori delle partite scorse, quando tutta la squadra ha in testa una cosa è più difficile per gli altri. Dopo il nostro vantaggio ho avuto la sensazione che non potessero mai farci goal; questo è lo spirito giusto. Sappiamo quello che può dare una piazza come Bari, soffrivamo anche per loro; sono sempre venuti allo stadio e ci hanno seguiti in trasferta, è brutto non riuscire a regalargli una vittoria. Speriamo di riuscire a coinvolgere sempre più gente, che sia un punto di partenza».
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