
Scuola e Lavoro
Scuola a Bari, la provocazione del dirigente della Duse: «Apriamo classi nei centri commerciali»
E l'assessore Paola Romano rilancia la proposta di fare sì che docenti e operatori vengano vaccinati subito dopo i sanitari
Bari - domenica 10 gennaio 2021
14.18
Non smette di far discutere il tema scuola a Bari. L'ultima provocazione in ordine di tempo, dopo la protesta dei docenti e le proposte dei genitori, viene da un dirigente scolastico. Gerardo Marchitelli, "preside" dell'istituto comprensivo Eleonora Duse, che su Facebook protesta contro la chiusura delle scuole e l'apertura delle attività.
«Nell'ultima apertura di fine settimana, al centro commerciale, in un'ora, ho contato 200 ragazzi in età scolare da 0 a 14 anni - scrive Marchitelli - Ho intenzione di chiedere al responsabile del centro se mi autorizza ad aprire delle classi nell'area supermercato o negli spaziosi corridoi».
Un j'accuse molto forte contro coloro che ritengono che l'economia debba andare avanti, mentre le scuole possono "essere sacrificate" in nome della salute pubblica. «Sono fermi solo i bambini per "un nonno in più" - aggiunge - Tutto il resto, "per un nonno in meno" è necessario. I genitori che escono dal proprio domicilio, lasciando i figli a casa, tornano a casa sanificati? Non capirò mai la differenza tra un centro commerciale e la scuola, o meglio la comprendo, ma cerchiamo di essere onesti. Per l'economia bisogna circolare, per l'istruzione si può anche stare a casa; non c'è guadagno. Quali sono i dati, da settimane? A scuole chiuse, i contagi non calano: l'economia crea 20 mila nuovi casi al giorno e chissà quanti nonni in meno, ma non importa è necessario».
E questa mattina l'assessore Paola Romano aveva lanciato la sua proposta per una scuola sicura, proposta già avanzata anche dai presidi di Puglia: «Sarebbe opportuno che il Governo inserisse tutti gli insegnanti, gli educatori e i lavoratori del mondo della scuola nella fascia prioritaria dei vaccini. È inaccettabile pensare ad un mondo produttivo che non si ferma, ne capisco le ragioni di fondo ovviamente e sono vicina alle tante famiglie in difficoltà, e al contempo vedere le scuole chiuse».
«Nell'ultima apertura di fine settimana, al centro commerciale, in un'ora, ho contato 200 ragazzi in età scolare da 0 a 14 anni - scrive Marchitelli - Ho intenzione di chiedere al responsabile del centro se mi autorizza ad aprire delle classi nell'area supermercato o negli spaziosi corridoi».
Un j'accuse molto forte contro coloro che ritengono che l'economia debba andare avanti, mentre le scuole possono "essere sacrificate" in nome della salute pubblica. «Sono fermi solo i bambini per "un nonno in più" - aggiunge - Tutto il resto, "per un nonno in meno" è necessario. I genitori che escono dal proprio domicilio, lasciando i figli a casa, tornano a casa sanificati? Non capirò mai la differenza tra un centro commerciale e la scuola, o meglio la comprendo, ma cerchiamo di essere onesti. Per l'economia bisogna circolare, per l'istruzione si può anche stare a casa; non c'è guadagno. Quali sono i dati, da settimane? A scuole chiuse, i contagi non calano: l'economia crea 20 mila nuovi casi al giorno e chissà quanti nonni in meno, ma non importa è necessario».
E questa mattina l'assessore Paola Romano aveva lanciato la sua proposta per una scuola sicura, proposta già avanzata anche dai presidi di Puglia: «Sarebbe opportuno che il Governo inserisse tutti gli insegnanti, gli educatori e i lavoratori del mondo della scuola nella fascia prioritaria dei vaccini. È inaccettabile pensare ad un mondo produttivo che non si ferma, ne capisco le ragioni di fondo ovviamente e sono vicina alle tante famiglie in difficoltà, e al contempo vedere le scuole chiuse».