Intitolazione piazzetta Stefano Fumarulo
Intitolazione piazzetta Stefano Fumarulo
Vita di città

Un anno senza Stefano Fumarulo. Bari lo ricorda intitolandogli una piazzetta

Stamattina la cerimonia a Palese. Decaro: «Un uomo onesto, capace e determinato». Emiliano: «Un obbligo verso dovere e amicizia»

Era il 12 aprile del 2017 quando Stefano Fumarulo, giovane dirigente regionale esperto di antimafia sociale e di politiche migratorie, ci lasciava a causa di un infarto che lo ha portato via all'età di soli 38 anni.

Nel primo anniversario della sua morte, Bari ha voluto ricordare uno dei suoi figli più brillanti con l'intitolazione di una piazzetta a suo nome. Stamattina si è tenuta la cerimonia nel quartiere Palese, al termine di via E. Pirè, dove da oggi insiste piazzetta Stefano Fumarulo, alla presenza del sindaco Antonio Decaro, del governatore della Regione Puglia Michele Emiliano e del presidente del Municipio V Giovanni Moretti, strettisi attorno ad amici, familiari e colleghi in memoria di Stefano. Della manutenzione dell'area verde presente nella piazzetta di occuperà la famiglia Vasile.

«È già trascorso un anno dalla scomparsa di Stefano - esordisce Antonio Decaro nel discorso commemorativo. Suona ancora molto strano pensare a lui come a qualcuno che non è più tra noi. È inimmaginabile che ci abbia lasciato così presto, con tante cose ancora da fare insieme. In realtà, sento di poter dire che in qualche modo Stefano è ancora qui con noi. Lo conferma lo straordinario patrimonio sull'antimafia sociale che ci ha lasciato: pensate che tutto ciò che sappiamo e che abbiamo realizzato a Bari in pochissimi anni, lo dobbiamo a lui e all'esperienza dell'Agenzia per la lotta non repressiva alla criminalità organizzata. Lo conferma ciò che di buono è riuscito a concretizzare in pochi mesi durante il suo impegno da dirigente in Regione: su ogni cosa mi viene da pensare alla chiusura del ghetto di Rignano, un'operazione complessa e mai portata a termine da nessuno prima.
Soprattutto lo conferma la presenza qui, oggi, dei suoi amici e delle tante persone che gli vogliono bene, perché gliene vogliono ancora tanto.

Commosso il ricordo personale del sindaco, che insieme a Fumarulo ha mosso i primi passi nella politica: «Stefano - continua Decaro - è stato un uomo determinato, onesto, capace. Lo conoscevo bene, eravamo amici. Si può dire che siamo cresciuti insieme, professionalmente e umanamente. Abbiamo percorso un tratto di strada insieme e abbiamo addirittura diviso la stessa camera da letto a Roma. Per questo per me è molto triste dover presenziare a un'iniziativa del genere. Le intitolazioni di piazze e strade si dedicano a persone di una certa età, scomparse da tempo. La trovo un'ingiustizia enorme. Però sono anche felice di essere io a farlo, e di poterlo fare assieme a Michele Emiliano, che per primo ha intuito lo straordinario potenziale di quel giovane ricercatore».

«Questa intitolazione - conclude il primo cittadino - è certamente un modo per onorare la sua memoria e la sua vita. Ma è anche un modo per ricordare a noi tutti che si può vivere scegliendo da che parte stare, dalla parte di coloro che preferiscono il rispetto delle regole all'illegalità, dalla parte di chi decide di osservare sempre i principi di giustizia e uguaglianza invece di perseguire le strade dell'illecito o della corruzione.Mi consola pensare che, anche attraverso questa intitolazione, le future generazioni un giorno possano conoscere la vita di Stefano Fumarulo, un partigiano moderno, come l'ha definito don Franco Lanzolla, un uomo che ha sempre scelto di stare dalla parte giusta. Un uomo che ci manca ogni giorno».

«Questa piazzetta - continua Michele Emiliano - si trova in un quartiere complicato e bellissimo. Ecco perché è il posto giusto dove ricordare un uomo che non ha mai amato i luoghi comodi. Tutte le mattine lui era davanti alla mia scrivania per farmi rapporto, per raccontarmi i fatti, arrabbiandosi davanti agli atti di slealtà. Innanzitutto verso la Costituzione della Repubblica italiana, che lui incarnava perfettamente. Stefano ha riempito la sua terra di stima; essergli stato amico equivale a un giuramento sulla Costituzione. Non sono tante le persone che decidono di vivere nella struttura delle istituzioni in maniera lieve, senza far chiasso, con sobrietà e generosità. Per tutti coloro che hanno lavorato con lui è stato sempre un buon amico, e lo è stato anche per me. Tante volte con lui sono stato più brusco del necessario, ma Stefano per tutelare le istituzioni ha sempre usato la prudenza e la virtù politica. Tutto questo manca da morire a tutti noi, tant'è che la Regione Puglia non riesce ancora a sostituirlo. Questa è stata una perdita che mi ha sottratto energia, ma il sapere che Stefano non avrebbe accettato questo sentimento è l'unica cosa che mi fa andare avanti. Ricordatevi tutte le volte in cui ha fatto un gesto di cortesia e umanità verso di voi. Per tutti Stefano sarà sempre un obbligo verso il dovere e l'amicizia».


Stefano Fumarulo

Scomparso prematuramente il 12 aprile 2017 a 38 anni, mentre ricopriva il ruolo di dirigente della sezione Sicurezza del cittadino, Politiche per le migrazioni e Antimafia sociale della Regione Puglia, Stefano Fumarulo era nel pieno dei suoi impegni per il ripristino della legalità nei campi pugliesi contro il fenomeno del caporalato e a sostegno dei diritti dei lavoratori migranti.

Nonostante la giovane età, aveva già svolto diversi incarichi di rilievo in qualità di esperto, anche a livello internazionale, delle politiche di antimafia sociale e della sicurezza urbana. Tra gli altri, si ricordano quello di responsabile dell'Agenzia per la lotta non repressiva alla criminalità organizzata del Comune di Bari (ottobre 2007 - giugno 2014), organismo nato contemporaneamente alla sua assunzione all'interno dello staff del sindaco di Bari; consulente gratuito del presidente della Commissione d'inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali della Camera dei Deputati; responsabile per il Messico per conto di "Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie" e come consulente dell'Unità mondiale contro la criminalità organizzata dell'ONU.

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