Scuola e Lavoro
Rincaro costi energia, dal Comune di Bari un secco "no" al ritorno della Dad
L'idea sta circolando per risparmiare sul riscaldamento a scuola. Romano: «L'istruzione ha già pagato troppo»
Bari - venerdì 2 settembre 2022
12.28
Tornare, in inverno, a un paio di giorni a settimana in didattica a distanza. Stavolta (almeno si spera) non per contenere il rischio di contagi Covid ma per risparmiare qualcosa sul riscaldamento a scuola, visti i rincari del costo dell'energia e i prezzi ormai impazziti.
Dal Comune di Bari, però, si fa sentire forte il "no" a questa soluzione. L'assessore alle Politiche educative e giovanili, Paola Romano, prende posizione: «Con i prezzi delle bollette in costante aumento, iniziamo già a sentire le più disparate richieste di "aiuto" al mondo della scuola, tra cui la scellerata proposta di togliere ai nostri figli lezioni in presenza in uno o più giorni della settimana. In proposito, posto che è compito di tutti noi fare la nostra parte - a Bari stiamo già cercando tutte le migliori soluzioni per gestire meglio i consumi elettrici in queste ore, e l'80 per cento degli istituti di nostra competenza è già oggi coperto da pannelli fotovoltaici, perché ci siamo mossi in tempo - sento di dover prendere una posizione netta: abbiamo già dato. La scuola ha bisogno di ricevere risorse e aiuti, non di essere sottoposta all'ennesimo sacrificio. Non è giusto chiedere agli studenti di pagare anche questo prezzo».
Romano argomenta la sua posizione così: «In Italia, negli ultimi 30 anni, abbiamo assistito a una scena ricorrente: ogni volta che lo Stato ha avuto bisogno di chiedere sacrifici per ogni crisi che ciclicamente si è presentata la politica ha chiesto aiuto alla scuola. Dai tagli lineari di bilancio per gestire le crisi economiche al Covid, con le chiusure e la Dad, il mondo della scuola è sempre stato chiamato a dare, molto spesso senza ricevere. Nonostante gli sforzi di tutti gli operatori del settore, purtroppo, le conseguenze di queste scelte sono sotto gli occhi di tutti: un paese che fatica a crescere dal punto di visto economico, in cui i giovani emigrano e hanno grande difficoltà a trovare un posto nella società e nel mondo».
Dal Comune di Bari, però, si fa sentire forte il "no" a questa soluzione. L'assessore alle Politiche educative e giovanili, Paola Romano, prende posizione: «Con i prezzi delle bollette in costante aumento, iniziamo già a sentire le più disparate richieste di "aiuto" al mondo della scuola, tra cui la scellerata proposta di togliere ai nostri figli lezioni in presenza in uno o più giorni della settimana. In proposito, posto che è compito di tutti noi fare la nostra parte - a Bari stiamo già cercando tutte le migliori soluzioni per gestire meglio i consumi elettrici in queste ore, e l'80 per cento degli istituti di nostra competenza è già oggi coperto da pannelli fotovoltaici, perché ci siamo mossi in tempo - sento di dover prendere una posizione netta: abbiamo già dato. La scuola ha bisogno di ricevere risorse e aiuti, non di essere sottoposta all'ennesimo sacrificio. Non è giusto chiedere agli studenti di pagare anche questo prezzo».
Romano argomenta la sua posizione così: «In Italia, negli ultimi 30 anni, abbiamo assistito a una scena ricorrente: ogni volta che lo Stato ha avuto bisogno di chiedere sacrifici per ogni crisi che ciclicamente si è presentata la politica ha chiesto aiuto alla scuola. Dai tagli lineari di bilancio per gestire le crisi economiche al Covid, con le chiusure e la Dad, il mondo della scuola è sempre stato chiamato a dare, molto spesso senza ricevere. Nonostante gli sforzi di tutti gli operatori del settore, purtroppo, le conseguenze di queste scelte sono sotto gli occhi di tutti: un paese che fatica a crescere dal punto di visto economico, in cui i giovani emigrano e hanno grande difficoltà a trovare un posto nella società e nel mondo».