La manifestazione della scuola
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Scuola e Lavoro

Scuola in protesta a Bari, i sindacati: «No al doppio turno»

Nonostante le rassicurazioni del prefetto giunte dalla riunione di ieri si lotta contro gli ingressi scaglionati

Scuola in piazza questa mattina a Bari. Sindacati, studenti, insegnanti, dirigenti, tutti i rappresentanti della scuola della provincia di Bari hanno manifestato in piazza della Libertà per esprimere il loro disappunto sul doppio turno di ingresso nelle scuole superiori alle 8 e alle 9.40.

Una decisione che, stando a quanto emerso dopo l'incontro tenutosi ieri pomeriggio in prefettura, non escluderebbe, per il futuro "una verifica e una rimodulazione anche in relazione ai singoli casi". Ma per i sindacati il vero problema è rappresentato dal sistema dei trasporti.

«Questa decisione è una lavata di faccia davanti all'opinione pubblica - tuona Vito Carlo Castellana, coordinatore provinciale Gilda insegnanti - in realtà non abbiamo ancora un piano chiaro dei trasporti. Abbiamo gli stessi organici da quando c'è stata la legge Gelmini, cioè le famose classi pollaio. Non si è risolto assolutamente nulla e questa pandemia ha semplicemente messo in evidenza le carenze della scuola».

«Noi oggi abbiamo saputo della riunione di ieri in cui c'è stato sostanzialmente un nulla di fatto - aggiunge Giovanni Verga, segretario regionale UIL Scuola - Oggi chiediamo che sia potenziato il sistema dei trasporti e su questo non arretreremo di un millimetro perché ci hanno detto tante chiacchiere in quest'ultimo anno e mezzo, ci avevano rassicurati che il sistema dei trasporti era sotto controllo, ma in realtà così non è stato».

«Le ricadute che noi temiamo - aggiunge Ezio Falco di CGIL Bari - sono soprattutto sono sul diritto allo studio dei ragazzi e in particolar modo quelli più deboli che in alcune circostanze potrebbero tornare a casa anche alle 18-19 e quindi rendere difficoltose le possibilità di studio».

«Sono molto triste per la giornata di oggi perché è una sconfitta delle istituzioni locali perché avremmo potuto discuterne nei mesi estivi per organizzare la scuola in presenza. il Ministro Bianchi aveva detto che la scuola a settembre sarebbe ripartita in presenza, però noi non abbiamo fatto nulla: per questo io contesto l'assenza e l'inefficienza dell'istituzioni locali in questo momento perché sono stati miopi verso le istituzioni scolastiche», commenta Vito Masciale Snals Confsal.
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