
Cronaca
Stretta della Finanza contro falsi prodotti anti-Covid, maxi sequestro in provincia di Bari
Mascherine, gel e guanti non conformi, farmaci inefficaci e generi alimentari non tracciabili nel mirino delle fiamme gialle
Bari - venerdì 15 maggio 2020
11.24
Giro di vite della Guardia di finanza contro i presidi sanitari illegali e addirittura contro falsi medicinali "anti-Covid19". Scatta il maxi sequestro in provincia di Bari, dove i militari delle fiamme gialle hanno eseguito 41 interventi, tra controlli di polizia economico-finanziaria e perquisizioni di iniziativa, nei confronti di imprese operanti nei seguenti settori: supermercati; ferramenta; commercio al dettaglio di articoli medicali ed ortopedici; commercio al dettaglio di prodotti per la casa; commercio al dettaglio di saponi e detersivi; commercio al dettaglio di articoli di profumeria; commercio al dettaglio di parti e accessori di autoveicoli; commercio al dettaglio di giochi e giocattoli.
L'operazione, denominata "repetita iuvant", ha consentito complessivamente di effettuare il sequestro, per violazioni di natura amministrativa e penale, di circa 171.500 prodotti, in massima parte mascherine di varia tipologia, ma anche visiere e occhiali protettivi, gel e salviettine igienizzanti, per un valore complessivo di mercato pari a oltre euro 430mila, di denunciare 20 soggetti ritenuti responsabili di pratiche commerciali illecite e fraudolente, nonché di segnalare alle Autorità amministrative competenti 19 persone per non avere rispettato la normativa in materia di sicurezza dei prodotti e di disciplina dei prezzi.
In tale contesto, i militari della Tenenza di Putignano - all'interno di un supermercato, gestito da un cittadino cinese, con sede nel Baricentro di Casamassima - hanno sottoposto a sequestro penale oltre 150 confezioni di farmaci cinesi spacciati espressamente come rimedi "anti-Covid19", nonché a sequestro amministrativo oltre un quintale di alimenti di origine animale e vegetale (carne congelata, insaccati, pasta, snack, succhi di frutta, biscotti ecc.) privi dei prescritti requisiti di tracciabilità. Inoltre, nel corso dell'operazione è stata eseguita dalle fiamme Gialle della tenenza di Bitonto anche una perquisizione delegata dalla Procura della Repubblica di Bari nei confronti di un privato residente a Bitonto che commercializzava on line mascherine FFP2 a prezzi elevati, con un ricarico di circa il 500% rispetto al prezzo di acquisto. La perquisizione ha consentito di sequestrare 130 mascherine FFP2, ma soprattutto di risalire ai fornitori della merce, due grossisti, nonché a un altro soggetto privato - tutti di nazionalità cinese - presso i cui depositi siti a Modugno i finanzieri bitontini hanno sottoposto a sequestro penale 105mila mascherine tra chirurgiche e FFP2 con istruzioni scritte esclusivamente in lingua cinese. Nello specifico, le mascherine di tipo chirurgico sono risultate non regolari in quanto prive dei prescritti requisiti di sicurezza, ovvero della certificazione dell'Istituto Superiore di Sanità, mentre le mascherine FFP2 riportavano il marchio "CE" impresso illegalmente, posto che la relativa attestazione di conformità era stata rilasciata da un organismo non autorizzato. In più, sono state sottoposte a sequestro amministrativo oltre 30mila mascherine di varie tipologie prive delle necessarie indicazioni che - secondo le prescrizioni della normativa di settore - devono essere fornite al consumatore a garanzia della relativa sicurezza. Quindi, sono stati segnalati 16 titolari di imprese alla competente Camera di Commercio che ora rischiano sanzioni pecuniarie che possono raggiungere, a seconda dei casi, anche oltre 25mila euro.
L'operazione, denominata "repetita iuvant", ha consentito complessivamente di effettuare il sequestro, per violazioni di natura amministrativa e penale, di circa 171.500 prodotti, in massima parte mascherine di varia tipologia, ma anche visiere e occhiali protettivi, gel e salviettine igienizzanti, per un valore complessivo di mercato pari a oltre euro 430mila, di denunciare 20 soggetti ritenuti responsabili di pratiche commerciali illecite e fraudolente, nonché di segnalare alle Autorità amministrative competenti 19 persone per non avere rispettato la normativa in materia di sicurezza dei prodotti e di disciplina dei prezzi.
In tale contesto, i militari della Tenenza di Putignano - all'interno di un supermercato, gestito da un cittadino cinese, con sede nel Baricentro di Casamassima - hanno sottoposto a sequestro penale oltre 150 confezioni di farmaci cinesi spacciati espressamente come rimedi "anti-Covid19", nonché a sequestro amministrativo oltre un quintale di alimenti di origine animale e vegetale (carne congelata, insaccati, pasta, snack, succhi di frutta, biscotti ecc.) privi dei prescritti requisiti di tracciabilità. Inoltre, nel corso dell'operazione è stata eseguita dalle fiamme Gialle della tenenza di Bitonto anche una perquisizione delegata dalla Procura della Repubblica di Bari nei confronti di un privato residente a Bitonto che commercializzava on line mascherine FFP2 a prezzi elevati, con un ricarico di circa il 500% rispetto al prezzo di acquisto. La perquisizione ha consentito di sequestrare 130 mascherine FFP2, ma soprattutto di risalire ai fornitori della merce, due grossisti, nonché a un altro soggetto privato - tutti di nazionalità cinese - presso i cui depositi siti a Modugno i finanzieri bitontini hanno sottoposto a sequestro penale 105mila mascherine tra chirurgiche e FFP2 con istruzioni scritte esclusivamente in lingua cinese. Nello specifico, le mascherine di tipo chirurgico sono risultate non regolari in quanto prive dei prescritti requisiti di sicurezza, ovvero della certificazione dell'Istituto Superiore di Sanità, mentre le mascherine FFP2 riportavano il marchio "CE" impresso illegalmente, posto che la relativa attestazione di conformità era stata rilasciata da un organismo non autorizzato. In più, sono state sottoposte a sequestro amministrativo oltre 30mila mascherine di varie tipologie prive delle necessarie indicazioni che - secondo le prescrizioni della normativa di settore - devono essere fornite al consumatore a garanzia della relativa sicurezza. Quindi, sono stati segnalati 16 titolari di imprese alla competente Camera di Commercio che ora rischiano sanzioni pecuniarie che possono raggiungere, a seconda dei casi, anche oltre 25mila euro.