pasquale di rella
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Politica

Inceneritore Bari-San Paolo, Di Rella attacca: «Decaro non poteva non sapere»

Il consigliere del Gruppo Misto: «Parere positivo del dirigente comunale trasmesso anche al sindaco»

L'inceneritore che l'azienda Newo SpA è in predicato di costruire nel rione di Bari-San Paolo, alle porte della zona industriale, torna al centro della contesa politica nel Capoluogo. Se, infatti, ieri il sindaco Decaro aveva scritto alla Regione Puglia facendo richiesta di accesso agli atti, stamattina è arrivata la risposta del consigliere comunale in forza al Gruppo Misto, nonché ex presidente proprio del Consiglio Comunale, Pasquale Di Rella. Il tentativo politico di Pasquale Di Rella, infatti, è quello di smascherare alcune inesattezze dichiarate dal sindaco in merito al suo essere all'oscuro dei dettagli procedurali discussi nella conferenza dei servizi, in cui il Comune di Bari era rappresentato dai tecnici della Ripartizione Ambiente.

Galeotti, secondo Di Rella, sono alcuni documenti a firma dell'ingegnere Vincenzo Campanaro, dirigente della Ripartizione Ambiente, inoltrati in data 10 ottobre e 16 novembre alla Regione Puglia e per conoscenza anche al sindaco Decaro. In questi documenti, di cui Di Rella ha fornito copia dettagliata durante la conferenza stampa tenutasi stamani negli uffici comunali di via Cairoli, si attesta senza tema di smentita il fatto che il primo cittadino fosse al corrente del parere espresso da Campanaro e dal professor Michele Notarnicola, consulente tecnico nominato dal Comune.

In un passaggio fondamentale di questo report, infatti, emergono alcune richieste specifiche fatte dal Comune di Bari all'azienda che costruirà l'inceneritore sul trattamento economico "di favore" da riservare al momento del conferimento dei rifiuti solidi urbani. «Per tutta la durata di vita dell'impianto - recita il documento - si dovrà applicare in favore del Comune di Bari una tariffa più vantaggiosa rispetto a quanto disponibile in base a forme alternative di smaltimento». E più avanti si legge: «Al fine di verificare quanto richiesto, si propone di costituire un "Osservatorio", all'interno del quale siano rappresentati Comune di Bari, Newo e AGER, che, con cadenza almeno annuale, verificherà che la tariffa praticata al Comune di Bari sia più favorevole rispetto a forme alternative di smaltimento disponibili sul territorio regionale».

Ecco, quindi, svelata la pietra dello scandalo: gli accordi economici che già più di tre mesi fa i delegati comunali intessevano con Newo. «Credo - dice Di Rella - che si potesse benissimo evitare di arrivare alla fine del procedimento per trarre queste conclusioni. In data 10 ottobre e 16 novembre l'ing. Campanaro scrive alla Regione nell'ambito del procedimento amministrativo per l'autorizzazione alla costruzione dell'inceneritore nel rione San Paolo, ma per conoscenza invia questa nota anche al sindaco. Questi documenti attestano inequivocabilmente il parere favorevole dell'amministrazione comunale, ancorché con prescrizioni. Dalla lettura di una di queste, addirittura, si evince come l'ing. Campanaro dia per scontato che i rifiuti del Comune di Bari debbano essere conferiti all'inceneritore. Tant'è che richiede ai gestori che effettuino una sorta di sconto al Comune di Bari», come abbiamo letto sopra.

In data 29 novembre 2017, inoltre, compare nel documento di chiusura della conferenza dei servizi l'aggiunta di un parco giochi ai piedi dell'inceneritore. «Si tratta - spiega ancora Di Rella - di un'aggiunta di tipo politico, dal momento che una tale soluzione non compariva nelle note precedenti. Una specie di compensazione».

Torbida, secondo Di Rella, è anche la posizione di Amiu Puglia oltre a quella di Decaro, che in più occasioni ha promesso che nell'impianto non finiranno rifiuti di Amiu e Comune di Bari, pur sapendo che nel 2020 (anno in cui lo stabilimento di ossicombustione dovrebbe entrare a regime) ci sarà sicuramente un nuovo CdA della partecipata comunale e forse anche un nuovo sindaco. «Amiu - continua l'ex presidente del Consiglio Comunale - da quanto risulta dagli allegati all'autorizzazione pubblicati sul bollettino ufficiale della Regione Puglia, è co-progettista dell'inceneritore. Considerarla distante dall'idea dell'impianto fa sorridere».

«Personalmente auspico - va avanti Di Rella - una non costruzione dell'inceneritore al quartiere San Paolo. Certo è che chi ne aveva il potere avrebbe dovuto evitare che il procedimento amministrativo si concludesse con la firma dell'autorizzazione. Adesso siamo in attesa che si concluda la procedura di rivalutazione da parte del dirigente regionale competente per verificare se vi sono o meno le condizioni per l'annullamento del percorso di costruzione dell'impianto. Ove non vi fossero - conclude Di Rella - ci troveremmo di fronte all'ennesimo lungo contenzioso, e quasi certamente anche a un ingente pagamento di danni. Quel che, però, interessa a me e ai cittadini del San Paolo è che quell'inceneritore non venga costruito».
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