I rilievi della Polizia Scientifica
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Cronaca

Omicidio Capriati: perché ora a Bari si teme una guerra di mafia tra i clan

La sua uccisione, la sera di Pasquetta, fa capire che la tregua tra clan è saltata. Sullo sfondo il controllo delle attività illecite

A Bari ora si teme una nuova guerra di mafia. L'uccisione, a Pasquetta, di Raffaele Capriati, figlio di Sabino e nipote del boss indiscusso di Bari Vecchia Tonino, fa capire che la tregua tra clan è saltata. Le modalità dell'agguato lasciano poco spazio ad altre interpretazioni: quella di Capriati è di certo un'esecuzione mafiosa.

E sullo sfondo potrebbe esserci questa volta il piatto della movida, tutto da raccontare secondo i codici degli affari. Non c'è dubbio alcuno sulla matrice mafiosa dell'agguato nel quale è caduto «il pacifista della famiglia» mafiosa contrapposta a quella degli Strisciuglio. E proprio nei confronti degli uomini della «Luna», ieri, fra Adelfia e Carbonara, sono scattati controlli e perquisizioni: i poliziotti della Questura hanno svolto verifiche su persone e, poi, setacciato luoghi e abitazioni.

L'agguato è avvenuto in una strada buia di Torre a Mare, lungo via Bari: uno o più uomini, arrivati a bordo di una moto, si sarebbero accostati all'auto di Capriati e, impugnando un revolver, avrebbero esploso almeno quattro proiettili, per poi fuggire. All'arrivo degli agenti delle Volanti dell'auto di Capriati non c'era più neanche l'ombra, tanto che risalendo alla targa e al modello, gli inquirenti stanno cercando di capire che fine abbia fatto e se Capriati non fosse solo. Ma con una donna.

Chi ha agito per colpire Capriati, scarcerato a fine agosto 2022 dopo aver scontato 17 anni per concorso nell'omicidio del 16enne Michele Fazio, non ha lasciato tracce. Per questo, oltre alle risultanze della Scientifica che ha repertato quattro bossoli di grosso calibro, considerato una firma degli ambienti mafiosi, saranno fondamentali le immagini di videosorveglianza che la Squadra Mobile sta recuperando su un percorso più ampio, vista l'assenza di occhi elettronici in via Bari.

Per comprendere la direzione dei colpi esplosi, se la distanza sia stata o meno ravvicinata e quale colpo di pistola abbia causato la morte di Capriati, sarà invece necessario attendere l'esito dell'autopsia sul corpo dell'uomo - l'incarico è stato dato al medico Francesco Vinci - che sarà svolta all'Istituto di Medicina Legale di Bari. E poi bisogna considerare la zona: Capriati abitava a Bari vecchia. Cosa ci facesse lì, a due passi dal regno dei Parisi e Palermiti, resta ancora un mistero.

Intanto il prefetto Francesco Russo ha convocato per domani una riunione del comitato per l'ordine e la sicurezza, mentre il sindaco, Antonio Decaro, sottolinea che «la città non può vivere nel terrore dell'attesa di un regolamento di conti tra clan. È importante agire ora per bloccare qualunque potenziale recrudescenza».
  • Raffaele Capriati
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