Joe Barbieri
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Eventi e cultura

Joe Barbieri in concerto al teatro Palazzo

Il cantautore scoperto da Pino Daniele porta in Puglia il suo ultimo disco "Origami"

Si chiama "Origami" l'ultimo disco di Joe Barbieri il cantautore italiano scoperto da Pino Daniele e tra gli artisti più amati da Stefano Bollani, che sabato 21 aprile alle 21 terrà un concerto al Teatro Palazzo di Bari. Con Barbieri sul palco ci saranno Antonio Fresa al pianoforte, Stefano Jorio al violoncello, Giacomo Pedicini al basso acustico e Sergio Di Natale alla batteria.
Barbieri è tornato nel 2017 con un disco intimo ed elegante, il quinto lavoro discografico, uscito per Microcosmo Edizioni/distr. Believe, ad oltre due anni di distanza dal precedente "Cosmonauta Da Appartamento". Undici canzoni che rappresentano il compendio del suono e della scrittura di Joe Barbieri, il capitolo nel quale il linguaggio dell'artista napoletano tocca la sua definitiva riconoscibile compiutezza. E a dispetto dell'isolamento nel quale è stato inizialmente concepito, per registrare "Origami" si sono dati convegno molti virtuosi italiani del jazz: da Paolo Russo a Giuseppe Milici, fino a Paolo Fresu, che duetta con Barbieri nella intensa "Rinascimento"; collaborazione nata, dopo anni di reciproco inseguimento, in occasione del concerto a Roma, dedicato al comune amico Gianmaria Testa, scomparso a marzo 2016. Un connubio, che Barbieri spiega così: "Paolo è la quintessenza del suono che si fa minimo, leggero, necessario. La scelta di registrare qualcosa assieme è figlia dell'identità sonora di questo disco, ideale per accogliere il suono di Paolo e per essere a sua volta accolta dal timbro della sua tromba".
"Origami" viene concepito in ogni singolo aspetto, dalla composizione delle singole canzoni, fino alla scrittura degli arrangiamenti, alla loro realizzazione, in prevalente solitudine, "immerso in un processo di ricerca intima della essenzialità e dell'estetica più pura di cui potevo essere capace", come ha spiegato l'autore. Joe oggi ha accettato le sue fragilità, proprie di una persona che si può mortalmente ferire con una parola e si può salvare con uno sguardo, con l'abbraccio giusto. "In questo album - ammette - questa fragilità è esposta, senza riserve; ma è proprio in questa fragilità che, ascoltando questo manipolo di canzoni - asciutte, impavide, scoperte - io trovo ogni volta una terapia possibile, una consolazione; assoluta seppur temporanea".
Gli origami (ovvero l'arte giapponese di piegare la carta fino a farla diventare, ad esempio, un fiore, una farfalla o un uccello), da cui ha mutuato il titolo, sono per Joe Barbieri, "la cosa più vicina alla spinta propulsiva che ha originato questo progetto", negli origami convivono vulnerabilità e bellezza, rigore e sostanza, accettazione e cambiamento, densità e leggerezza. "Ovvero quella perfezione che sfugge, che fa male, che fa bene, e che mi ostino di ricercare. Anche - ed ancora - con questa mia nuova opera".
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